Dopo una notte da incubo, il giorno non pare andare meglio. La notte era trascorsa fra lacrime ripercorrendo mentalmente ogni singolo minuto che mi aveva visto perdere Lyla, il giorno si preannunciava fatto di attese e speranze.
Solo, in una muta desolata casa. Mi sento perso senza di lei.
Quanto ti ci vorrà questa volta per farle cambiare idea, quante parole o bugie dovrai inventare?.
Perfetto, un giorno di attesa e la mente popolata dalla voce; non può andare peggio di così.
Seduto sul letto porto le ginocchia al petto e le circondo con le braccia, come avevo visto fare a Lyla poco prima che ci riconciliassimo.
Ma come siamo arrivati a questo punto?
Sai come, bugie, bugie e bugie.
Metterti un bavaglio, questo dovrei, anche se dici solo cose vere e sensate.
Disteso nel letto mi crogiolo nel senso di vuoto; rabbia contro me stesso e frustrazione mi prosciugano, la consapevolezza di avere rovinato e forse perso qualcosa di molto prezioso mi attanaglia.
Non l'hai saputa amare, ma sei ancora in tempo per rimediare. Mi incita la voce .
In tempo, lo spero. Ma con il passare dei minuti sensazioni di profondo sconforto si allargano e mi ritrovo, con una voragine nel petto che non accenna a placarsi e un forte impulso di piangere che strozza la gola e pizzica gli occhi.
Diffuso senso di rabbia e sconforto crescente non ti sono d'aiuto. Reagisci .
Do ascolto alla voce anche se la forza per alzarmi e reggermi in piedi è poca. Esco dalla stanza che conserva ancora il profumo di Lyla e vado verso la cucina, appena entro lo sguardo mi cade sul cestino dove Lyla ha gettato il nostro per sempre. Le lacrime salgono, quando mi inclino e la prendo gli occhi nuotano in tristezza e dolore infinito.
La fiducia è una cosa seria, tradendo il dolore è lancinante. Mormora la voce nella testa mentre stringo quel cerchio d'oro messo al dito di Lyla con la promessa di proteggerla per sempre.
Rimetterò insieme i cocci. Mi dico, senza però avere la certezza di riuscirci.
In quel frangente sento la porta aprirsi e la voce di Alan ringraziare.
" Grazie Erik e non ti preoccupare, spiegherò io ai signori Lake ". Lo vedo entrare... " Cristopher, allora ci sei?. È tutta mattina che provo a contattarti ". Mi viene vicino," ma che ti è successo? Hai la faccia di chi ha usato la notte per piangere, e non per dormire ".
Non ce la faccio a spiegare, lo guardo e non dico niente.
" Lyla è in casa?". Scuoto la testa. " Meglio così. Sei riuscito a parlare con quel tizio?"
" Non c'era, ma Stefy si". Spalanca gli occhi, lo sconcerto è lampante sul suo viso.
" Come Stefy, che ci faceva lì?"
" Ha ricevuto un invito, dice lei". Non mi riesce di trattenere il sarcasmo, Alan resta confuso per un secondo.
"Cerca di farmi capire, hai dei sospetti su di Lei?"
" Come lei su di te"
" Io? ". La sua espressione è incredula ,adesso.
" Mi hai dato tu l'indirizzo "
" Certo che te l'ho dato io, ma ti ho anche detto che non saresti mai dovuto andare "
" Poteva essere un bluff "
" Santo cielo Cristopher, è una vita che ci conosciamo, come puoi pensare che io... un tranello. A che scopo poi?"
" Lyla. Avere Lyla. La sua fiducia già c'è l'hai ". Si fa scuro in viso, e minaccioso, si porta più vicino a me.
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Il Nostro Per Sempre (SEQUEL)
RomanceSequel de ''Il mio sì" #È consigliato andare a leggere prima IL MIO SÍ#