Lyla è nello studio. Mi fermo sulla soglia a guardarla. China sulle scartoffie , con l'aria pensosa e i capelli che le cadono in ciocche arruffate intorno al viso, mi sembra ancora più irresistibile.
Il desiderio brucia nella testa, nel petto, l'ansia e l'aspettativa di riaverla tra le braccia mi divorano.
Sono giorni che aspetto. Non so più cosa sia dormire. Passo tristi notti a fissare quella porta oltre la quale ho vissuto l'essenza dell'amore, prego e spero di vederla aprirsi, ma non succede.
Se solo sapesse quante volte immaginandola nel letto ho accarezzato l'idea di entrare . Negli occhi miei la vedo che si abbandona alle mie braccia, nel cuore le bocche si incontrano in baci lunghi e ininterrotti e i corpi si cercano in fretta ,mentre il fuoco divampa; nella realtà invece, devo controllarmi continuamente.
E' ancora qui. Non è scappata. Mi fa notare la voce.
Già, e non è poco. La guardo, cerco di pensare ad altro e chiedo, "Che cosa stai facendo?"
"Il progetto. Controllo che sia tutto a posto"
Risponde in modo sfuggente, colgo una punta di disapprovazione nella voce...Qualcosa infuria nella sua testa.
"C'è qualcosa che non va?". Chiedo, anche se so qual è il problema.
"L'angolo dei giochi e delle letture, non lo trovo menzionato da nessuna parte"
"Non lo trovi perché non c'è"
Mi guarda, adesso. Conosco quella luce negli occhi, sono nei guai, guai grossi.
"Perché no, Cristopher?"
"Troppo dispendioso e pochi guadagni". Un lampo di rabbia le attraversa lo sguardo, riesce comunque a tenerlo fuori dalla voce, che risulta calma e bassa.
Bella. Forte e rigoroso autocontrollo. Non c'è altra donna che vorrei. Penso. Mentre Lei cerca di farmi capire quanto il denaro sia poco importante.
"Quegli spazi sono speranza per quella gente. Non hanno luoghi di ritrovo, i pochi che c'erano sono stati cancellati dall'urbanizzazione. Toglierli è come privarli dell'ossigeno"
"Avranno giardini, campi di calcio, come da accordi. Non possiamo sobbarcarci di altre spese superflue". Replico nel modo più calmo possibile da perfetto uomo d'affari.
"Ho dato la mia parola, Cristopher"
"Tu. Non Io". Alza il mento e serra i suoi occhi nei miei. "Non prenderla sul personale, sono affari"
"Affari!". Si alza. Mi viene vicino , piega la testa di lato e mi osserva.
Nei suoi occhi vibra la scintilla , non sarà facile farle digerire le modifiche. Ma sono Lake, non mi lascio impressionare.
"Affari, Lyla". Ripeto freddamente.
"Negli affari si discute, ci si confronta .Troviamo un punto d'accordo".
"Vuoi negoziare?". Sorrido.
Annuisce seria, come una donna d'affari dovrebbe. Dio come mi tenta.
"Va bene. Ma non so se la mia controfferta ti piacerà". Nota il breve sorriso sulle mie labbra , aguzza lo sguardo e fa la sua mossa.
"Sentiamo, cosa mi proponi?". Chiede determinata.
"Torna a dormire con me"
Colpo basso Lake. Sento la voce vibrare.
Lo è, lo so. Ma siamo in guerra, e si sa, vince chi con lucidità e freddezza agisce.
La guardo fissamente. Non si scompone. Ci fissiamo a vicenda e dopo un lasso di tempo interminabile con delusione dice no.
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Il Nostro Per Sempre (SEQUEL)
RomanceSequel de ''Il mio sì" #È consigliato andare a leggere prima IL MIO SÍ#