Chapter 24

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Le risate spericolate di alcuni bambini, dovute sia alle prime esperienze con l'acqua di alcuni sia ai divertenti giochi inventati da altri, accompagnate dal flebile chiacchiericcio delle persone attorno alla piscina oppure intente a sorseggiare una fresca bevanda al chiosco, facevano da sottofondo all'intero quadro che mi si presentò davanti agli occhi.

Seguii la Signora Styles, che si trovava di fronte a me, fino ad un angolo un po' più appartato rispetto alle altre sdraio presenti ai lati della piscina, grande quanto un campo da calcio che si districava per forme e funzioni diverse, e raggiungemmo un palchetto rialzato di tre gradini dal terreno munito di un alto gazebo bianco che sembrava fargli da cornice.

Probabilmente i ragazzi lo avevano affitato per poter avere un po' più di privacy, ma potei notare anche che altri clienti dell'albergo avevano richiesto questo tipo di trattamento, infatti altri gazebo simili al nostro erano presenti in altre aree dell'immenso cortile.

Passando affianco alla piscina, potei notare meglio il suo colore azzurro limpido e le varie sfumature brillanti che il sole, specchiandosi, gli donava. In corpo prese ad accendersi la voglia di tuffarmici e di rimanerci a mollo con gli occhi chiusi e la mente che tranquilla vagava per mondi infiniti, godendomi la freschezza e la sensazione di pace che l'acqua riusciva a donare.

Ma accanto a questa sensazione si insinuò anche il rammarico di non saper effettivamente nuotare, ma di riuscire ad andare solo a fondo.

Guardandomi attorno, però, notai alcune aeree dedicate anche ai più piccoli, dove l'acqua mi sarebbe arrivata massimo ai polpacci. La trovai la soluzione perfetta al mio problema.

Mentre, però, osservavo meglio ciò che mi stava difronte notai anche un altro particolare: alcune ragazze, circa della mia stessa età, continuavano a lanciare occhiatine scioccate o eccitate nella nostra direzione.

A primo impatto mi domandai il motivo di tanto interesse, ma poi ricordai che mi trovavo in compagnia della boy-band inglese più conosciuta degli ultimi tempi.

Capii dunque si sentissero semplicemente stupite ed entusiaste di essere riuscite ad incontrare dei loro idoli, magari anche in modo totalmente accidentale.

"Abby, ti va se condividiamo la sdraio? Purtroppo non ce ne sono abbastanza per tutti" mi domandò Niall, facendomi distogliere l'attenzione.

Mi girai verso di lui e lo vidi appoggiare l'asciugamano sulla sdraio bianca più esterna, posta nel mezzo tra un tavolino di legno, con sopra qualche rivista e un posacenere, e una delle quattro "gambe" del gazebo.

Io gli sorrisi e gli risposi subito "Certo, nessun problema", per poi raggiungerlo.

Misi la mia borsa per terra, accostandola ad un lato del tavolino di legno per far sì non cadesse completamente, ed estrassi il mio telo bianco, piegandolo vicino a quello di Niall e sedendomici sopra.

"Tutto bene? Ti vedo pensierosa" domandò poi improvvisamente, prendendo posto affianco a me, mentre si spalmava la crema solare sul braccio.

Quella domanda mi prese in contropiede.

Solitamente riuscivo a tenere nascoste le mie sensazioni agli altri, soprattutto se erano persone conosciute da poco, perché non ero solita condividere apertamente i miei pensieri e le mie emozioni. Preferivo molte volte tenerle segrete e scegliere io come manifestarle e a chi rivelarle.

Daughter || L.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora