3 • Pool party

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"Pensare con leggerezza non significa essere persone leggere. Significa scegliere il sorriso, e il sorriso è una scelta coraggiosa."

E' una settimana che cerco di studiare, da quando sono partiti i miei non ho fatto altro che pensare alla casa, si sente la mancanza di una mamma, per lo meno della mia si sente sicuramente. Senza lei è un disastro, devo pulire, cucinare, studiare, andare all'università; ma penso sia solo questione di tempo, mi abituerò.

Ho steso i panni e avviato di nuovo la lavatrice, meglio vedere che ore sono o farò tardi.

Per mia ordinaria sfortuna l'orologio segna le 9 in punto e tra mezz'ora devo essere necessariamente all'università. Faccio una doccia al volo ed esco.

Non farò mai in tempo ad arrivare con l'autobus e Matt è già a lavoro, prenderò un taxi.

Appena esco di casa mi guardo un po' intorno per vedere se qualche tassista di buon animo casualmente si trovi da queste parti, ma niente da fare, così mi incammino lungo il marciapiede. In lontananza noto una testa biondo canarino che parla con una voce stridula ed un ragazzo alto e moro che l'ascolta a braccia conserte; decido di passare dall'altra parte della strada.

Mentre mi avvicino riesco a riconoscere la voce dell'oca odiosa in compagnia di Ash.

-Non ti permetto di trattarmi così, io posso fare quello che voglio e tu devi accettarlo, che ti piaccia o no!- Ma sentila, chi si crede di essere.. Fai l'uomo Ash non permetterle di dirti questo. Mi posiziono dietro un albero e incuriosita spio il litigio in atto. 

-Senti Sara, io ho fatto il possibile per te, sei importante per me, ma non posso mettere da parte la mia felicità per la tua, l'ho fatto fino ad oggi e se amarti significa soffrire, io preferisco rimanere da solo, dimmi una sola cosa che fai per rendermi felice, dimmelo!-

-Hai anche il coraggio di chiedermelo Ash? Rispondimi! Hai anche questo coraggio? Te l'ho sempre data ogni volta che volevi! Non ti basta?- Mio Dio! Ma che razza di persona è mai questa?

-Io spero che tu stia scherzando. Perché hai una concezione sbagliata della parola amore, quindi a maggior ragione, per me amore vuol dire un'altra cosa. E' stato bello Sara, ma la storia si conclude qui.-

Lui sta andando via, lei continua a urlare come una pazza e io non dovrei essere qua, inizio a correre, mi ero dimenticata che fossi già in ritardo, non arriverò mai in tempo. Poi una macchina si affianca a me e sento il finestrino abbassarsi. Subito l'ansia si impossessa di me.

-Sei così sveglia di prima mattina che hai bisogno di una corsetta?-

Mi giro -Ash, ma sei pazzo? Vuoi farmi morire?- mi fermo per riprendere fiato.

-Pensavi fossi un maniaco eh?- sorride, ma i suoi occhi non mostrano felicità.

-Salta su nanetta- aggiunge serio.

Entro in macchina -E non chiamarmi nanetta-

-Oh, scusami tanto, non sapevo fossi alta- sorride cercando di mostrarsi il più sereno possibile. Vorrei chiedergli come sta..

-Per tua informazione sono alta 1,63, non sono poi così bassa invece tu? sentiamo il gigante-

-Io sono alto 1,89, che dici è poco?- Cavolo sapevo fosse alto, cioè si vede, ma così tanto!

-Bhe sono dei piccoli dettagli, e io tra 10 minuti devo essere all'università che inizia la mia lezione- Non posso arrivare tardi.

-Tuo fratello questa mattina ti ha lasciato a piedi?- Ma.. come si permette

-No ho dovuto occuparmi delle faccende di casa e lui giustamente deve andare a lavoro, devo ancora ricomprarmi una macchina.- Dopo l'incidente ancora non ho avuto il coraggio di comprare una nuova auto.

-Va bene, riprendiamo il discorso un altro giorno, adesso siamo arrivati e io devo scappare a lavoro- Di già? Uff.. mi stavo divertendo a parlare con lui.

-Oh, si già, allora grazie del passaggio, ci vediamo Ash- mi allungo per lasciargli un bacio sulla guancia e scappo via.
Momento, momento, momento. Non è possibile. Io e Ash abbiamo parlato senza interruzioni, senza disagio, senza sentirmi sotto esame per tutto il tempo. E non me ne sono nemmeno accorta di utilizzare tranquillamente la mia spontaneità con lui. Addirittura l'ho salutato come saluto i miei amici, con un bacio sulla guancia. Rido al solo pensiero, poi ripensandoci bene sprofondo nell'abisso della mia vergogna per aver fatto una cosa simile.
Mila, sei ufficialmente un idiota.

***

Appena entro in casa sento mio fratello indaffarato con il telefono.

-Allora sorellina, questa sera mega festa in piscina qui a casa nostra, invita chi vuoi- Cosa??

-Ma sei pazzo Matt? Poi credi che io metterò a posto il casino di tutti?- Ma siamo pazzi? Mi piacerebbe ma le cose devono essere organizzate per bene.

-Tranquilla Mila, ho già organizzato tutto per le pulizie, ho chiamato la ditta-

Oh, meno male allora si, potrò divertirmi anch'io.

Mando subito un messaggio a Cloe di invitare anche i suoi amici e inizio a preparare tutto con mio fratello.

Dopo aver finito di sistemare vado a farmi una doccia e subito dopo indosso un costume nero intero, ma con uno spacco che lascia scoperto dal petto all'ombelico. Spero di non dare troppo all'occhio. Sono le 9 pm e sento già molte persone al piano di sotto. Guardo un attimo fuori dalla finestra e vedo molti amici di mio fratello già in acqua, sarà meglio scendere. Mi guardo di nuovo allo specchio per vedere un ultima volta se scendere con quel costume e poi senza pensarci una terza volta, mi sciolgo i capelli e scendo le scale. Chissà se Ashton è già arrivato.

Adesso il primo pensiero è Ash?

Ma che vuoi? E' un mio amico.

Di Matt vuoi dire.

Senti questa sera voglio divertirmi quindi non rompere. E per la cronaca, ora è anche mio amico. Credo.

Arrivata in salotto vedo tutti in costume, alcuni ballano altri bevono e altri ancora si tuffano in piscina, appena vedo Cloe corro a salutarla.

-Ehi Cloe! Come va? Ti stai divertendo?-

-Mil! Santo cielo! Stai benissimo! Questa festa è il top!-

Sono contenta che sia felice, le sorrido e vado a prendere qualcosa da bere.

Mentre sono ferma al tavolo qualcuno si avvicina -Ehi Mil, sei già pronta per tuffarti vedo!- Mi giro e incontro il suo sorriso.

-Oh, ciao Ash!- faccio un giro su me stessa. -Visto? tra poco mi tuffo infatti. Vedo che sei pronto anche tu- affermo non fermandomi a guardarlo più di tanto. Ci incamminiamo verso la piscina

-Prontissimo, ho una gran voglia di non pensare a niente sta sera-

Mi avvicino a lui e urlo -Allora non pensare!- Lo spingo con tutta la forza che ho, lui cade in piscina e io inizio a ridere...

Just Friends #Wattys2017 °IN REVISIONE°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora