Nonostante fosse sera, il lago di Como era ben illuminato dalla pallida luce lunare, dalle barche attraccate al porto, che donavano piccoli fasci di luci arancio, oppure dalle decorazioni affisse tra i rami degli alberi e attorno ai lampioni del vialone vicino alla costa, lo stesso sul quale io e Louis stavamo passeggiando, dirigendoci verso la gelateria da lui selezionata.
Non avevamo ancora iniziato alcun tipo di discorso, sia perché io non avevo idea di quale argomento poter trattare, sia perché pensavo che lui non volesse parlare, dato che aveva lo sguardo perso nel vuoto, con la mente che probabilmente vagava tra i chissà quali pensieri, e distrattamente mi rivolgeva qualche leggero sguardo. Senza poi aggiungere il fatto che il suo viso esprimesse una calma tensione, ossimoro per indicare che dal suo viso trasparisse una assorta tranquillità, mentre le sue spalle rigide e le mani chiuse a pugno lasciavano intuire una certa agitazione.
Pensavo che fossero dovuti ai suoi ricordi che ripercorrevano la lite e i battibecchi fatti con Brianna, che non lo lasciavano un momento libero. Forse la sua sgradevole compagnia lo perseguitava anche quando non era fisicamente presente.
Non mi piaceva vederlo in quella condizione, così presi un po' di coraggio e provai a trovare una domanda, che non risultasse ridicola, da potergli porre così da distrarlo.
"Ehm... é la tua prima volta qui?" Gli domandai timida e di slancio, forse cogliendolo anche un po' di sorpresa, infatti distolsi subito dopo lo sguardo, avendo paura di potervi leggero qualche emozione negativa.
Ma dopo qualche minuto, passato a darmi della stupida e a vergognarmi della probabile figura fatta, la sua voce melodiosa mi rispose.
"No, soprattutto all'inizio della carriera a me e ai ragazzi piaceva passare una settimana di relax qui. Affittavamo anche una barca e passavamo le giornate tra mare, sole e musica. Magari riuscendo a trovare l'ispirazione per qualche nuova canzone" mi confessò e notai un sorriso nostalgico colorargli il volto. - sì, alla fine mi fu impossibile non guardarlo-
E potei affermare che fosse decisamente più soddisfacente vederlo perdersi in ricordi così piacevoli, che in altri meno graditi.
"Sai, alla fine per quanto provassimo a distaccarci dalla musica, perché dopo ore in sala studio, prove di tutti i tipi e concerti in tutto il mondo volevamo poter staccare la testa e provare ad essere solo cinque amici che partono per una vacanza, era inevitabile che poi finissimo a cantare tutti insieme le nostre canzoni preferite, mentre Niall suonava la chitarra... o anche solo accompagnandoci con il suono delle onde" aggiunse successivamente, avvicinandosi alla ringhiera nera a lato della strada, che si apriva sulla meravigliosa vista del lago nero.
Vi appoggiò sopra i gomiti e si chinò leggermente in avanti, osservando quella scura e affascinante notte che si specchiava nell'acqua calma.
Lo imitai e anche io appoggiai i gomiti sulla ringhiera, ma con le mani strofinai le braccia a causa della leggera brezza fresca proveniente dal mare, che mi fece rabbrividire.
"Beh, credo sia una cosa bella. Intendo, poter sempre condividere la propria passione con amici che comprendono quanto ti faccia sentire bene cantare e che condividono questo stesso sentimento" affermai ripensando alle sue parole e in generale a loro come gruppo.
Erano così uniti. Si sostenevano a vicenda. Si conoscevano così bene da sapere i reciproci punti di forza e come metterli in evidenza, insieme a i loro giocosi battibecchi con i quali magari si infastidivano l'un l'altro e ai loro strani modi poi di perdonarsi.
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Daughter || L.T.
FanfictionAbby Hamilton. Una ragazza di 16 anni, orfana, con un passato malinconico. Ha vissuto per 12 anni nell orfanotrofio della città di Londra, fino a quando il famoso cantante degli One Direction, Harry Styles, non decide di adottare quella tenera, inno...