36 • Judgments

225 8 0
                                    

Salgo in macchina e un silenzio imbarazzante ci avvolge. Lo sento sospirare così decido di parlare per prima.

-Volevi dirmi qualcosa?- chiedo. Lui sospira ancora e si passa una mano tra i capelli.

-Io.. Credo che non meriti il mio comportamento- risponde.

-Lo credo anch'io..- aggiungo.

-Si.. Ecco.. Io ci ho pensato tanto e non so se riesco a darti tutto ciò che realmente meriti- dice tutto d'un fiato.

-Ash che stai cercando di dirmi?- chiedo agitata.

-Mila.. Ci stiamo provando, ci sto provando a darti tutta la felicità che meriti ma mi rendo conto che sono difficile da capire.. Come dire.. Oggi me ne sono andato senza dire niente e io sono così.. Un disastro e non voglio che tu ci stia male..- dice abbassando lo sguardo.

-Si.. Ci sono stata male è vero. Ma questo è perché tu non ti lasci andare completamente. Hai un muro di fronte a te, ti blocchi ogni volta che voglio sapere qualsiasi cosa.- affermo, lui abbassa la testa torturandosi le mani. Ci sta male, lo so e voglio fare di tutto per renderlo felice. Mi alzo dalla mia postazione per accomodarmi sulle sue gambe, lui sembra sorpreso ma mi accoglie subito tra le sue braccia. Metto un braccio intorno al suo collo e inizio a parlare costringendolo a guardarmi dritto negli occhi.

-Ti ricordi quando venivi da noi a giocare con Matt? In quel periodo uscirono i primi Game boy e voi passavate pomeriggi interi a sfidarvi mentre io ero quella che faceva i suoi compiti delle elementari. Però vi guardavo e vi ascoltavo, ricordo che eri felice e poi diventavi immediatamente triste quando guardavi l'ora e ti rendevi conto che dovevi andare a casa. Sai, non sapevo perché cambiassi espressione, io ero sempre felice di tornare a casa dai miei genitori.- lo guardo e lui abbassa lo sguardo. Gli prendo il viso e lo alzo di nuovo, lo guardo negli occhi lucidi e gli accarezzo il viso per rassicurarlo.

-Notavo la tua espressione quando guardavi Matt. Sembrava che lui fosse.. Non so.. La persona più importante che avessi mai avuto accanto ed io a volte ero gelosa- dico sorridendo seguita da lui. -Si, ero gelosa perché molte volte Matt invece di giocare con me, chiamava te e io mi arrabbiavo ingenuamente- continuo sorridendo al ricordo.

-Poi un giorno ti ho visto fuori casa nostra piangere seduto su un gradino. Avevo più o meno 10 anni e tu 13. Quel giorno Matt non c'era ed io ero a casa con mio padre, quando ti ho visto sono uscita fuori e ti ho chiesto cosa fosse successo- abbasso lo sguardo e poi lo rialzo -Tu mi hai guardato e mi hai mostrato il tuo Game boy rotto, io l'ho preso e ho guardato il danno. Tu continuavi a piangere e io continuavo a chiedermi come si fosse potuto rompere in quel modo- mi interrompo un attimo e lui abbassa lo sguardo al ricordo di quel momento. -Alla fine lo domandai a te; tu mi guardasti negli occhi per qualche minuto per poi dirmi che era semplicemente caduto a terra, il che mi sembrava strano, una banale caduta dalle mani di un bambino non avrebbe fatto tutti quei danni, però ho deciso di crederci e ho buttato il tuo gioco nell'immondizia. Tu ti sei alzato di scatto arrabbiandoti con me mentre io, dopo aver gettato il tutto, entravo in casa- gli sorrido e lui ricambia perché so che ricorda perfettamente quello che sto per dire. -Poi sono uscita e tu eri ancora lì che cercavi di pulire il Game boy dalla spazzatura e piangevi ancora. Mi sono avvicinata a te e tu mi guardavi arrabbiato più che mai. Subito dopo ho allungato la mano porgendoti il mio Game boy e tu hai spalancato gli occhi.- Mi sorride con gli occhi lucidi. -Ho insistito tante volte per far si che tu lo prendessi, ma alla fine lo hai preso e mi hai ringraziato tante volte fino ad abbracciarmi, dopo tutte quelle lacrime mi ricordo che finalmente ero riuscita a farti sorridere ed io ero felice con te. Prima di tornare a casa mi hai promesso più volte che avresti tenuto il gioco al sicuro e non avresti più permesso di farlo rompere in quel modo, io non capivo da chi dovevi proteggerlo visto che poco prima mi avevi detto che lo avevi fatto cadere, ma non ho chiesto nulla. Finalmente eri felice ed io lo ero per te e questo in quel momento mi bastava- concludo sorridendo, lui mi guarda e mi stringe i fianchi, non so cosa successe veramente al suo gioco, ma so che lo fa soffrire.

-Ti ho raccontato questo per farti capire che qualunque cosa ti turba, ti fa stare male, ti distrugge, io ci sono, voglio esserci e fare il possibile per farti sorridere gli occhi come quel bambino tredicenne; puoi parlarne con me se lo vorrai.. Farei qualsiasi cosa per vederti sorridere, per farti dimenticare almeno per un secondo tutta la malinconia che porti con te. So che non si tratta di un semplice gioco, ma di ciò che c'è dietro; e nel momento in cui io ho deciso di voler iniziare una storia con te, ho incluso i momenti belli e i momenti brutti che insieme saremmo riusciti a superare; ma questo mi è possibile solo se tu me lo permetterai..- concludo guardandolo negli occhi. Ash mi attira più vicino a se e mi stringe fortissimo, io ricambio l'abbraccio assaporando il suo dolce profumo.

-Grazie Mila- sussurra vicino al mio orecchio. -Grazie davvero- continua tenendomi stretta.

-Io non credo di meritare una ragazza come te.. Non credo di dover meritare te Mila.. Sei.. Non so nemmeno definire la persona stupenda che ho davanti in questo momento.. Non dico solo fisicamente, perché..Dio.. Lo dovresti sapere che sei magnifica, ma sei altrettanto magnifica qui- dice indicando la mia testa -ma soprattutto qui- conclude appoggiando la sua mano sul mio petto indicando il cuore. -E ogni volta non mi sento all'altezza capisci?- dice rattristandosi di colpo e chinando il capo. Non deve pensare questo, mai. Gli prendo il volto tra le mani e incastro i miei occhi nei suoi.

-Tu meriti le cose belle che la vita ti regala e.. Per favore, se per te sono un bel regalo in mezzo al resto del mondo goditelo finché ne avrai voglia. Magari porterò qualcosa di bello in te, ma voglio pensare al presente, viverci il più possibile senza rimpianti Ash- rispondo rassicurandolo ed è quello che penso.

-Cercherò con tutto me stesso di cambiare i miei modi di fare Mila.. Te lo prometto- dice appoggiando la sua testa vicino al mio collo. Io gli accarezzo i capelli e lui inizia a lasciarmi baci umidi lungo tutto il collo per poi salire e arrivare fino alle mie labbra; qui le nostre lingue danzano beandosi l'una dell'altra e ad ogni tocco del mio ragazzo un brivido mi assale lasciandomi sfuggire qualche gemito. Poi ci stacchiamo e io mi accoccolo al suo petto ascoltando i battiti del suo cuore.

-E' stato mio padre- Al suono di quelle parole sento i battiti cardiaci di Ash velocizzare notevolmente e quasi mi spavento. Cerco di tranquillizzarlo accarezzandogli un braccio e baciandogli i petto sopra la maglia.

-A fare cosa?- chiedo tranquilla continuando a coccolarlo.

-A rompere il mio Game boy- dice tutto d'un fiato sospirando; si passa una mano tra i capelli e il suo cuore continua la sua corsa. Non chiedo altro, mi basta sapere che per il momento sia riuscito ad iniziare il suo racconto da un angolo della sua vita. Continuo a tranquillizzarlo riempiendolo di affetto, ci guardiamo negli occhi e gli sorrido per la piccola confessione.

-Ti senti un pochino più leggero dopo esserti tolto un piccolo segreto dal petto che portavi con te da tanto?- chiedo quasi sussurrando e continuando a guardarlo. Lui annuisce.

-Ti ascolterò ogni volta che tu lo vorrai, va bene?- domando baciandogli un angolo della bocca. Lui mi guarda con i suoi occhi magici.

-Non... Non vuoi giudicare.. non so.. mio padre?- chiede quasi intimorito. E' di questo che ha paura? Del mio giudizio? No.. Assolutamente.

-Ash.. Io non sono nella posizione di farlo e non mi permetterei mai di giudicare il tuo passato. E' solo tuo e solo tu puoi giudicarlo se vorrai, io ascolterò tutto quello che avrai da dirmi, dai ricordi più belli a quelli più brutti e mai e poi mai mi permetterò di giudicare nulla di tutto ciò, capito?- concludo accarezzando la sua guancia, lui mi sorride con gli occhi lucidi e mi stringe più forte di prima fino a non farmi respirare, ma non dico nulla, sto bene così.

-Sara ti giudicava?- chiedo pensierosa. Annuisce. Come pensavo, quella stronza ha solo peggiorato le sue insicurezze.

-Scordala, eliminala dalla tua mente. Io non sono lei capito? E penso che nessuna persona possa essere cattiva come lei- affermo decisa.

-Grazie di tutto piccola... Io davvero... Non so che dire, grazie- ripete continuamente e io lo coccolo più che posso come fa lui con me e mi sento in paradiso.

Pov Ash

Questa sera non la dimenticherò mai. Sapevo di aver trovato una ragazza stupenda, ma.. Lei è proprio perfetta. Mi ha fatto sentire a mio agio in ogni momento, sa sempre cosa dire, utilizza le parole giuste al momento giusto e la ringrazierò sempre per non avermi chiesto altro quando ho parlato di mio padre. Io ho bisogno di lei più che mai e l'ho capito proprio questa sera. Mila io farò di tutto per renderti felice, te lo prometto.

Just Friends #Wattys2017 °IN REVISIONE°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora