Capitolo 14

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Raggiungere Lyla. È il pensiero che assilla la mia mente da ormai più di otto ore. Non c'è un reale perché o una particolare ragione per soddisfarlo , ma sento che devo. È come un bisogno estremo, un struggente desiderio che corre sulla pelle. È un presagio, una sensazione che mi scorre dentro, come se ,non Io, ma Lei avesse bisogno di me.
L'ho chiamata più volte nell'arco della giornata, mi sono assicurato che stesse bene, eppure ora che lascio l'ufficio, più tardi del solito, sento di dover affrettare il rientro .
Inserisco la card nella porta di casa. Entro. Mi basta un rapido sguardo per capire che qualcosa non va.
È accoccolata sul divano, lo sguardo perso in pensieri che sanno di tristezza.
Senza staccare gli occhi da lei deposito le chiavi dell'auto e la card nel portaoggetti vicino l'entrata, mi sfilo la giacca e le vado vicino. Posa lo sguardo su di me per qualche secondo. Mi sorride, con la bocca,con gli occhi, ma l'ombra della tristezza è ancora lì, ferma nel suo sguardo, come un corvo in attesa.
Mi siedo accanto. La sua testa sulla mia spalla, le mie mani sulle sue. Immobili sulle ginocchia
La fisso e dopo qualche minuto di silenzio," dimmi cosa infuria nella tua testa ". Chiedo.
" Farlo crescere nell'infelicita, non voglio ". La voce si spegne, le mie mani lasciano le sue per portarsi intorno al suo splendido viso. La costringo ad alzare lo sguardo, incollo il mio nel suo e con paura domando," Sei infelice?"
Scuote la testa, fa segno di no, ma l'ombra è ancora nei suoi occhi.
Se non è l'infelicità , cosa la tormenta?. Chiedo." Aiutami Lyla, aiutami a capire cosa appesantisce il tuo cuore "
" Tu " . Mi colpisce. Mi manca il respiro. Sento gli occhi farsi più pesanti. Riesco comunque a farle la domanda più dolorosa.
"Non stai bene con me?"
" Il più delle volte si"
Sento un ma in arrivo.
" Ma sei fatto di pensieri e segreti, difficile starti dietro "
Mentre l'ascolto penso a Stefy. Agli errori. A quelli fatti e quelli seppelliti dalla mente, che si rifiuta di far affiorare. Penso a come incautamente, con stupidità , ho interrotto la serenità con mia moglie e a come sia difficile mantenere un rapporto se la fiducia vien meno . Abbasso il volume dei pensieri, alzo quello della sua voce e la sento dire," Ti amo. Mi hai cambiato la vita, ma i ricordi, i più cari e preziosi, quelli impressi e scolpiti per sempre nel cuore, conservarli, mantenerli vivi, fa male quando ci sono tante omissioni e mezze verità . Io, mi sforzo di capirti, Cristopher. Mi dico, cambierà. Ma più passa il tempo più tu dimostri il contrario. Io non so più cosa vuoi. Cosa cerchi. Non so cosa aspettarmi quando nascerà questo bambino ". Smette di parlare. Mi guarda. Con quegli occhi sul punto di implodere. Occhi che sono il mio mondo, ma che per superficialità non ho mai detto. Era il momento.
" Sono fatto di te ". Dico accarezzandole la fronte con la punta delle dita. Scostando quel ciuffo ribelle, che sceso si vorrebbe frapporre tra noi.
" Hai detto che non sai cosa voglio, cosa cerco, c'è un'unica risposta, te. Io voglio te"
Vedo un brivido di emozione passarle sul viso, gli occhi aprirsi alla luce dei sentimenti, poco prima che il colore roseo si accenda appoggia la fronte contro il mio petto e si nasconde.
La circondo con le braccia, la stringo. Sento il suo respiro, quello pieno di lacrime spezzarsi.
" Non sai cosa aspettarti. Non lo so neanche io ,Lyla . Sono impulsivo. Frustrante. Prepotente e a volte polemico. Non so immaginarmi come con questo mio carattere e le tante mie imperfezioni tu possa sopportarmi, ma un'assoluta certezza c'è l'ho; quando il bambino, il nostro bambino nascerà, crescerà nell'amore, perché , se io ho cambiato la tua vita, anche tu l'hai fatto con me, rendendola migliore e unica. E per quanto complicati io e te siamo, ci amiamo "
Scoppia a piangere. Un pianto liberatorio. Singhiozzante.
Mi stringe con le sue delicate braccia e tenendomi sussurra," Ti amo "
Mi scalda il cuore e non posso non guardarla.
La stacco. Di poco. La guardo. Mi guarda. E mentre lo fa le mie mani scivolano sulle sue guance. Asciugandole.
Si lascia andare al tocco. Chiude gli occhi..." Riprendimi con te" .
Non pensavo di dirlo , esce da se e dicendolo la imploro .
Apre gli occhi. Luce più luminosa delle lacrime scorre. Mi illudo. Ma dalla sua bocca poco prima di abbassare la testa viene fuori un" Non ancora ".
Ha gli occhi chiusi mentre quella nota stonata , che non lascia spazio a possibilità raggiunge le mie orecchie.

Non è quel che vuole . Devo capire.

Poso due dita sotto il suo mento e con delicata pressione la obbligo a sollevarlo. Ha ancora gli occhi chiusi. Non mi guarda. Aspetto. Quando le palpebre si sollevano nei suoi occhi vedo e capisco quanto le costi e quanto sia importante per lei che io accetti.
" Non insisto, Lyla, e modifico la richiesta ". Increspa la fronte. È diffidente. Teme. Non abbandono il mio proposito.
" Vorrei...". Appoggio la fronte alla sua e con i pollici le solletico le guance."Vorrei baciarti ".
Mi inchioda con gli occhi. Riflette e alla fine con una dolce piega sulle labbra dice sì. " Uno solo però "
Un riso preme sulle mie labbra, affiora un sorriso sulle sue, quando si uniscono però , l'emozione è molto più profonda.
Sono di parola. Un unico bacio.
Uno passionale, che chiama a raccolta tutte le molteplici sfaccettature dell'amore.
Elettricità. Formicolii. Farfalle nello stomaco e brividi.
Io amo questa donna.

Notte fonda. Me ne sto sul divano con il braccio sugli occhi pensando all'unica donna che voglio e che dorme a pochi passi da me.
Lei è un perenne desiderio nel cuore. È ansia e serenità. È la proiezione di tutti quei sogni fatti d'amore, magnetismo e sensazioni esplosive. È senza strutture. È innocente, spontanea. È totalmente diversa da me. Mi verrebbe da dire. Ma se la penso quando mi sfida, con lo sguardo,  o quando di petto mi affronta, penso che sia il riflesso esatto di me.

La tua grande occasione. Sussurra la voce nella testa. Lyla è l'unica adatta a te.

Tolgo il braccio dagli occhi e mi ritrovo tra le ombre della notte e l'esigenza di perdermi in uno dei suoi abbracci a guardare il soffitto.
Il corpo sente la sua mancanza, la mente non smette un attimo di ripercorrere gli intrecci che ci hanno colti nelle più intime passioni e il cuore, che ha orecchie attente solo per lei,  bussa forte affinché mi decida ad ascoltarlo e smetta di lottare contro la voglia di andare da lei.
In quel silenzio della notte, che non lo è per me, improvvisamente , la sento gridare. Mi alzo e precipitò così velocemente che sbatto, non una, ma ben due volte contro il tavolino di fronte al divano. Dolorante , raggiungo la porta. La spalanco...Lyla è nel letto. Dorme e piange.
" Shh...". La prendo tra le braccia. Le accarezzo la testa e la sento lentamente abbandonare l'incubo e riemergere.
" Credevo... Te ne andavi... Mi lasciavi"
Farfuglia, tra lacrime che non accennano a placarsi.
" Era un incubo. Sono qui". Le asciugo il viso, tento col mio sorriso di strapparne uno a lei, ma non mi riesce.
" Era così reale. Camminavi via da me. Volevo fermarti, ma non riuscivo a muovermi". Scoppia in singhiozzi.
Sento il bisogno di proteggerla. Rassicurarla.
L'abbraccio. Forte. La tengo stretta contro il mio petto, tanto che i polmoni si potrebbero ribellare.
" Te ne vuoi andare?". Mi chiede flebile.
" Non vado da nessuna parte, senza te "
Il pianto si attenua, ma sento che non è abbastanza.

Due sole parole. Bastano due parole. Bisbiglia la voce.

Mi ritrovo a pronunciare," Ti amo ". Sussurrato.

Alza la testa. Due occhi umidi mi scrutano.
Ero convinto che con quelle due parole l'avrei rassicurata invece, non sembra convinta. Muovo la bocca per ribadire, mi anticipa con una domanda." Ti credo, ma Stefy?"
La guardo intensamente..." Un momento di follia, dal quale sono rinsavito ". L' azzurro è ancora umido, la bocca però, è sorridente, adesso.
" Posso restare?". Chiedo. " Solo finché non ti addormenti ".
Annuisce.
Mi stendo al suo fianco, le avvolgo le spalle con il braccio e la stringo a me.
" Resta anche dopo , se ti va". Lo dice a voce bassissima. Ho quasi paura di essermelo immaginato.
" Grazie". Mi chino a baciarle la testa, sfiorandole i capelli con le labbra. La sento piano piano rilassarsi e scivolare nel sonno. Mentre con le dita le accarezzo il braccio chiudo anche io gli occhi e finalmente posso dire che passerò una buona notte, con lei tra le braccia.

 Il Nostro Per Sempre (SEQUEL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora