Capitolo III

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Era bello poter volare.

Certo, era in grado di compiere solamente brevi tratti restando sospesa in aria, quindi più che altro i suoi sembravano dei salti molto lunghi e molto in alto, ma tutto sommato le stava bene così. In fondo non era che la conseguenza di una sua scelta; il suo ex compagno le aveva sempre concesso senza problemi il potere di volare per tutto il tempo che le aggradava, così come le aveva sempre dato i mezzi per aiutarlo a plasmare sogni per i bambini.

Ma quei tempi erano finiti da...cielo, ormai erano passati oltre quattrocento anni!

"quattrocento anni senza Sandy. Nôtres fiancés non erano poi così vitali per la nostra sopravvivenza, n'est pas?...nonostante tutto".

Questo pensò Sandelle Mansnoozie, nonostante i discorsi fatti giusto la sera prima. Ammissioni che non cambiavano minimamente la realtà delle cose.

"d'accord, basta distrarsi. Sono qui per cercare la nostra nuova sorella, o fratello".

Loro cinque -presto sei, si sperava- si definivano così perché erano nati tutti nella stessa condizione, e perché dopo tutto quel tempo erano arrivati a tenere veramente molto gli uni agli altri. Che poi i rapporti tra loro a volte assumessero sfumature tipiche di legami di tutt'altro tipo, anche adesso che vivevano insieme ad un consistente numero di altri immortali, era qualcosa su cui si poteva sorvolare.

Con un gran movimento delle frange del suo vestito dorato Sandelle si mise a saltellare da un albero all'altro, nella radura accanto ad una cittadina chiamata "Burgess". Era il posto da controllare che le era stato assegnato, in quanto -per quel che se ne sapeva- luogo di nascita di quel Jack Frost di cui si era parlato ultimamente: era plausibile che la loro nuova sorella -o fratello- fosse nata lì a sua volta, dato che tutti loro erano nati vicino ai rispettivi compagni. Ma era sorto un problema: Burgess, pur essendo luogo di nascita di Jack, non era il suo regno. Quindi trovare lei/lui lì non era affatto scontato, tutto dipendeva da dove Jack era stato la sera prima.

Ed era per quel motivo che, eccezionalmente, non solo stavolta erano usciti da Conca De El Sol in tre invece che in due come sempre, ma si erano anche divisi.

Solitamente i due che uscivano viaggiavano sempre in coppia, più per compagnia ed aiuto a fare quel che solitamente andavano a fare, piuttosto che per ragioni di sicurezza. Il ciondolo di cristallo dorato splendente che Sandelle portava, in fondo, serviva proprio per una ritirata immediata. Bastava pensare ad un posto od una persona in particolare, et voilà! Il gioco era fatto.

Poi che lei nel corso della propria vita fosse stata sul punto di perderlo circa un centinaio di volte a causa della propria distrazione, rischiando di trovarsi dunque impossibilitata anche solo a rientrare in Conca De El Sol da sola, era un altro discorso.

"non è colpa mia se sono un po'distratta. Che avranno gli altri da arrabbiarsi così tanto?..."

Scese a terra, continuando a guardarsi attentamente attorno. O almeno, attentamente quanto poteva farlo una come lei.

Ad un certo punto sentì delle voci, dei suoni di risate. Che cosa ci faceva un gruppo di persone, anzi di bambini a giudicare dai toni acuti, in un bosco dopo le nove di sera? Non sapevano che era possibile fare brutti incontri sia con mortali che immortali malintenzionati?

"e ceux enfants non hanno un cristallo che li riporti a casa appena lo pensano" aggiunse mentalmente.

Sapeva che non avrebbe dovuto importarle di loro, che aveva una missione da compiere dalla quale non avrebbe dovuto lasciarsi distogliere, ma non riuscì ad imporsi di non dare almeno un'occhiata. A Sandelle era stato insegnato ad amare i piccoli umani e a preoccuparsi del loro benessere per un intero secolo, e la permanenza a Conca De El Sol -luogo in cui, per valide ragioni andava aggiunto, era rigorosamente vietato portare bambini- non era riuscita a rimuovere quel condizionamento.

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