2. Una sorpresa

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Il mattino successivo, appena mi svegliai nel mio comodo letto, la prima cosa che feci fu inviare un messaggio di auguri ad Adrienne.

Lei mi rispose con tanti cuori e tante faccine, e mi disse che mi sarebbe venuta a prendere con la sua nuova macchina in giornata.

Avrei aspettato quel momento con tanta ansia perché non avevo voglia di parlare con i miei genitori. Era la prima litigata seria dopo tanti anni quella della sera prima e per un motivo così futile che sbuffavo al solo pensarci.

Mi alzai dal letto scostandomi le coperte e andai a farmi la doccia. La notte faceva caldo ed ero leggermente sudata.

La sveglia segnava le otto di mattina, segno che i miei genitori erano svegli già da due ore.

Dopo essermi lavata, vestita e tirata su i capelli con un elastico, scesi le scale diretta in cucina per la prima colazione.

Papà stava seduto al tavolo con un nuovo giornale tra le mani. Mi augurò il buongiorno mentre mi sedevo alla tavola già apparecchiata e colma di sano cibo quale, toast, succo, frutta di vario genere e del buon caffè.

Sapevo che la mamma era scesa prima per preparare tutto, come faceva ogni mattina. Infatti si trovava al bancone, intenta a pulire i piatti. Quella settimana la domestica non aveva potuto raggiungerci e mamma doveva lavare la casa da sola. Sapeva farlo, indubbiamente, ma oramai si era abituata a lasciarlo fare a qualcun altro. Quando un piatto quasi le sfuggì di mano, mi alzai e la andai ad aiutare.

Avrei mangiato più tardi. Mi lanciò una breve occhiata prima di acconsentire in silenzio al mio aiuto e lasciarsi aiutare. Le presi il piatto e lavai al posto suo mentre lei metteva a posto quelli già asciutti.

<<Abbiamo discusso ieri notte, e anche questa mattina.>> annunciò mio padre, dopo che il silenzio in casa era diventato opprimente.

<<Siete arrivati a una conclusione?>> chiesi, concentrata sulle mie mani bagnate.

Sentii la mamma schiarirsi la voce e allontanarsi dal lavello per sedersi a tavola. Poco dopo la raggiunsi, riempendomi una tazza di caffè e prendendo una mela dal cestino al centro del tavolo.

<<Non capiamo questa tua voglia di andare in un dormitorio.>> cominciò mio padre. Stavo per ribattere ma lui mi fermò con una mano.

<<Ma acconsentiamo a questa tua scelta. Hai ragione, stai diventando adulta e se è questo ciò che credi sia giusto, allora lo sarà per te. Cercheremo di sostenerti.>>

Quel cercheremo di sostenerti mi rimase un po' amaro ma non per questo mi impedì di sorridere. Avevo vinto, avevo davvero vinto con i miei genitori.

<<Ma ci sono delle condizioni.>> esordì mia madre, alzando un braccio.

<<Appena noteremmo un grado di distrazione dai tuoi doveri, torni a casa.>> asserì severa, contando con le dita. Poi me le puntò contro.

<<Niente sorprese, dovrai rimanere inerente hai piani che hai scelto della tua vita, perché sono quelli che ti porteranno lontano.>>

Annuii con vigore, lasciando la mia mela mangiucchiata sul tavolo e correndo ad abbracciare mio padre e successivamente mia madre.

<<Non vi pentirete, davvero! Sono così felice che abbiate capito.>>

<<Rispetta le regole, e tutti saremo felici.>> finì mia madre, stringendo un braccio intorno a me.

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<<Te l'avevo detto che avrebbero capito.>> esclamò Adrienne, abbassando il volume della radio della sua auto.

The Only Safety || The Tattoo Hearts Series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora