Chapter 11

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Ho gli occhi chiusi, perciò lo sento
arrivare ancora prima di vederlo.
- Resta.
Quella sola parola basta a
chiudergli la gola.
- Se resti, farò tutto quello che vorrai. Mollerò il gruppo, verrò a New York con te. Se non vorrai avermi intorno, me ne andrò. Sono disposto a perderti così, se non ti perdo oggi. Ti lascerò andare. Se resti.

Sorrisi leggendo quella parte del libro che pensai fosse la più emozionante, nonostante il libro in sé fosse già molto coinvolgente.

Mi presi un momento per riflettere sulle parole appena lette, come mi era solito fare quando qualcosa mi colpiva particolarmente.

Chiusi lentamente il libro, tenendo comunque un dito in mezzo per far sì che non perdessi il segno, per poi guardare un punto indefinito sulla tenda posizionata alla finestra di fronte a me per far sì che nessuno potesse vedere all'interno.

Pensai a quanto mi sarebbe piaciuto vivere una storia d'amore come quella di quei due personaggi, con le sue difficoltà, le sue incomprensioni, le sue discussioni, ma anche con i suoi momenti di massimo splendore, con le parole sussurate all'orecchio, con gli sguardi silenziosi che parlavano mille lingue diverse, con i baci rubati, sfuggiti, mancati, voluti...

Ma sapevo di non poter vivere un'esperienza simile, non avevo niente da offrire ad una persona.

Venivo da un passato non troppo felice e si sapeva che le ragazze dal vissuto malinconico, non potevano che portare malinconia o tristezza nella vita di un'altra persona, quindi venivano scartate.

O almeno questo è quello che pensavo.

Mi sarebbe piaciuto essere amata, voluta bene, come nei libri che leggevo. Vivere una certa situazione, provare sulla propria pelle una certa emozione, un certo tipo di sentimento, sentire che cosa veramente si prova a vivere in una realtà diversa, in un contesto diverso, una emozione diversa.

Mi vennero in mente i Signori Styles e i loro amici. Forse potevo tentare di piacere a loro.

Forse avrei potuto vivere quell'amore, con l'unico bisogno di affetto che mi era sempre mancato: quello di una famiglia.

Forse se fossi diventata una vera figlia modello, i signori Styles mi avrebbero voluta bene come fossi realmente loro figlia.

Forse se fossi diventata più obbediente, più gentile, più propensa ad aiutare il prossimo, forse loro mi avrebbero ripagato con l'amore famigliare che avrei voluto. Me lo sarei guadagnato, se pur faticando.
D'altronde era l'unica opportunità che in quel momento, dopo 12 anni, mi si era presentata e non volevo lasciarmela sfuggire.

Controllai l'orologio bianco appeso alla parete color beige che segnava le 16.36.

Dedussi che i Signori Styles sarebbero arrivati per l'ora di cena, quindi mi passò per la mente di preparare per loro una cena di ringraziamento, per poter esprimere la mia gratitudine nei loro confronti per l'opportunità data e per la festa che mi avevano organizzato la sera precedente.

Misi da parte il libro, poggiandolo assieme al suo specifico segnalibro sul piccolo e basso tavolo di cristallo posto al centro della sala, proprio in centrato tra i due divani.

Mi avviai verso il frigorifero in metallo, dove sullo sportello erano presenti un numero elevato di calamite raffiguranti vari paesi del mondo. Mi presi un attimo per provare a leggerne qualcuno, non volendo frenare la mia curiosità.

Daughter || L.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora