Capitolo XVI

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Dentolina non era stata la sola ad essere stata colta di sorpresa, a quanto sembrava: sul volto dell'Uomo nella Luna, ergo Manny, ergo Tsar Lunar ultimo della regale famiglia Lunanoff, non era difficile notare un'espressione allarmata.

"non era così che doveva andare. Non era questo che io avevo previsto".

I suoi doni a quelli che erano tra gli esseri più potenti sulla Terra erano riusciti a stupirlo di nuovo e, ancora una volta, non lo avevano fatto in bene.

Si passò ambo le piccole mani sul volto.

Non era stato con bieche intenzioni che lui aveva creato Atticus, Galaxia, Ljuba, Sandelle e Millaray. Nei primi quattro casi, aveva semplicemente pensato che i suoi fidi alleati meritassero un regalo da parte sua per i meriti del loro lavoro, e cosa meglio di un partner perfetto a cui dare -e da cui ricevere- amore? Quale miglior modo di rendere felici delle persone se non facendo trovare loro l'anima gemella, aveva pensato?

Ed era un discorso che, nella sua ottica, avrebbe dovuto applicarsi sia ai Guardiani che alle suddette anime gemelle. Avrebbero dovuto essere tutti quanti felici e contenti, visto che erano gli uni perfetti per gli altri.

Nell'ultimo caso, invece, il ragionamento che aveva fatto era stato leggermente diverso.

Pitch Black non aveva certo "meriti speciali" per i quali essere ricompensato: sulla lista delle atrocità che aveva commesso c'era lo sterminio dei Pooka, l'uccisione di svariate persone e la trasformazione in Fearlings di migliaia di bambini che, un tempo, aveva contribuito a proteggere...e, non ultima, l'uccisione di Tsar Lunar XI e Tsarina Lunanoff, ossia i genitori di Manny stesso.

Forse avrebbe dovuto avercela a morte con l'Uomo Nero per questi motivi, tuttavia l'Uomo nella Luna era in grado di riconoscere come tale un uomo che aveva perso tutto. Anzi, a dir la verità Pitch Black era solo l'ombra del suddetto uomo. Kozmotis Pitchiner, Lord Alto Generale Delle Galassie, aveva dapprima perduto la propria famiglia nel servire la patria, e in seguito, a causa di un subdolo stratagemma dei nemici che lui stesso aveva rinchiuso, aveva perduto anche se stesso. Era diventato un essere consumato dalla rabbia e dal rancore, con ricordi che si facevano via via sempre più lontani e vaghi, dalla psiche malata...solo, e sofferente perché tale.

Tsar Lunar sapeva benissimo cosa significasse essere soli, essendo finito da piccolo sulla Luna, dov'era poi sempre vissuto. E Nightlight, la sua "guardia del corpo", giocoforza per un bel pezzo non era stato di gran compagnia.

Per cui aveva, infine, creato una compagna perfetta anche per l'assassino dei suoi genitori: non si aspettava certo che grazie a ciò Pitch cambiasse radicalmente, era impossibile, ma aveva sperato che avere a fianco qualcuno lenisse la sua sofferenza, migliorando la sua condizione...e di conseguenza anche quelle di tutti coloro che si sarebbero trovati ad avere a che fare con un Uomo Nero più sereno. Stavano tutti meglio quando erano felicemente innamorati, no?

Era un ottimo progetto sulla carta, una vera favola, un "per sempre felici e contenti" scritto in partenza.

Peccato che invece, all'atto pratico, si fosse rivelato un macello.

Aveva sbagliato, sbagliato!...ma come immaginare che tra il dono di Dentolina e quello di Pitch sarebbe potuto nascere quel che era nato, nonostante fossero stati creati appositamente per amare una persona specifica? Come immaginare che, dopo un secolo in cui l'Uomo Nero aveva servito e riverito Millaray, un giorno l'avrebbe presa a botte fin quasi ad ucciderla? Che i doni avessero fatto più "gruppo" di quanto avrebbero dovuto, finendo con lo schierarsi compatti dalla stessa parte? Come immaginare che poi anche Galaxia, Ljuba e Sandelle avrebbero davvero deciso di ignorare legami imposti e nostalgie, lasciando anche nei loro partners ferite ancora aperte?

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