È mattina e mi sveglio tra le braccia di Adrian, mi piace questa sensazione di sicurezza e di tepore. Lentamente mi giro e lui ancora dorme profondamente, lo guardo, è rilassato e bellissimo, ha un'espressione dolcissima, come provo a muovermi gli si disegna un sorriso sulle labbra, ma continua a dormire beato, molto lentamente sgattaiolo giù dal letto e mi vado a rifare la doccia.
Mi serve per schiarirmi le idee.L'acqua calda mi da una sensazione di sollievo, mi sembra che tutto mi scivoli addosso, tanto che comincio a canticchiare, ora sono rilassata.
All'improvviso sento aprire la porta e mi ammutolisco, chiudo bene la tenda, le gambe mi tremano e sento freddo, Adrian ancora assonnato entra in bagno, io ho chiuso l'acqua per non farmi scoprire, sento che fa pipì ed esce, non si è accorto di nulla e io ho bisogno di ancora qualche minuto solo con me stessa per capire cosa è successo questa notte.
Forse abbiamo rovinato la migliore amicizia di sempre!Ho talmente tanto paura che le cose tra noi non funzionino più come una volta che mi sento male e rimetto nella doccia, così sono di nuovo costretta a sciacquarmi!
Esco dal bagno con l'accappatoio di mia madre e mi dirigo un cucina, ho bisogno di un buon caffè.
Adrian è intento a preparare il cappuccino, sul tavolo ci sono del pane tostato, burro e marmellata, dei cornetti e dei pancake.
Sono affamata e senza pensarci mi butto su tutto ciò che ha preparato, quasi non alzo lo sguardo dal piatto talmente ho fame, Adrian mi viene vicino e si schiarisce la voce
- Capisco che hai fame, ma almeno prima mi potresti dare il buon giorno! -
Si avvicina, mi prendo il viso tra le sue mani, fa in modo che i nostri occhi si incontrino, poi con la sua lingua mi pulisce l'angolo della bocca sporco di marmellata e mi bacia, un bacio casto per fortuna.
- Buona la marmellata, devo dire a mamma di comprarla pure per casa!-
Si accomoda difronte a me e mi guarda, ma i suoi occhi non sono gli stessi di ieri mattina, ora il suo sguardo mi brucia la pelle, come se ardesse per me
Ma mi ha sempre guardato così?- Vedo che non hai molta voglia di parlare, se vuoi andiamo in camera e riprendiamo da dove abbiamo finito questa notte! -
Ehi non è mai stato così intraprendente, chi gli ha fatto scuola, di solito è sempre stato timido, impacciato, o forse lo era solo con me?
Ho tanti dubbi e più lui parla più io affondo la testa nel piatto.
Voglio fuggire da tutto ciò, ma sono venuta in moto con lui e non posso tornare a piedi, ci impiegherei una vita.
Allora decido di parlare, ma le parole non vogliono proprio uscirmi ...- Aaadrian - balbetto - scusa, non so cosa ci è successo ieri!-
Che faccia tosta, ho provato a fare finta di niente
- Quindi devo intuire che non ti è piaciuto? -con un sorriso sornione sulle labbra - Eppure ieri sera mi sembrava che ti fosse piaciuto e pure tanto, mi pregavi di non smettere!-
Ora sono rossa in viso, abbasso ancora di più la testa, mi vergogno davvero, ma dove ha nascosto questo spirito, con me non è mai stato così, dove ha nascosto questo suo sarcasmo, non conosco questo lato di Adrian, come ho fatto in 19 anni a non conoscerlo...
La mia testa è piena di dubbi, sono talmente tanto assorta nei miei pensieri che non mi accorgo che mi ha preso in braccio e mi ha portato in sala e ora sono sulle sue gambe sul divano, non come ieri a cavalcioni, ma il contatto con il suo corpo risveglia in me strane emozioni e il mio basso ventre si è già accorto che lui è dannatamente vicino e sento un gran calore.
STAI LEGGENDO
Ti amo, ma devo partire
RomansaKatrine è una ragazza che non è mai uscita dalla sua città, ma ha tanta voglia di evadere da una realtà che le sta stretta, una possibilità le viene data dalla zia che vive in America, ma gli imprevisti sono dietro l'angolo. Finalmente la scuola è f...