Capitolo 29

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Tende tirate sui lati, tazza fumante in mano ..."Cosa fai ancora in piedi, è molto tardi"

"Volevi rimproverarmi,se non ricordo male".

"Non ora".

"I magazzinieri ?"

"Qualche escoriazione,tanto spavento,ma nulla di grave. Resteranno comunque in ospedale per qualche giorno. Ora vai a letto"

"Non posso,ho pensieri che non mi fanno dormire".

Fissa il buio della notte, sul vetro della finestra si specchia il suo viso. Sguardo pensieroso, ciglia lunghe che di tanto in tanto si abbassano e alzano, simulando o dissimulando una velata malinconia mentre silenziosi pensieri ondeggiano leggeri nel suo respiro

E' triste. Qualcosa l'opprime . So cos'è, è il tormentone che scorre e attraversa la mia mente da giorni: il divorzio.

La guardo . E più la fisso, più sono combattuto tra impotenza dilaniante e cupo senso di colpa che si intrecciano. Afflitta. Sfiancato.
Tante e dolorose fratture scomposte scricchiolano nel petto e negli abissi di un dolore non voluto ma inferto, sento lacrime bloccate penetrarmi dolorosamente gli occhi. Dolore infinito mi attraversa, il suo pianto inespresso è come sale sulle mie ferite

Non posso vederla così. Mi ripeto in quella pausa delle parole mentre i minuti scorrono inesorabili .

"Vorrei aiutarti a stare meglio. Vorrei ridarti il sorriso e la spensieratezza di un amore eterno ".Il magone mi soffoca,la voce si assottiglia ma continuo. " Vorrei rivedere nel cielo dei tuoi occhi la luce brillante della felicità e non quella delle lacrime , ma se mollo è la fine di tutto". La voce si spegne. Una lacrima,la mia, scorre;un sospiro appena percettibile , il suo, fende l'aria. Nel riflesso la vedo chiudere gli occhi e trattenere le lacrime.

"Lyla..."

"Non penso al divorzio, ma a un modo per stare meglio". Un sussurro flebile e poi, un altro lento sommesso respiro.

"Cosa vuoi per stare meglio?"

"Voglio qualcosa che faccia da ombrello, scudo al dolore. Qualcosa che riempia e superi il vuoto . Voglio sentirmi viva e al sicuro. Voglio sentire l'energia che innalza e fa volare . Voglio che la forza imprevedibile e incontenibile, quella che ruba il respiro e tappa i buchi del cuore entri dentro di me".

L'ascolto, e intrecci di corpi , assalto di mani si affacciano nella mia mente; respiri ansanti colorano l'immagine, battiti accelerati l' affiancano , una sensazione di forte intenso calore nella pancia prende a salire . Avverto una vampata di calore diffondersi e propagarsi con virulenza in tutto il corpo,le palpitazioni aumentano , la salivazione si azzera, il bisogno che ho di Lei dallo stomaco arriva alla gola . Bramo il contatto. Mi sento sopraffare. Un sospiro pesante rivela quel che ho dentro .

"Sembra che tu abbia un desiderio. Anche io ne ho uno ". Appoggia la tazza sul tavolino e senza girarsi, "sentirti mio,solo mio"

La raggiungo fermandomi alle sue spalle. "Posso esaudire e appagare ,posso darti quello che vuoi,quando vuoi".

Nel riflesso della finestra la vedo stringere le labbra e sorridere. Arricciate, rosse, carnose, di una sensualità silenziosa e peccaminosa . Sento le mie incresparsi .

"Sei sicuro, posso avere tutto?. Proprio tutto?".

So a cosa allude, so cosa pretenderà e otterrà dopo. Ma non ho forza per dire no. "Avrai tutto".La curva all'insù si accentua.

"Anche il tuo cuore? ".

"E' già tuo". Le sposto di lato i capelli ,le bacio la spalla, il collo. Le sfioro la pelle con la punta del naso ,ne annuso il profumo dolce delicato pieno di feromoni e nel percorrere la salita che porta all' orecchio toccandola appena con le labbra ne prendo a piccole dosi . Sul lobo dell'orecchio, morsi delicati leggeri . Diventa calda al tatto, il respiro si fa ansante. Molteplici guizzi elettrizzanti strisciano sul suo e mio corpo.

 Il Nostro Per Sempre (SEQUEL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora