Mi sveglio al suono della sveglia, sono sola nel letto. Chris si sarà già alzato. Dopo la discussione di ieri sera spero di non incontrarlo, non ho voglia di ricominciare tutto da capo. So che non è giusto quello che gli sto facendo, se mi mettessi nei suoi panni anche io mi sentirei tradita. Il mio ragazzo non conosce mio padre e non sa quanto è geloso, se sapesse di Adrian chiuderebbe l'amicizia anche con i suoi genitori. Invece mamma sa quasi tutto, cerco non le dico se ci faccio l'amore o meno, ma sa tutto. Sa anche di Chris, che viviamo insieme ed è favorevole, ma se sapesse del servizio fotografico, penso che le spezzerei il cuore.
Mi sono lavata, vestita e ora mi aggiro per casa rimuginando sul da farsi aspettando Annalise. Come entro in macchina le chiedo prepotentemente e con tono pungente se sapeva che il catalogo sarà diffuso anche in Italia. Lei mi guarda, dalla sua espressione capisco che ne era all'oscuro come me. Senza pensarci molto chiama la zia, siamo in vivavoce.
- Che storia è quella che mi sta dicendo Katrine? È vero che il catalogo sarà distribuito ovunque? Non solo in America? –
- Ciao nipote, che succede? -
- Oh zia! Non fare la finta tonta con me! Lo sai che lo fa solo per salvare il culo a te e alla tua compagnia, non puoi farle questo, se qualcuno dei suoi lo vede, ti rendi conto che nessuno sa niente. -
- Il suo nome non appare da nessuna parte c'è solo uno pseudonimo, e poi... nelle foto più piccanti indossa una mascherina, può dire che non è lei. –
- Ma zia che dici? Come lo spiega al padre, alla madre, hai suoi amici in Italia... ti rendi conto le stai rovinando la vita, tutto per un uomo a cui non puoi dire di NO! -
Annalise sta urlando con la zia, come se io non ci fossi, tengo gli occhi chiusi, ho paura di quello che si stanno dicendo, so che per la mia amica questa sfuriata è importante, vuole farmi capire che è dalla mia parte, ma tutte e due sappiamo che ormai il danno è fatto e pseudonimo o meno sono nei guai.
Realizzo che non posso aspettare Chris, devo tornare prima che esca il giornale in Italia e raccontare tutto a mamma in modo che mi aiuti a preparare papà. Sto rischiando grosso e ora me ne rendo conto.
Arriviamo agli studios, mi dirigo direttamente nel camerino, ho bisogno di stare sola. Mi cambi, mi faccio pettinare, esco e mi blocco quando vedo come hanno allestito il set.
Ci sono drappi di velluto rosso davanti ad una finta finestra, un letto a baldacchino in legno scuro con anch'esso velluto rosso, moquette rosso scuro per terra, sullo sfondo, la carta da parati in velluto rosso con un disegno geometrico ripetuto in oro, su dei supporti, anche essi in legno scuro, a destra ci sono tutti i tipi di fustini possibili immaginabili e a sinistra manette e altri gingilli vari, mentre dietro vi è una struttura d'orata con al centro la croce di Sant'Andrea.
Sono rimasta a bocca aperta, è molto simile alla stanza rossa di Mr Grey, se non uguale. Liam indossa dei pantaloni eleganti neri e una camicia bianca con i primi quattro bottoni aperti e le maniche arrotolate sulle braccia. Ho un déjà-vu. E tremo in piedi davanti a questa scena.
Colin si è accorto del mio imbarazzo, mi si avvicina, mi toglie delicatamente la vestaglia sussurrandomi all'orecchio di stare calma che non mi lascerà mai sola, mi porta davanti alla croce e mi lega i polsi e mi mette la famosa mascherina. Sono pronta.
Liam si piazza davanti ha una barra divaricatrice, per le foto che dobbiamo fare oggi deve mettere delle manette alle caviglie e poi attaccarci la barra, io dovrò fare finta che il tutto mi piace tantissimo. Colin comincia a scattare e comincia lo spettacolo, ma quando aggancia la barra alla catena mettendomi in una posizione esposta grido che foglio fare una pausa. Colin viene subito in mio soccorso e quando arrivo nei camerini Annalise comincia il suo interrogatorio.
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Ti amo, ma devo partire
RomanceKatrine è una ragazza che non è mai uscita dalla sua città, ma ha tanta voglia di evadere da una realtà che le sta stretta, una possibilità le viene data dalla zia che vive in America, ma gli imprevisti sono dietro l'angolo. Finalmente la scuola è f...