44 · LOVE

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CAPITOLO IMPORTANTE
Consiglio di leggerlo con questa canzone in sottofondo.

Parcheggio l'auto ed è stato come se non avessi mai smesso di guidare. Sono emozionata e felice.

-Arrivati- dico entusiasta.

-Mh. Mi hai portato al parco giochi, sarà divertente- dice ridendo sereno. Rido anch'io.

-Venivamo sempre qui quando eravamo piccole.- dico di getto. Sospiro pensando ai bei ricordi.

-I nostri genitori ci portavano qui e noi ci sbizzarrivamo come cavalli. Credo lo facessero apposta- continuo ridendo.

-Ci stancavamo come pazze, così la sera, tornate a casa, crollavamo come due pere cotte. Si liberavano di noi facilmente.- aggiungo felice.

-Bhe? Si scende cara mia!- esclama Ash chiudendo già la porta. Ma che?!
Scendo dall'auto ignara di ciò che vuole fare.

-Chi arriva prima si prende l'altalena!!- dice urlando. Già stava correndo non vale!
Scatto anch'io verso il gioco.

-Non vale!- urlo ridendo. -Dovevamo partire insieme!- continuo arrivando lì già con il fiatone.

-Perché, quando partiva una gara del genere ti aspettavano?- ride. È perfetto. Il suo sorriso. Il suo berretto sui suoi capelli morbidi. Il suono della sua voce mi sta stritolando lo stomaco. Involontariamente mi avvicino e lo bacio. Lui sembra sorpreso, poi mette le sue mani dietro al mio collo e mi spinge a lui. Ci baciamo con passione e sento il bisogno di andare oltre con lui.

-Ash..io..- sospiro tra i suoi baci.

-Shh.. Non dire nulla- mi zittisce. Prende la mia mano e iniziamo a correre verso la macchina ridendo come pazzi. Sono al settimo cielo! Ho trovato il mio paradiso.

Ash si ferma di colpo e io sbatto contro il suo petto.

-Ehi! Potevi farmi male!- dico ridendo. Ma lui non lo fa. Non ride con me. Poi lo guardo. I suoi occhi sono fissi su un punto che cerco di seguire. Davanti a me c'è un signore con i capelli corti e brizzolati, la barba abbastanza lunga. Indossa un paio di jenas scuri e un giubbotto nero che lo copre per bene. Gli occhi sono di un verde scuro. Io conosco quell'uomo. L'ho già visto da qualche parte.

-Andiamo- Ash mi strattona trascinandomi e distraendomi dalla mia analisi. Ma che ha?

Non rispondo e lo seguo in macchina. Lui sale dalla parte del guidatore.

-Chi era?- domando. Nessuna risposta.

-Ash- insisto.

-Mila era mio padre!- urla di getto.

-Perché sei scappato?! Dovevi andare da lui!- urlo. Non risponde e vedo che stringe il volante con forza.

-Rispondimi!-

-Non lo farò mai Mila.- dice calmo.
Scendiamo dall'auto ed entriamo a casa sua.

-Cosa vuol dire Ash? È tuo padre!-

-Allora? Questo dovrebbe convincermi a salutarlo? Mai.-

-Sei una persona orribile Ash! Bastava un saluto! È sempre tuo padre devi crescere ed essere superiore! Un semplice 'ciao' sarebbe bastato! Ma ignorarlo?? Dio Ash!- Urliamo mentre entriamo in casa.

-Ma cosa ne sai tu, Mila! Non sai niente e non ti permetto di parlare!- dice sbattendo la porta della camera chiudendosi all'interno. La apro. Sono furiosa.

-Io sarei una persona orribile Mila? Io?!- ride amaramente.

-Si! Basta a comportarsi come se non esistesse! Lui c'è ed è tuo padre! Lo vuoi o meno e così!-

Just Friends #Wattys2017 °IN REVISIONE°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora