51. Basta voglio tornare a casa Parte seconda

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Ciao ragazze ecco a voi la seconda parte.

Buona lettura.


Ricapitolando: Kat è smarrita e sconfortata dopo la confessione di Chris, il suo cervello pensa freneticamente e le domande cominciano a fluire.

-          Non ti fidi di me? Non ti fidi di Annalise? E di Colin? Ma cosa pensi che sia tuo fratello? Cosa pensi che gli abbia permesso? Non so se voglio capire! –

Non mi sono resa conto di aver dato voce ai miei pensieri e quando la stretta sulle mie mani viene a mancare e le sue iridi sconvolte incrociano le mie, mi giro, gli do le spalle e nascono il viso nelle mani, tremo scossa dal mio pianto.

Le sue braccia muscolose e forti mi stringono e il suo viso si appoggia al mio capo.

-          Io... - sussulta e singhiozza, cercando anche lui il coraggio di parlare e spiegarsi - ...ho paura, per la prima volta in vita mia ho il terrore di perdere qualcosa, è la prima volta che tengo veramente a qualcuno, per la prima volta sono insicuro di me e... - trattiene il respiro e mi stringe più forte a lui – ho paura di non essere alla tua altezza e quindi di ... – girandomi delicatamente, i nostri sguardi si inchiodano uno nell'altro e le sue iridi tremano per il desiderio e la paura - Perdonami non ti amo abbastanza. –

Continua a parlare, cercando di farmi capire le sue ragioni, ma io l'ho già perdonato, so di aver sbagliato io, so che non dovevo, ma... non riuscivo a sentirmi a mio agio con Liam.

-          Ti amo, sono gelosissimo di te e ho paura, il terrore di perderti. Ieri ho anche pensato che tu avessi scelto lui e che ti fossi solo presa gioco di me. – provo a controbattere, ma mi zittisce con un dito sulle mie labbra - Sono andato a casa nostra e l'ho quasi distrutta, Brian mi ha portato via in tempo e quando Colin è venuto a casa di Annalise e ho scoperto che eri da Mattias sono di nuovo scattato, tutti erano meglio di me! Per te... - sospira come cercare un coraggio che gli manca - ...solo mamma è riuscita a calmarmi, scusami –

Sono rimasta di stucco, ho la bocca aperta, sono stupefatta, un ragazzo così bello, così ammirato, così dolce, così speciale che ha paura di perdere me la più insignificante delle ragazze, quella che se non fosse stato per Adrian avrebbe passato tutta la sua vita chiusa in casa perché nessuno voleva stare con lei.

-          Ti prego Kat, dimmi che mi perdoni. Ti amo e non posso stare senza di te. –

Lo guardo fisso negli occhi, non riesco a parlare, io non ci capisco più niente pensavo non mi amasse più, invece lui si sentiva inadatto a me, ma scherziamo, io sono troppo poco per lui e quando se ne renderà conto mi getterà via come una scarpa vecchia.

Mi stringe le mani, prova a farmi parlare, le mie labbra non vogliono collaborare e la mia voce sembra un sussulto, poi quando le sue mani scorrono sulle mie braccia scaldandomi di quell'amore necessario a farmi tornare in me, mi avvicino al suo viso e gli sussurro un timido

-          Ti amo tantissimo e non posso non perdonarti –

Le sue labbra sono sulle mie e mi sciolgo nel riassaporare il suo dolce sapore e la delicatezza con cui chiede l'accesso per intensificare il nostro bacio, mi manda in estasi. Ci allontaniamo solo quando sentiamo mancarci l'ossigeno, sprofondando nelle sue grandi iridi azzurre dilatate per l'evidente cupidigia l'uno dell'altro, ansimando all'unisono con smania.

-          Dimmi che mi vuoi Kat e che non sempre uno stupido ventiduenne stupido e arrapato, dimmi che provi quello che sto provando io in questo preciso istante – mi implora leccandosi il labbro nervoso, sottovoce con tono mesto.

-          Ti voglio e ti desidero più di quello che tu immagini, ho fatto di tutto oggi per riaverti con me, ti ho tentato in tutti i modi, ma sei stato un tipo molto tosto. –

Ti amo, ma devo partireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora