Lyla viene trasporta in urgenza; vedo flebo, aghi e personale sanitario bucarle la pelle, collegarla a macchinari per il monitoraggio del suo cuore e quello del bambino e sento i consulti che si scambiano. Non so nulla di medicina , ma non ci vuole un genio per capire che la situazione è disperata.
Se dovessi perderla non so cosa farei.
Arrivati all'ospedale ci separano. Mi sento perso. Spaesato. Mentre ho il terrore di non poterla più riabbracciare Alan mi raggiunge nella sala d'aspetto. Mi è sempre accanto. Non so cosa farei se non ci fosse, è un vero amico, su Lui posso sempre contare.
"Ti hanno detto già qualcosa?". Scuoto la testa negativamente.
"E' appena entrata in sala operatoria,ma vedrai arriverà qualcuno". In quel frangente una dottoressa in camice bianco, occhiali allungati e capelli biondi raccolti ,ci viene incontro.
"Il sig.Lake?"
"Sono io". Mi faccio avanti preoccupato.
"Avrei bisogno di alcune informazioni per compilare la scheda di sua moglie"
"Certo chieda pure"
"A che mese è?"
"Quinto. Ma l'ho già riferito"
"Si certo, ma è per la scheda". Balbetta, rossa in viso.
Non ci posso credere, ma proprio questa mi dovevano mandare?
"Ha mai avuto problemi ?". La guardo torvo. " Voglio dire sintomi ,dolori..."
Se li avesse avuti non saremmo a questo punto. Ma non lo dico." Nessuno, fino a stamattina. Ha avvertito qualche dolore stavamo proprio andando dalla dottoressa quando...". Lacrime si affacciano inopportune .Stringo gli occhi per non dare a vedere.
"Nessuno poteva prevedere". Sento dire dalla dottoressa . Riapro gli occhi, ha le iridi tristi quasi quanto le mie.
"Non se ne faccia una colpa".
Voleva essere di conforto, ma non poteva perché la colpa era mia, solo mia.
Se non avessi risposto a quel dannato messaggio, se le avessi detto chi scriveva... niente di tutto questo sarebbe successo. "Forse non potevo provvedere, ma evitare si". Dico flebile.
Agonia devastante risalendo dallo stomaco stringe la gola; non ho più fiato per parlare e chiedere, ma ho necessità di sapere . Fisso il giovane viso della dottoressa e con occhi imploranti aspetto che mi dica come sta.
La sua espressione non è per nulla rassicurante.
"Sua moglie ha perso molto sangue e da quel poco che ho potuto seguire ha un'emorragia in corso". Si ferma. Mi guarda a lungo e poi, con espressione seria, mi dice: "Non disperi".
"Non disperi? Mia moglie è in sala operatoria , vessa in condizioni gravi , come può dire non si disperi e sperare che funzioni". Alzo la voce senza rendermene conto e le molte persone intorno iniziano a fissarmi.
"Mi dispiace io volevo solo tranquillizzarla". Le viene la voce lamentosa , mi fa ribollire il sangue .
"Se davvero vuole non stia qui a far niente, entri in quella dannata sala e mi porti notizie di Lei".
"Cristopher, stai calmo". Esclama Alan prendendomi per un braccio .
"Come posso calmarmi se questa incompetente dalla lacrima facile prima dà per spacciata Lyla e poi cerca di rassicurarmi"
"Fa del suo meglio"
"Se è questo il suo meglio forse dovrebbe cambiare mestiere". La guardo e Lei con un velo di lacrime agli occhi scappa via.
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Il Nostro Per Sempre (SEQUEL)
RomanceSequel de ''Il mio sì" #È consigliato andare a leggere prima IL MIO SÍ#