Capitolo XII

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«...non è tuo! Mi hai capito?! Il dolore che provi non è tuo, e soprattutto non devi andare da nessuna parte, devi solo ignorarlo, aspettare che finisca!»

Vedere Shu Yin ridotta in quel modo era qualcosa di talmente strano da sembrargli completamente fuori posto, così come essere costretto a trattenerla fisicamente stringendola a sé in una morsa dalla quale -con sua sorpresa, perché normalmente la ragazza non era così forte- Shu Yin minacciava di riuscire a liberarsi da un momento all'altro.

«Jack, devo andare da Jack, stanno facendo del male a Jack, devo aiutarlo, tu non puoi impedirmelo, LASCIAMI-LASCIAMI!!!»

Pur avendo avuto con la propria natura un approccio differente dagli altri -per forza di cose- quel primo momento in cui Shu Yin aveva avuto modo di sperimentare il legame mai desiderato con Frost era riuscito ad obnubilare ogni possibile ragionamento e modo di agire logico. In futuro le cose sarebbero state diverse, ma quella era la prima volta, intensissima quanto terribile, ed aver sentito parlare di quel legame non era qualcosa che potesse aiutarla davvero; l'aveva colta del tutto impreparata, e proprio quando, dopo giorni, era riuscita a riappropriarsi dell'iPhone, che aveva finito per volare via fin sotto un mobile.

Improvvisamente nella sua testa non c'era stato più posto per piani, recite, e richieste di soccorso, c'era solo Jack, il dolore di Jack, l'aiuto di cui necessitava, e lei aveva sentito il bisogno di andare. Dove? Non ne aveva la minima idea, così come non aveva idea di come avrebbe mai potuto arrivare in fretta da lui senza poter utilizzare il cristallo, tuttora inattivo; eppure si era quasi lanciata dalla terrazza con l'intento di atterrare sul tetto dell'edificio vicino, e se non ci era riuscita era stato unicamente merito di Pitch, il quale dopo un attimo di smarrimento per quelle azioni improvvise della ragazza si era riscosso e l'aveva riacchiappata in tempo.

Non l'aveva fatto per buon cuore, quanto piuttosto perché poteva ancora servigli, e se al momento stava cercando di calmarla era più che altro per evitare di avere a che fare con una pazza furiosa che facesse qualche azione stupida, rischiando di metterlo in guai ancor più grossi di quelli in cui si trovava. Inoltre, Shu Yin era un ottimo indicatore della salute del suo nemico, ed all'Uomo Nero non piaceva affatto ciò che stava succedendo. Non che fosse preoccupato per Frost, ovviamente, ma quegli ultimi fatti non rientravano nei suoi progetti. C'era qualcuno che stava facendo male -molto male, viste le condizioni della ragazza- al neo Guardiano, e questo qualcuno non era lui: non andava bene per niente.

"chi?! Chi mi sta mettendo i bastoni tra le ruote, adesso?!" pensò. Gli tornarono in mente i fatti di oltre due settimane prima, quando Sandelle aveva portato via Jack: che lo avesse condotto dagli altri, e quindi fossero loro a...?

"macché. Saranno cinque contro uno, ma Frost potrebbe batterli in men che non si dica" pensò poi, scartando subito l'opzione "parlando di potere, sono tutti dei poveri mentecatti".

Proprio mentecatti, tre dei quali -inclusa la sua ex compagna pure se, per quanto ne sapeva lui, solo a livello accademico- erano esperti di incantesimi, tanto che unendo quel poco potere che avevano, erano riusciti a creare un posto come Conca De El Sol.

Per non parlare del piccolo esercito che avevano radunato, anche se di questo Pitch non sapeva nulla...

«vuoi andare? E dove?! Non sai dove lui si trovi, così come non lo so io, e se le cose sono ancora come il giorno in cui ti ho portata via probabilmente non lo sanno neppure i Guardiani. Per non parlare...del fatto...» Shu Yin diede uno strattone tale da riuscire quasi a sfuggirgli, ma l'Uomo Nero rafforzò la presa «che non potresti aiutarlo lo stesso, sei troppo debole, non sei addestrata, non conosci incantesimi di alcun tipo, non vedo cosa diamine ti sei messa in testa di poter fare per lui».

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