50 · J J

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Entro nell'appartamento e dopo aver indossato il pigiama mi stendo sul letto e afferro il cellulare. Apro la mia playlist e la musica parte.
Il primo pensiero è lì, fermo. Come se il mio cervello non fosse in grado di elaborare altro.
Ashton.
Era passato così tanto tempo che non avrei mai pensato di essere riuscita a riconoscerlo... Lui.. È cambiato.. Molto.
I suoi lineamenti, è un uomo fatto e maturo. Le spalle possenti e il corpo muscoloso è rimasto. Di colpo ripenso a tutte le volte che abbiamo condiviso le nostre intimità e arrosisco di colpo. Non posso credere che una persona con cui ho condiviso la parte di me più nascosta adesso sia quasi un'estranea. Lui ha la sua vita ed io anche. Sto bene così e sono contenta di aver almeno saputo che lui è felice di vivere qui. E lo sono davvero.
Continuo ad ascoltare una canzone dopo l'altra finché il sonno si appropria di me.

***

Oggi sarà il mio primo giorno di lavoro, sono così elettrizzata e carica!
Prendo la metro per arrivare in azienda ed entro in ascensore per salire al terzo piano, nell'attesa mi osservo allo specchio, ho indossato la divisa aziendale, una gonna tubino che arriva fino al ginocchio, una camicetta e un paio di décolleté nere non molto alte. Sembro una ragazza troppo seria.
La porta dell'ascensore si apre e mi dirigo dalla segretaria.

-Buongiorno, sono la nuova stagista, Mila Evans- cerco di sembrare il più professionale possibile.

-Salve signorina Evans, io sono Clara Gill, l'accompagno nel suo studio-

Avrò uno studio?! Ma cosa dovrò fare?! Ok. Adesso ho l'ansia.
Attraversiamo un lungo corridoio fino a raggiungere una porta; entriamo.

-Questo sarà suo fino alla fine dello stage, il Signor Morris le ha assegnato l'incarico di dover tradurre tutto ciò che io le passerò e poi dovrà inviarmi il tutto a lavoro ultimato.-

O mio Dio.
Rimango impartita senza rispondere.

-Qualche domanda signorina Evans?- la fisso dritta negli occhi senza riuscire a parlare, poi prendo coraggio.

-I miei lavori saranno quelli definitivi?- chiedo intimorita
-Sarebbe una grande responsabilità- continuo pensierosa.

-Oh- sorride
-Lavori come se le traduzioni dovessero essere definitive, comunque ci sarà l'impegata addetta, che correggerà le sue traduzioni eventualmente ci fossero errori.- libero un sospiro di sollievo.

-Comunque lavori come se nessuno dovesse correggere nulla, per qualsiasi dubbio, chieda pure a me tramite il telefono- sorride, chiude la porta e va via.
Bene. Sono rimasta da sola, nel "mio" ufficio. Spero che andrà tutto bene.
Mi accomodo dietro alla scrivania e accendo il pc.
Subito appare una finestra con il primo lavoro da svolgere.
"Cinese".
Bene. Non potevo iniziare con una lingua più facile! Che strazio, apro il file di ben 30 pagine e inizio a leggere.
Ho qualche dubbio sul significato di alcune parole, ma inizio comunque la mia traduzione.
Mentre sono concentrata a scrivere il telefono squilla e salto sulla sedia per lo spavento.

-Oh porca..- mi metto una mano sul cuore. Dovrei rispondere. Premo il pulsante per mettere vivavoce.

-Ehm.. Si?- cosa devo dire?

-Signorina Evans, sono Clara, il lavoro deve essere pronto entro le 12 grazie- prima che potessi risponderle ha già chiuso.
Ma come?! Entro le 12? Io sono alla prima esperienza! Non sono mica una macchina! Che nervi. Meglio sbrigarmi.

Sono le 11 e 55 e devo solamente inviare la traduzione ultimata, ho fatto una sudata per tradurre tutto questo, se non le andrà bene credo che farò una scenata da psicopatica.
'Invio'.
Adesso ho la pausa pranzo, prendo la mia borsa ed esco per andare a mangiare qualcosa. Qui vicino dovrebbe esserci un posticino che fa insalate sfiziose, oggi opterò per quella.
Prima di girare l'angolo, dall'altra parte della strada intravedo Ash e cerco di nascondermi dietro un cassonetto.
Dove starà andando?
Non è da solo.
Chi diavolo è quella?
Sta scherzando con una ragazza, bionda, occhi azzurri, fisico asciutto e sorriso perfetto.
Avrei dovuto saperlo che si sarebbe rifatto una vita.
Ridono come due ragazzini e io mano a mano mi sposto a destra del cassonetto per non farmi vedere.

-Aaah merda!- sono inciampata con questi tacchi scomodi.
Sono con il sedere a terra e dei signori mi aiutano a rialzarmi. Mi faccio sempre riconoscere.
Mi giro velocemente e vedo Ash guardare dalla mia direzione.
Volto subito lo sguardo e giro l'angolo velocemente.

***

-E poi sapete che mi ha detto? "Il lavoro deve essere pronto entro le 12!"- dico mimando male la voce di Clara.

-Ahahah odiosa dal primo momento anche con te!- esclama Giulia.

-Ragazze siamo arrivati al "JJ", ne vedremo delle belle!- Andreas ci ha portato in questa discoteca, voglio proprio sapere cos'ha di speciale. Entriamo e ci accomodiamo ad un tavolo, poco dopo i ragazzi dopo aver puntato delle prede, corrono all'attacco mentre io e Giulia beviamo qualche drink.

-Sono contenta di aver trovato voi.. Pensavo di dover stare sola tutto il tempo- dico.

-E io sono contenta di aver conosciuto te, altrimenti sai che noia solo con due ragazzi!!- ride.

-Andiamo in pista?- chiedo urlando per sovrastare musica e chiasso. Giulia annuisce e ci incamminiamo.
Davanti a me passa una ragazza bionda che ho già visto da qualche parte.
Ah già.. Adesso mi trovo la fidanzata di Ash anche qui, ma che palle.

Non capisco cosa ti dia così fastidio.

Aa non iniziare ti prego.

Io e Giulia cominciano a ballare e in meno di un secondo dei ragazzi si uniscono a noi.
Mi sto divertendo troppo. Giulia ha trovato il suo partenr mentre io preferisco ballare sola mentre ogni ragazzo prova ad avvicinarsi.

-Posso?- sento urlare vicino al mio orecchio.

-No grazie, preferisco ballare sola!- cerco di urlare più che posso mentre mi giro.

Ah... Cioè... Forse..

Ash mi fissa negli occhi. Un brivido percorre la mia schiena e i miei occhi rimangono incatenati ai suoi per un minuto buono.
Poi si avvicina a me cingendomi i fianchi, iniziamo a ballare ed io non mi rendo conto di quello che sta succedendo.
Il suo tocco. Leggero. Caldo. Unico.
Il suo profumo appanna i miei pensieri, non riesco più a ragionare.
Il suo viso e molto vicino al mio e mi sento accaldata. Il mio stomaco ha mille farfalle impazzite e la musica è diventata ormai un suono ovattato e lontano.
Credo di non farcela.
Ho bisogno di aria.
Mi allontano di colpo e corro in bagno.

Respiro affannosamente. Appoggio la schiena al muro e mi lascio scivolare a terra.
Cosa mi prende?
È Ash ed è tutto normale Mila, calmati. Cerco di autoconvincermi. Ho bisogno di tornare a casa. Corro fuori e trovo decine di taxi fuori dal locale pronti a riportare le persone che escono dalla discoteca.
Salgo in uno a caso e me ne vado. Durante il tragitto prendo il cellulare per scrivere un messaggio a Giulia, altrimenti si preoccupa.

'Sono tornata a casa, non mi sentivo molto bene. A domani. Baci.'

Arrivata in camera prendo subito il libro di Penny e inizio a scrivere...

Just Friends #Wattys2017 °IN REVISIONE°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora