"Per caso ti abbiamo disturbato?" domandò premuroso il Signor Payne. Lui mi era parso sempre così interessato alla salute delle persone che lo circondavano, ma oltre che per educazione, sembrava come se davvero le ci tenesse a sapere la salute oppure ciò che l'interlocutore pensava riguardo a lui. Ed era una bella sensazione al tatto: il sentire che una persona è interessata realmente al te.
"Oh no, stavo solo cucinando qualcosa per stasera. Volevo fare una piccola cena di ringraziamento per i Signori Styles" ammisi io, dirigendomi in cucina con i tre al mio seguito.
Mi sentii alquanto imbarazzata nell'essermi fatta trovare con indosso un grembiule bianco, per fortuna non ancora sporco.
Ma decisi di non pensarci, d'altronde non sembravano persone poco ragionevoli che ridevano delle altre persone per queste piccole cose.
"E cosa prepari di buono?" Chiese stranamente euforico Niall, guardando con curiosità dentro il pentolino che intanto avevo appoggiato sui fornelli nuovamente accessi.
"Sto preparano del riso allo zafferano con pancetta. Però ho intenzione di cucinare anche dell'insalata fresca, dell'arrosto con contorno di carote e patate e infine volevo concludere con della semplice macedonia" spiegai io.
Per un momento, tutti e tre tacquero.
Distolsi la mia attenzione dal piccolo pentolino per vedere quale reazione era dipinta sui loro visi.
Notai sbigottimento, stupore e... una sorta di ammirazione. Ma che avevo detto di tanto strano?
"Ho percaso espresso qualcosa di sbagliato?" Domandai un po' impaurita.
"N-no, è solo che non ci aspettavamo sapessi cucinare, o almeno, non una varietà così estesa e complicata di piatti" confessò Liam, guardando anche gli altri due, che annuirono per dargli ragione.
Intanto sul loro volto si era instaurato un bellissimo sorriso, che mi fece capire che la loro reazione precedente era unicamente positiva.
Io sorrisi a mia volta e arrossi colta da un improvviso imbarazzo nell'essere stata al centro dell'attenzione, anche se per un periodo di tempo così breve.
Poi prestai tutta la mia attenzione al pentolino, accorgendomi che era arrivato il momento di girare con il mestolo di legno.
Vicino ai fornello trovai un portaoggetti di metallo, con all' interno vari utensili di legno di forme diverse.
"Come hai imparato a cucinare?" Domandò Louis, venendomi vicino.
Senza che me accorgessi si era tolto la giacca e adesso la maglietta bianca dalle maniche nere aderiva bene al suo muscoloso corpo, mettendo in mostra il fisico tonico.
Avvampai per poco, anche perché la piccola distanza che c'era tra di noi, mi metteva parecchio a disagio.
Quasi mi stesse provocando o stesse cercando di studiare la reazione che avrei avuto a quel piccolo contatto. Mi sentii sotto pressione, quasi dovessi superare un esame.
"In orfanotrofio, oltre a seguire i corsi scolastici che Sr. Elinor mi offriva, lei mi ha insegnato anche a cucinare. Dato che ha origini italiane, mi mostrò i vari piatti tipici del suo meraviglioso paese. Ricordo ancora di come me ne parlava. Di quanto i suoi occhi diventavano lucidi appena si perdeva nei ricordi legati all'Italia. E mi volle tramandare tutto il suo sapere riguardo essa, anche attraverso la cucina. È così che ho imparato a cucinare pietanze diverse tra loro, e anche a come associare gusti diversi per creare piatti nuovi" risposi io, senza mai perdere il sorriso e continuando a girare il mestolo all'interno del pentolino.
Quanto mi mancava Sr. Elinor.
Era stata come una madre per me, nonostante fosse una suora. Lei mi aveva vista crescere, mi aveva consolata, mi aveva rimproverata e mi aveva offerto un invidiabile istruzione. Lei era stata capace anche di insegnarmi l'essenza dei valori che molti oramai avevano dimenticato.
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Daughter || L.T.
FanfictionAbby Hamilton. Una ragazza di 16 anni, orfana, con un passato malinconico. Ha vissuto per 12 anni nell orfanotrofio della città di Londra, fino a quando il famoso cantante degli One Direction, Harry Styles, non decide di adottare quella tenera, inno...