4. Felice??

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È mattina e mi sveglio tra le braccia di Adrian, mi piace questa sensazione di sicurezza e di tepore. Lentamente mi giro e lui ancora dorme profondamente, lo guardo, è rilassato e bellissimo, ha un'espressione dolcissima, come provo a muovermi gli si disegna un sorriso sulle labbra, ma continua a dormire beato, molto lentamente sgattaiolo giù dal letto e mi vado a rifare la doccia.


Mi serve per schiarirmi le idee.

L'acqua calda mi da una sensazione di sollievo, mi sembra che tutto mi scivoli addosso, tanto che comincio a canticchiare, ora sono rilassata.

All'improvviso sento aprire la porta e mi ammutolisco, chiudo bene la tenda, le gambe mi tremano e sento freddo, Adrian ancora assonnato entra in bagno, io ho chiuso l'acqua per non farmi scoprire, sento che fa pipì ed esce, non si è accorto di nulla e io ho bisogno di ancora qualche minuto solo con me stessa per capire cosa è successo questa notte.


Forse abbiamo rovinato la migliore amicizia di sempre!

Ho talmente tanto paura che le cose tra noi non funzionino più come una volta che mi sento male e rimetto nella doccia, così sono di nuovo costretta a sciacquarmi!

Esco dal bagno con l'accappatoio di mia madre e mi dirigo un cucina, ho bisogno di un buon caffè.

Adrian è intento a preparare il cappuccino, sul tavolo ci sono del pane tostato, burro e marmellata, dei cornetti e dei pancake.

Sono affamata e senza pensarci mi butto su tutto ciò che ha preparato, quasi non alzo lo sguardo dal piatto talmente ho fame, Adrian mi viene vicino e si schiarisce la voce

- Capisco che hai fame, ma almeno prima mi potresti dare il buon giorno! -

Si avvicina, mi prendo il viso tra le sue mani, fa in modo che i nostri occhi si incontrino, poi con la sua lingua mi pulisce l'angolo della bocca sporco di marmellata e mi bacia, un bacio casto per fortuna.

- Buona la marmellata, devo dire a mamma di comprarla pure per casa!-

Si accomoda difronte a me e mi guarda, ma i suoi occhi non sono gli stessi di ieri mattina, ora il suo sguardo mi brucia la pelle, come se ardesse per me


Ma mi ha sempre guardato così?

- Vedo che non hai molta voglia di parlare, se vuoi andiamo in camera e riprendiamo da dove abbiamo finito questa notte! -

Ehi non è mai stato così intraprendente, chi gli ha fatto scuola, di solito è sempre stato timido, impacciato, o forse lo era solo con me?


Ho tanti dubbi e più lui parla più io affondo la testa nel piatto.


Voglio fuggire da tutto ciò, ma sono venuta in moto con lui e non posso tornare a piedi, ci impiegherei una vita.


Allora decido di parlare, ma le parole non vogliono proprio uscirmi ...

- Aaadrian - balbetto - scusa, non so cosa ci è successo ieri!-

Che faccia tosta, ho provato a fare finta di niente

- Quindi devo intuire che non ti è piaciuto? -con un sorriso sornione sulle labbra - Eppure ieri sera mi sembrava che ti fosse piaciuto e pure tanto, mi pregavi di non smettere!-

Ora sono rossa in viso, abbasso ancora di più la testa, mi vergogno davvero, ma dove ha nascosto questo spirito, con me non è mai stato così, dove ha nascosto questo suo sarcasmo, non conosco questo lato di Adrian, come ho fatto in 19 anni a non conoscerlo...


La mia testa è piena di dubbi, sono talmente tanto assorta nei miei pensieri che non mi accorgo che mi ha preso in braccio e mi ha portato in sala e ora sono sulle sue gambe sul divano, non come ieri a cavalcioni, ma il contatto con il suo corpo risveglia in me strane emozioni e il mio basso ventre si è già accorto che lui è dannatamente vicino e sento un gran calore.

Ti amo, ma devo partireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora