Capitolo XIX

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«"birds flying high...you know how I feel! Sun in the sky...you know how I feeeeeeel! Breeze drifitin' on byyyy-y, you know how I feel...

Un sorso di grog preso dalla fiaschetta metallica che normalmente dimorava in una tasca della salopette interruppe quella brutale stonatura di "Feeling Good" per un bellissimo quanto troppo breve momento.

«"it's a new dawn! Iit's a new day! Iit's a new liii-ife...for meeee...and I'm feeling...good!

La figura, in piedi sul tetto di una casa in un'anonima cittadina americana, iniziò ad indietreggiare a suon di musica ad occhi chiusi, muovendo le braccia in maniera scomposta.

«I-I-I-I'm feeling good!!!»

Era una vera fortuna che nessuno, eccetto eventualmente altri spiriti, potesse sentire Eve Hallows, una sorta di spirito "rappresentativo" di Halloween, latrare a squarciagola.

Arrivata al ciglio del tetto buttò giù qualche tegola con una piroetta , ma non parve accorgersene, o comunque non se ne curò minimamente pensando, probabilmente, qualcosa come "tanto se non l'avessi fatto io l'avrebbe fatto qualche folata di vento, quindi che importa?".

«"fish in the seeeea, you know how I feeeeel! Sun in the sky...you know how I fee-ee-eeel!!!"» scosse la disordinata massa riccia informe di capelli rossi, facendo cadere un auricolare. Con uno sbuffo solo vagamente seccato, si degnò di riaprire gli occhi per vedere dove fosse finito di preciso...

«UARGH!!!»

Ma l'atmosfera tranquilla della giornata ebbe un drastico mutamento: la sorpresa e lo spavento di aprire gli occhi e trovarsi Nightlight davanti all'improvviso fu tale da farle perdere l'equilibrio e cadere dal tetto!

Tuttavia, l'unica reazione della guardia del corpo dell'Uomo nella Luna fu alzare gli occhi al cielo. Ignorò anche il miagolio arrabbiato che udì appena prima del tonfo tipico di un gatto che cade in un cespuglio.

"sarebbe stato più sensato trasformarsi in una civetta e rimanere in volo" pensò il ragazzo, sporgendosi a guardare. Un grosso gattone rosso e nero sbucò fuori dalla siepe con un balzo.

«per caso è la "giornata del buttiamo la gente giù dai tetti", amore di mamma?»

Nightlight saltò giù, atterrando con leggerezza sull'erba. «non c'è alcuna "giornata", Eve, e vorrei che tornassi umana...o almeno, umana per quanto puoi esserlo» commento che, per offensivo che potesse sembrare, generò nella ragazza -anzi, nella gatta- solo una stupida risata tutta "ih-ih-ih" «...perché non mi va proprio di discutere con un gatto, e gradirei anche che evitassi di chiamarmi "amore di mamma", perché sai bene quanto lo detesto».

Uno sbuffo di fumo arancione, ed ecco che Eve Hallows tornò Eve Hallows, con tanto di salopette nera, parigine a righe nere/arancio, anfibi, e largo -nonché leggermente inquietante- sorriso. «magari lo faccio per quello, no?» disse col tono condiscendente di che cerca di spiegare ad un cretino che uno più uno fa due «vedi il mio emmeppiquattro in giro?» gli chiese poi, guardandosi attorno senza degnarlo della minima attenzione «emmeppiquattrooooo?...dove sei?» la ragazza non cambiò minimamente espressione neppure quando sentì il gelo della punta della lancia di Nightlight sulla sua nuca «non è che potresti darmi una mano a cercarlo? È rosso metallizzato con i tasti bianchi».

«non ci penso nemmeno, ma pretendo che lasci da parte le tue quisquilie e mi ascolti!»

«quisquilie! Hai detto "quisquilie"!» rise lei «dai, non è una parola che fa crepare dal ridere?»

«Eve Hallows!»

«sì, è il mio nome, lo so. Quisquilie!» e giù, un'altra risata «parli poco, ma quando lo fai tiri fuori delle parole assurde. Sì insomma, grazie per la visita e per avermi fatta cadere dal tetto, non ti trattengo oltre» non vedendolo muoversi, lo guardò inclinando leggermente la testa «a questo punto dovresti andartene» gli suggerì.

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