È l'alba! A svegliarmi ci pensa il sole che entra dalla finestra del salotto, questa notte ho dormito sul divano, in salotto. Mi stropiccio gli occhi, sono tutti sporchi perché ieri sera ho pianto fino ad addormentarmi e non mi sono neanche struccata, mi ricordo così di dove sono e cosa è successo, verso ancora qualche lacrima andando in cucina per preparami un bel caffè.
Sono ancora in preda allo sconforto, quando sento dei passi venire dalle scale, mi pulisco gli occhi velocemente, ma zia come mi vede capisce che qualcosa non va, mi abbraccia e mi lascia sfogare sulla sua spalla.
- Mi vuoi raccontare cosa è successo?- mi sorride - sempre se ce la fai!-
La guardo grata dell'ultima frase, non ho voglia di parlare, sono ancora troppo scossa, ma a mia zia lo devo. Prendo un bel respiro lungo, mi faccio coraggio e le racconto tutto, inizio della telefonata con Adrian, di come mi ha insultata e del suo sguardo. Zia mi ascolta, non mi chiede maggiori spiegazioni e alla fine mi abbraccia dicendomi che se Adrian mi ama veramente tutto si sistemerà.
Mi coccola ancora un po' poi mi sprona ad andare a lavorare- Vedrai ti farà bene e ti aiuterà a non pensare!-
mi dà un bacio e lei si va a preparare.
Finisco il mio caffè e faccio la stessa cosa, come un automa entro in doccia, mi asciugo i capelli, mi vesto e mi trucco e in 40 minuti sono pronta.
Scendo le scale e mi trovo Annalise ad aspettarmi con un cappuccino americano.
Perdo il suo gradito dono e l'abbraccio, è il minimo per quello che ha fatto per me ieri.- Ok! Ok! Ma ora andiamo a lavorare bisogna recuperare il tempo perso ieri e mi devi un favore!-
Mentre mi dice ciò mi fa salire in macchina e partiamo, arriviamo allo studio in largo anticipo, e sia Colin che i modelli sono già arrivati, ci mettiamo subito al lavoro. Siccome siamo in ritardo sui tempi stabiliti Annalise mi passa lo storyboard e mi fa preparare da sola gli appendiabiti per i modelli infatti tra un cambio e l'altro lei va con il fotografo a decidere subito gli scatti migliori.
Oggi siamo molto professionali. Così riusciamo a recuperare il tempo perduto.A metà mattina ci raggiungono altri 4 modelli, uno più bello dell'altro, tra di loro uno continua a fissarmi, mettendomi in imbarazzo. Quando vado dietro la tenda lo trovo a torso nudo e mi sorride, ricambio il sorriso, ma lui si avvicina, arrossisco. Aiuto! Sono nei guai! Che ho combinato! Che vuole da me! Abbasso lo sguardo e scappo, ma mi ferma prendendomi per il braccio e mi sorride. E' ancora più bello da vicino, cerco di svincolarmi, ma mi attira a lui e facendomi sbattere contro il suo torace. Deglutisco e sono diventata paonazza. Devo ringraziare la mia pelle leggermente olivastra se si nota poco. Per fortuna arriva Annalise alle mie spalle e con un tono arrabbiato
- Ehi che sta succedendo qui?- sorride - Brain non infastidire la mia amica e torna a lavoro!-
Anche se sta sorridendo il tuo tono è serio e professionale.
Alzo lo sguardo e lo spingo via. Gli do anche un pugno sul petto e gli sorrido.- Piacere sono Katrine, per gli amici Kat!-
Gli porgo la mano, ma invece di stringermela mi attira a lui e, scompigliandomi capelli, mi dice che il piacere è tutto suo che sono in debito con lui e che questa sera devo rimediare.
Finito il lavoro torno a casa di zia, mi rinfresco con una doccia e mi vesto molto carina, mi trucco un po' più del solito e mi acconcio i capelli, dovrò farmi perdonare da Annalise e Brian e con l'aiuto di zia sono riuscita ad organizzare una bella serata.
STAI LEGGENDO
Ti amo, ma devo partire
RomanceKatrine è una ragazza che non è mai uscita dalla sua città, ma ha tanta voglia di evadere da una realtà che le sta stretta, una possibilità le viene data dalla zia che vive in America, ma gli imprevisti sono dietro l'angolo. Finalmente la scuola è f...