In Ufficio.
"Altro giorno, altri impegni, il mio pensiero però è sempre lo stesso: Chi può avercela tanto con me da arrivare a usare Lyla ?".
"Conosci la mia opinione a riguardo". Esclama Alan seduto di fronte a me affondando ancora di più nella poltrona.
Mi sposto di un passo davanti alla finestra ..In quel momento qualcuno bussa alla porta. Un unico colpo e poi silenzio.
Strano modo di battere. Fa notare sommessa la voce. Chi è fuori o pensa in questo modo di disturbare di meno o ha paura ad entrare.
Visto il genere di notizie che attendo, è molto più probabile la seconda. Replico alla mente mentre do l'ordine di entrare .
Max entra con un'espressione rovinosa in viso, fa qualche passo, vedendo Alan si ferma.
"E' al corrente, parla liberamente"
"Abbiamo rintracciato il ragazzo, signore". Si avvicina. "Gustave Dupont, 25 anni. Studente in medicina di nazionalità francese ; padre maniscalco, madre insegnante, origini umili , nessun precedente". Mi mostra le foto. "Diligente. Buoni voti. Riservato. Mai nessuna frequentazione che possa fungere da pretesto a risse o dicerie. Amato da tutti i compagni, stimato dai professori, ben tre borse di studio....". Mentre lui parla guardo la fotografia.
Riccioluto. Paffuto. Occhi piccoli leggermente a mandola, viso dall'aria ingenua, come le fossette ai lati di una bocca sottile su guance tanto rosse da sembrare scottate. Non aveva proprio l'aspetto di uno pratico di complotti . Quando Max finisce di relazionare Alan, esprime il mio stesso pensiero. "E' un bravo ragazzo da quel che dici"
"Lo è, ma anche i bravi ragazzi hanno il loro punto debole. Il suo è la madre. E' molto malata"
"Soldi". Dico e mi spunta una smorfia.
"Ora sappiamo il perché, dimmi che sai anche chi c'è dietro" . Guarda Alan e poi me. Come a dire, è sicuro?."Chi Max?"
"Non ho la certezza di chi sia il mandante, ma l'ho fatto pedinare e sono state scattate alcune foto". Me le passa..."In questa i vetri oscurati non permettono di scrutare chi vi fosse al volante, ma si vede chiaramente una busta passare tra le mani. Il pagamento suppongo".
"E non avete pensato di seguirlo?"
"Certo signore, ma se n'è accorto ed è riuscito a depistarci"
"Quindi siamo punto e a capo".
"Non esattamente". Fa una pausa e guarda Alan, dritto negli occhi, come a dire adesso iniziano i guai.
"Max?". Si scuote.
"E' meglio se vede da se". Abbassa la voce a un sussurro .Mi passa un'altra foto.... Stefy gli stringe la mano.
Rabbia incontrollata sale. Un forte dolore al petto mi opprime . La sensazione è violentissima e l'esplosione non è da meno.
"Questa me la paga". Alan senza vedere intuisce di chi sto parlando."Max, c'è qualche margine di errore?". Chiede..
"C'è sempre un margine di errore" . Ma lo dice probabilmente immaginando cosa avrei potuto farle se fosse finita tra le mie mani
"I filmati parlano, le foto anche, non c'è errore". Dico Io chiudendo gli occhi. "Ho sperato non centrasse ma..."
"Che pensi di fare?". Rispondo ad Alan dopo aver congedato Max.
"Andrò da Lei".
"Intendi Affrontarla? ". Annuisco." E se invece parlassi con Lyla?"
"Non so cosa uscirebbe dalla sua bocca, non voglio rischiare"
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Il Nostro Per Sempre (SEQUEL)
RomanceSequel de ''Il mio sì" #È consigliato andare a leggere prima IL MIO SÍ#