Capitolo XXVIII

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«l'hai avvelenato. L'hai...sei rimasta lì ferma a guardarlo morire, e sei scesa a patti con quelli?»

«hai ragione, forse avrei dovuto evitare di farlo e lasciarti privo di senno. Non mi sembra che con o senza ci sia molta differenza, e scusami se sembro maleducata».

Il salotto dall'ampia vetrata sull'oceano, che era stato il rifugio preferito di Pitch fino a quando lui e Shu Yin erano rimasti lì, ora ospitava la suddetta ragazza, Babbo Natale e Jack Frost. Evidentemente incapace di stare seduto come tutti i comuni immortali, il Guardiano del Divertimento si era appollaiato sullo schienale del divano, e al momento scrutava Shu Yin con aria torva. «secondo te sragiono, se non approvo che abbiate ucciso Pitch in quella maniera? Se il modo in cui l'hai ingannato non mi piace?! Tu inizialmente hai fatto tutto solo per sopravvivere, questo lo capisco benissimo e ovviamente sono lieto che ti sia riuscito, ma poi? C'era davvero bisogno di consegnarlo ai tuoi simili? C'era veramente bisogno di ucciderlo in quel modo orrendo?!»

In principio vedere Shu Yin lo aveva praticamente mandato fuori di testa, ma più lei continuava a parlare, più lei e Nord continuavano a raccontargli quel che era accaduto, più la sensazione d'incompatibilità si acuiva.
Per forza di cose trovava sempre bellissima la sua cosiddetta "compagna perfetta", ma per quanto riguardava tutto il resto iniziava a farlo veramente inquietare.
Era stata capace di raggirare uno come Pitch Black piuttosto facilmente, dando prova di saper recitare fin troppo bene, ed era stata capace di assistere alla sua condanna senza battere ciglio; come fidarsi di qualunque cosa potesse dire una del genere? Come non temere un tradimento anche da parte sua, a un minimo variare delle condizioni, se tradire era tutto quel che aveva fatto fino a quel momento?

Vero, sia lui che Babbo Natale le dovevano molto, e aveva privato gli altri Insorti di un vantaggio non da poco, però...

«forse vuoi dire che invece una decapitazione sarebbe stata di tuo gradimento? Se la finiste di comportarvi da moralisti vi rendereste conto che la pena inflitta all'Uomo Nero è commisurata alle sue colpe, anzi, forse ci siamo andati fin troppo leggeri. Ovviamente non parlo di quel che ha fatto a me, quanto piuttosto di quel che ha fatto a persone come Sandman, ucciso con un colpo alle spalle» iniziò a elencare «o come Cecilia, che l'Uomo Nero ha "soltanto" quasi ucciso a suon di botte...o come Calmoniglio. Un genocidio è un po'più grave rispetto a spaventare qualche bambino, se permettete, e Calmoniglio stesso la pensa così».

«non posso ancora credere che Calmoniglio stia dalla loro parte, dopo quel che hanno fatto a me, dopo quel che hanno fatto a Dentolina! Possibile che non gli importi?!»

Jack era ancora sbalordito dal tradimento del Pooka. Più ci pensava meno gli sembrava possibile. Calmoniglio...contro di loro? I suoi compagni?
Era tutto così assurdo, come se il mondo si fosse rovesciato. Maledetto il giorno in cui la Luna era diventata dorata, perché era da quel momento che avevano origine tutti i guai.

«gli importava, io sono sicuro che gli importava. Ma uccidere Pitch gli importava di più» disse tristemente Nord «Uomo Nero è stato più malvagio che mai con lui, quando ci ha presi, e goccia ha fatto traboccare vaso di Aster. Seguire strada di odio è sempre sbagliato, diventare assassini per colpa di mostro lo è ancora di più, però io capisco sua sofferenza. Calmoniglio ha portato sulle spalle questo grosso fardello per molto tempo. È da ammirare che non ha ceduto prima, e che non l'ha fatto pesare su nessun altro» si accasciò contro lo schienale del divano «e poi un pochino magari c'entra anche Galaxia, anche se è secondario».

«c'era anche Ljuba, ma non mi sembra che tu ti sia schierato con loro» ribatté Jack.

«perché, come ho detto, è secondario! Di certo io non volevo vendetta su Pitch quanto la voleva Calmoniglio, e se devo dire verità...» mormorò «io ricordavo Ljuba diversa. Questa Ljuba mi delude molto, e mi spaventa anche. Galaxia invece è sempre Galaxia».

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