8. Chiarimenti

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La mattina mi sveglio tardi, sono stravolta, ho gli occhi gonfi, mi sono addormentata piangendo, a passo lento e stanco vado in bagno, di malavoglia mi specchio, sono un mostro, ho le occhiaie, i capelli sono un disastro, sembra siano fatti di zucchero filato quanto sono intrecciati, cerco di pettinarmi, ma mi arrendo, decido di malavoglia di farmi una doccia, forse il balsamo riuscirà a restituire la forma normale ai miei capelli.


Dopo 20 minuti mi specchio di nuovo, ho i capelli bagnati e lisci, anche i segni della notte trascorsa a piangere si sono attenuati, mi sto vestendo, oggi voglio pensare solo a me, voglio uscire a comprarmi i costumi e le magliette sexy per Los Angeles, come mi ha suggerito zia.


Bevo un bel caffè in cucina,  mi rilasso sullo sgabello, ma quando sto per uscire sento suonare il campanello, è Marie, la mamma di Adrian. Le apro, lei mi abbraccia, è sconvolta, e mi chiede di seguirla a casa sua così da parlare e calmare Adrian, le dico che non posso, che avrei da fare e poi con Adrian non ci voglio parlare più. È uno stronzo, bugiardo e donnaiolo.


Marie mi guarda supplichevole, non resisto a questa donna, le voglio un mondo di bene, come una seconda mamma.

Salgo in macchina con lei, c'è un silenzio imbarazzante, quando arriviamo davanti alla sua casa mi fa scendere, mi apre il portone, mi abbraccia forte e mi bacia

- Ti prego fallo ragionare, solo tu puoi! -

Dicendo ciò mi lascia sola, e va a lavoro.

Siamo solo io e Adrian in casa, salgo le scale, abbasso la maniglia e apro leggermente il passaggio per la sua camera, mi ha lancia qualcosa che si è rotto contro la porta, mi blocco, ma non la chiudo, non torno sui miei passi, deglutisco, mi faccio coraggio e lo chiamo

-Adrian sono io, sono venuta per parlarti! -

- Ora vuoi parlare? - la sua voce è impastata e piena d'ira - Dopo che mi hai esplicitamente detto che ti scoperai tutti i modelli dell'agenzia?-

Mi viene da ridere, io non l'ho mai detto, ma lui ha capito solo quello che voleva.

- Ok! Allora vado via e mi divertirò un mondo, sai che ho pensato? Ti manderò una foto ogni volta che lo faccio! -

Che mi prende invece di fare pace lo provoco sempre di più? Ma sono scema, se vuole Adrian mi può fare molto male, gioca a Rugby dalle medie.
Ho un po' di timore, faccio per andarmene ma sento aprire la porta, lui è appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto che mettono in evidenza i suoi bicipiti, è solo con i boxer, wow è sempre più sexy!

- Cosa vorresti fare?-

Era già molto arrabbiato, ma ora è furioso, ed ha assunto un'aria strafottente, forse con quelle parole ho creato chi sa quali immagini nella sua testa.


Mi prende per i polsi e mi attira a se, mi sta facendo male, se ne accorge, ma non sembra interessargli, il mio sguardo è insensibile.

- Avesti davvero il coraggio di farlo? - la sua voce è increspata dall'ira - Sappi che se lo fai, io... io... racconterò tutto a tuo padre, così ti farà tornare subito qui!! -

Ride, beffandosi di me, ma poi mi avvicina, sono scioccata e arrabbiata, ma che vuole da me? Spero non voglia baciarmi?


Notando il sua momentanea confusione mi svincolo e provo ad scappare, mi raggiunge e con una spinta fa sbatte addosso alla porta d'ingresso, Ahia, sono tra lui e la porta, mi prende i polsi e me li posiziona sopra al mia testa, si avvicina, ha un  ghigno sexy e lussuria nella sguardo, mi giro, ma non posso né scappare, né svincolarmi, sono prigioniera.
Con la mano libera mi prende il viso, lo avvicina al suo.
Mi guarda, i suoi occhi pieni di avidità, rabbia e depravazione ma non mi bacia.

Ti amo, ma devo partireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora