Chapter 4

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Dopo aver salutato per l'ultima volta le persone che erano cresciute per un lungo tempo insieme a me, mi sistemai sul sedile di pelle della macchina del Signor Styles, che trasudava preziosità e valore in ogni dettaglio, ma dovetti ammettere che era veramente bella ed elegante.

"Tutto apposto?" Mi chiese sorridendo mentre continuava a guardare attentamente la strada.

"Si, tutto apposto Signor Styles" risposi educatamente guardando di fronte a me.
Non mi ero mai spinta così lontano dall'orfanotrofio, quindi per me era tutto nuovo.
C'erano varietà infinite di alberi che sostavano sui marciapiedi, molte case una di fianco all'altra e tutte di colori simili.
Si respirava quasi un'aria più serena, più... solare.
"Ehi, non chiamarmi Signor Styles! Mi fai sentire vecchio, chiamami solo Harry" ridacchiò distogliendomi dai miei pensieri.

Lo ringraziai mentalmente per non aver richiesto che lo chiamassi 'Papà', per me sarebbe stato un po' troppo difficile, dato che lo conoscevo da pochi giorni. Di lui non sapevo molto, ma visto che dovevo trascorrere molto tempo con lui e la Signora Styles pensai che il tempo di conoscerci ce ne era abbastanza.

"Scusi, è che mi hanno insegnato il rispetto e l'educazione nei confronti delle persone più grandi di me e che non conosco, mi viene quasi spontaneo chiamarla così..." mormorai arrossendo.

"Capisco, però sappi che io non me la prendo se mi chiami Harry, d'altronde da adesso vivi con me e Taylor, ma capisco se non ti senti ancora pronta" disse poi comprensivo.

Questa qualità del Signor Styles era davvero affascinante, non doveva essere per niente facile essere così paziente e comprensivo con una ragazzina.

Ma per me invece?

Sarebbe stato facile vivere la vita di una pop-star?

Io non mi sono mai interessata agli attori o ai cantanti del momento, semplicemente perché non ne avevo i mezzi. Il massimo oggetto tecnologico che possedevo era un piccolo computer portatile, che usavo solamente per ricerche di scuola che Sr Elinor mi faceva fare, però non ho mai dato un'occhiata alle notizie di gossip che scorrevano lungo le pagine di Google.

Per questo io non conoscevo il Signor Styles prima del suo arrivo, o almeno, solo in parte. Una mia vecchia compagna di stanza dell'orfanotrofio era una fan della band di cui faceva parte il Signor Styles, e mi ricordai del suo entusiasmo e del luccichio nei suoi occhi quando parlava dei suoi idoli. Ricordai anche quando la sera del 25 marzo, uno del gruppo lasciò la band per dedicarsi alla sua carriera da solista, e dovetti consolare la povera Sarah che piangeva disperata e delusa dalla notizia.
Non ricordai il nome del membro preciso che lasciò la band, ma era un nome originale e sicuramente se l'avrei sentito anche solo nominare, avrei capito di che persona si trattasse.

"Ma a proposito di nomi, io non ti ho ancora chiesto il tuo!" Affermò all'improvviso il Signor Styles.

Aveva ragione, non gli avevo ancora rivelato il mio nome, eppure pensavo di essermi presentata! Probabilmente me lo ero solo immaginata, ma dovetti promettermi di non farlo più, visto che non è molto educato.

"Mi chiamo Abby Hamilton, Signor Styles" dichiarai guardandolo.
Lui mi sorrise per poi riportare lo sguardo sulla strada.

"Abby...un nome molto grazioso, ti si addice" confessò lui pensieroso, facendomi arrossire leggermente.

Rimasi in silenzio, anche se preferivo ascoltare un po' di musica oppure leggere, ma non volevo disturbare o importunare il Signor Styles e non volevo sembrare troppo scortese, così decisi di continuare ad ammirare il paesaggio fuori dal finestrino.

Rimanemmo in completo silenzio per un po' fino a che non squillò il cellulare di Har...Signor Styles.
"Pronto" rispose subito appena lesse il nome sullo schermo del suo cellulare di colui che lo aveva chiamato.
"Si, sono in macchina"
"Si c'è anche lei"
"Si è di fianco a me" aggiuse guardandomi con la coda dell'occhio.
"Certo per stasera è ancora tutto confermato"
"Se vuoi puoi venire prima così mi aiuti anche con i preparativi"
"Okay a stasera allora" e chiuse la chiamata, posando il cellulare nella tasca del jeans.

Daughter || L.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora