FALSO SMISTAMENTO [✔]

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Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato, la partenza per Hogwarts era vicina

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Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato, la partenza per Hogwarts era vicina. Mezz'ora e il treno sarebbe partito, pronto a lasciare il mondo Babbano e a immergersi nel mondo magico.

E Alexis non era ancora pronta... mentalmente si intende.

Non era ancora entrata nell'ordine delle idee che di lì a qualche ora si sarebbe ritrovata in quei luoghi che da bambina aveva sempre sognato di vedere, quando Sirius, per farla addormentare, le raccontava delle sue avventure con i Malandrini; e, soprattutto, non era ancora preparata al fatto che avrebbe visto suo fratello ogni giorno: questo le riempiva il cuore di gioia e, allo stesso tempo, glielo faceva frullare nel petto agitato. Avrebbe dovuto trovare un modo per stargli vicino senza rivelargli che era sua sorella e avrebbe dovuto fare in modo che non la odiasse per essere una Black e, soprattutto, per essere la sorella di colui che tutti ritenevano avesse ucciso i loro genitori. Non sapeva se sarebbe riuscita nel suo intento e questo le contorceva lo stomaco in un groviglio di ansia e paure.

Si trovava alla stazione di King Cross, con un paio di gambe molle più del burro sciolto e un cuore che rischiava di uscire violentemente dal petto. Chissà se poteva davvero succedere. Erano mai capitati casi di cuori che squarciavano petti e balzavano via?

Scosse la testa, cacciando via quei pensieri pessimistici, e si costrinse a calmarsi.

Era sola. Sirius aveva insistito tanto per accompagnarla, ma lei non aveva acconsentito: andava bene uscire di notte, ma di giorno, al centro di Londra, non se ne parlava proprio. A volte si stupiva della sconsideratezza del padrino!

Così, si era limitato a darle le informazioni necessarie per arrivare al binario 9 e ¾ -ripetendo più volte le cose, per essere sicuro che non si perdesse. Aveva tenuto un'espressione imbronciata per tutto il tempo, neanche fosse lui il ragazzino tra i due, ma quando era stato il momento di salutarsi, l'arrabbiatura era scomparsa e l'aveva tenuta stretta a sé per una buona mezz'ora.

Alexis si avviò verso la colonna in mezzo ai binari nove e dieci, come le aveva detto Sirius.

"È meglio se vai di corsa, se sei agitata" – le aveva suggerito.

E così fece. Un ultimo, profondissimo respiro, si assicurò che nessuno la stesse guardando e cominciò a correre, spingendo il carrello. Sicura che non avrebbe funzionato, chiuse gli occhi, pronta all'urto contro la colonna, ma questo non avvenne e lei sentì il terreno continuare a scorrere sotto i suoi piedi veloci. Frenò solo quando sentì il rumore tipico di una locomotiva. Aprì gli occhi, trovandosi in un posto del tutto differente rispetto alla stazione di King Cross. Sopra la sua testa, un cartello rosso indicava la scritta "Binario 9 e ¾". Ce l'aveva fatta!

Si guardò attorno, notando la folla di gente che si spintonava eccitata per entrare nel treno: genitori che salutavano più volte i figli, ragazzi che si sporgevano dai finestrini, carrelli pieni di valigie e di gabbie, gufi, gatti e rospi!

𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora