Il suo corpo stava cambiando, nei suoi lineamenti c'era qualcosa di diverso, più tondi, lo sguardo più luminoso ma mai avrei pensato a un figlio.
Se ci ripensi ti senti tremare ancora.
Paura o non, non è un pacco postale, non posso rispedirlo al mittente.
Schiaccio l'interfono, "Diana, di a Alan di venire da me per un comunicato stampa"
"Certo Signore". Riaggancio.
Non sono uno impaziente, ma ora che sono in attesa e la mente è libera di pensare, avverto l'angosciante paura di non essere più nella possibilità di poter controllare tutto .
Non è la perdita di controllo ad angosciarti, ma è quello che senti dentro a inquietarti. La tua paura più grande non è diventare padre, ma deludere il figlio che aspettate; se scoprisse come l'hai obbligata a sposarti, se sapesse quanto egoismo c'è in te e fin dove sei stato disposto a spingerti ...non potresti guardarlo senza provare vergogna.
La verità urticante mi porta a sospirare, nello stesso istante Alan mette piede in ufficio.
" Che urgenza abbiamo?". Domanda fintamente lamentoso sorridendo.
Non sapendo da dove iniziare, inizio col dire..."Lyla è incinta". In avvicinamento si blocca, e quel riso di derisione prima si spalanca a gioia inesprimibile per poi tornare a chiudersi ,non appena dal mio sguardo intuisce che quel sentimento non corrisponde esattamente al mio stato d'animo.
"Mi auguro che quella non sia la faccia con cui hai accolto la notizia"
"Mentirei se dicessi il contrario"
"Ti è forse andato in corto il cervello? Tu volevi una famiglia, è per questo che ti sei sposato"
"Hai centrato il problema, il perché mi sono sposato". Sta per ribattere quando...."Non può entrare ....".
Voci concitate arrivano da dietro la porta, alzo lo sguardo oltre Alan e appena si apre.. "Stefy, che diamine ci fai qui?".
Con un ghigno , senza invito prende il centro della stanza.
"Signore ,mi spiace....". Bofonchia Diana alquanto mortificata.
"Ci penso Io,torna pure al tuo lavoro ". Esce a testa bassa. Chiusa la porta , sbotto.
" Non dovresti essere qui, ti avrei contattata io, mi sembra di averti detto"
"Non potevo aspettare. Alan, è sempre un piacere vederti". Si siede sulla poltrona di fronte a me e sorride, scaltra.
Alan, guarda me. Ha l'espressione angosciante di chi si sente di troppo.
"E' stata Lei a cercarmi". Dico in mia difesa, Lui però non sembra convinto.
Vorrebbe girare sui tacchi e andarsene, non può ; se restassi solo con Stefy... non so cosa potrebbe succedere.
Possibile che nemmeno la gravidanza possa fermarti? .Mi rimprovera la voce.
Amo Lyla, sono quasi certo di potermi controllare ma meglio non correre rischi
Con lo sguardo di Alan che mi trapassa e la presenza di Stefy , mi sento tra l'incudine e il martello. Cerco di non pensarci, concentro tutta la mia attenzione su Stefy....
"Lyla sa che vi siete sentiti?". Domanda alquanto contrariato Alan.
Che domanda, certo che no. "Non ora Alan". Dico con un sospiro esasperato.
" Smetterai mai di fare l'egoista? ".
Come fa a non capire che non è il momento. Stringo gli occhi e Lui imita.
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Il Nostro Per Sempre (SEQUEL)
Roman d'amourSequel de ''Il mio sì" #È consigliato andare a leggere prima IL MIO SÍ#