Capitolo XXI

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Ci tengo ad avvisarvi fin da subito: nonostante non muoia ancora nessuno, questo sarà un capitolo un po'dark (...sì, diciamo un po'...) ed abbastanza violento.
Ho la vaga idea che mi odierete per il brutto quarto d'ora che sto facendo passare a questa gente :'D
Ah, un altro avviso: in questo capitolo verranno citati i fatti accaduti in "Meet the Devil" di vermissen_stern, pubblicata su EFP, in cui Pitch incontra Mothman. Non preoccupatevi, l'autrice sapeva benissimo già da un pezzo che avrei infilato l'Uomo Falena in questa storia, e la ringrazio per il permesso :)
Penso di non aver dimenticato nulla, per cui, a questo punto, vi auguro una  buona lettura!

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«essere ridotti in questo stato dai propri servitori è sgradevole, vero? Vederli rivoltarsi, sentirli lacerare le vostre carni!» disse Black con rabbia «vi ricorda nulla, Guardiani? No, certo che no...non avete idea di quel che mi è successo dopo aprile, eravate troppo occupati a festeggiare la vostra effimera vittoria per interessarvi alle condizioni di chiunque altro!» sbottò «è anche per questo motivo che ho dato quelle sei ore alle vostre ex : voglio avere tutto il tempo di divertirmi con voi. Di farvi provare sulla vostra pelle...o pelliccia, suvvia, non siate così fiscali...esattamente quello che ho provato io. Più gli interessi, d'accordo, ammetto che i miei Incubi non mi hanno colpito con del ferro arroventato, ma questo è solo un dettaglio».

L'Uomo Nero sedeva, con fare indolente, su un ampio seggio di sabbia nera da lui stesso creato, sorseggiando beatamente un bicchierino di liquore della riserva di Nord mentre assisteva ad uno dei più bei spettacoli che gli fossero capitati sotto gli occhi negli ultimi secoli: i Guardiani di Speranza e Meraviglia sconfitti, deboli, messi a penzolare dal soffitto con delle catene d'ombra e torturati!

La cosa andava avanti da un'ora prima che il suo ultimatum fosse trasmesso in tutto il globo, dunque Babbo Natale e Calmoniglio erano reduci da circa un'ora e tre quarti di continui strazi.

«sia chiaro, non mi aspetto che lascino davvero passare tutto questo tempo, né che quei due si consegnino: l'unico modo in cui riesco ad immaginare una simile eventualità è che le vostre ex, ansiose di salvarvi, li leghino e li portino qui di peso. Sarebbe divertente, in fin dei conti è anche per dividere il gruppetto che ho fatto tutto ciò...ma se volete proprio saperlo, o anche se no, la vera motivazione che risiede dietro quelle sei ore è un'altra: voglio dar loro il tempo di organizzarsi per attaccarmi» ammise con una risata folle «così che poi nessuno possa lamentarsi se farò la strage promessa, dal momento che li avevo avvisati. Non m'importa affatto che siano in duecento, non li temo, non lo farei neppure se fossero cinquecento, e se, anzi, quando attaccheranno, capiranno bene tutti quanti il perché».

Era in un delirio d'onnipotenza tale da desiderare ardentemente una battaglia che, in condizioni normali, avrebbe decisamente preferito evitare, ma il desiderio di dimostrare al mondo -e specialmente alla sua ex, nonché relativo marito- la propria indiscutibile superiorità era maggiore di qualunque altra cosa.

Così facendo, oltretutto, quando avrebbe annegato tutti i suoi nemici nel loro stesso sangue, se mai la sua amata Mila si fosse lamentata di qualcosa avrebbe potuto ricordarle che erano stati lei e gli altri a infrangere i patti, che se l'erano cercata, e che lui aveva soltanto agito di conseguenza.

"ma non per questo ti amo di meno" l'avrebbe rassicurata "non sentirti in colpa per quant'è accaduto, capita a tutti di perdere la propria strada..."

Stava già preparando i discorsi da farle per consolarla di perdite che lui stesso le avrebbe procurato. Roba da pazzi, ma d'altra parte, in quel frangente, l'Uomo Nero era più folle che mai.

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