4. Argento e oro

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Anche Dakota doveva prendere i libri per studiare e in più io dovevo assolutamente coprirmi le spalle con un golfino. Se ci fosse stato vento avrei sentito freddo. Davanti allo specchio del bagno che aveva un davanzale di legno scuro logoro, Dakota si raccolse i capelli prima in una coda poi scontenta se li lasciò cadere nuovamente sulle spalle, leggeri come liane castane.

<<Ei, Dakota?>> la chiamai una volta che ci affrettammo a uscire nel corridoio. Lei si girò al mio richiamo guardandomi da sopra una spalla.

<<Come ti sei avvicinata a Connor?>> Sentendo ad alta voce le mie parole, mi resi conto di quanto potessero sembrare inopportune e ridicole. <<Rispondi solo se non è un problema, ovviamente>>

Lei rise un po' allacciando le dita piene di anelli alla tracolla nera della sua borsa gremita di colori e ghirigori scuri dove teneva i libri di testo e altre personali cianfrusaglie. <<È stato lui ad avvicinarsi a me, voglio dire, mi ha corteggiato. E a me è piaciuto subito. È stato semplice, in realtà, non è accaduto niente di speciale>>

<<Quindi... riuscivi a parlarci senza sembrare innamorata?>>

Lei socchiuse un po' gli occhi, forse perdendosi nei ricordi. <<Ora che mi ci fai pensare, credo di essermi innamorata di lui la prima volta che è riuscito a farmi ridere. Non ridevo da molto tempo allora e lui è stato un toccasana per il mio umore. Questo non significa che gli abbia reso le cose facili ma ho capito dall'inizio di essere rimasta fregata>>

<<E non avevi paura che lui potesse pensare fossi ridicola?>>

Nei suoi occhi scintillò una domanda indiretta, si stava chiedendo se le avessi dato della stupida. Così mi corressi subito. <<Non che tu lo sia stata, voglio dire, io non ne ho idea. Solitamente le ragazze innamorate non hanno l'aria ridicola?>>

Non parlavo per esperienza ma avevo visto abbastanza ragazze con gli occhi illuminati dalla presenza di un bel ragazzo e il cuore fatto a pezzi. O semplicemente Addy. Lei era innamorata e non aveva il cuore a pezzi, ma più volte mi ero resa conto che il suo comportamento, affianco a Mason, era bambinesco oppure sempliciotto. Nei libri, nei film, nelle sitcom, per strada, gli innamorati venivano descritti quasi come degli idioti. E a me sembrava idiota credere che le persone innamorate diventassero idioti.

Dakota rise ancora, ormai eravamo arrivate all'ingresso della mensa. Ci bastò non entrare e usare i cunicoli esterni per raggiungere il campo.

<<Gli innamorati sono ridicoli, delle volte. Ma in senso positivo. È bello essere innamorati, Lily, per quante cose brutte possano accadere nel mezzo. L'idea di sembrare solamente persa per lui non mi ha mai spaventato semplicemente perché non mi sono mai vergognata di provare quel sentimento, soprattutto mentre stava nascendo.>> Mi strizzò l'occhio. <<Comunque lui è caduto prima di me>>

Mi strappò un sorriso e non fui in grado di capire subito se mi trovassi in accordo o in disaccordo con quello che aveva detto. Indubbiamente lei parlava per esperienza ed era più attendibile di me, ma io ancora mi fidavo dei personali sensi, se non lo avessi provato sulla mia pelle, probabilmente, non lo avrei capito fino in fondo.

Il campo era enorme e illuminato dal sole, il verde artificiale dell'erba era intenso e veniva messo in risalto dagli spalti più prossimi di plastica, di un blu elettrico imbarazzante, e successivamente dagli spalti più alti e più lontani, di grezzo cemento grigio.

Dakota si sedette a uno di quelli più lontani e mi offrì la felpa di Connor come cuscino. Non mi sembrava carino accettare ma probabilmente mi sarei rovinata i vestiti a causa del materiale sul quale mi stavo per sedere, per cui alla fine andai contro i miei sani principi morali per non garantirmi scomodità.

The Only Safety || The Tattoo Hearts Series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora