«Draco, Luis non esiste! E' Sirius!».
Draco la fissò con l'aria di uno che non aveva affatto afferrato il concetto... e la gravità celata dietro di esso.
Sbattè più volte le palpebre, come se non riuscisse bene a metterla a fuoco, poi corrugò le sopracciglia e assottigliò lo sguardo mentre, ancora, la teneva stretta per le spalle, senza fare eccessiva pressione. Alexis era rimasta in silenzio, troppo sconvolta dalle sue stesse parole per ricordarsi anche solo di respirare.
Alla fine, dopo quelli che sembrarono momenti di assoluta infinità, gli occhi di Draco assunsero una sfumatura di pura consapevolezza e quasi brillarono nella penombra della stanza, rischiarata solo da deboli lumelli di candele. «Che cosa...?» sussurrò con tono incerto. «Che cosa hai detto?».
Alexis respirò forte con il naso e l'aria le invase dolorosamente i polmoni, mentre abbassava lo sguardo e si mordeva il labbro inferiore.
Delicatamente, Draco la scosse per le spalle. «Che cosa hai detto?» ripetè, questa volta con più convinzione.
Alexis storse il naso in una smorfia strana e poi rialzò lentamente gli occhi, fino ad incontrare il viso, ora disegnato di preoccupazione, del ragazzo. «Io...» cominciò, ma un rumore improvviso la costrinse a voltarsi di scatto verso la porta.
Era stato un suono sordo e debole, ma lei era sicura di averlo sentito.
«C'è qualcuno.» sentenziò con tono mortalmente serio, fissando la porta chiusa.
Draco non le diede retta e la scosse di nuovo. «Non c'è proprio nessuno, non cambiare discorso. Ripeti quello che hai detto.» la incalzò, urgente.
Non poteva averlo detto davvero, doveva aver sentito male lui.
Per forza.
Cabrisk non poteva essere...
Alexis scosse la testa con vigore, indicando la porta. «No, c'è qualcuno là dietro! L'ho sentito!» sibilò preoccupata.
E se... e se avessero sentito quello che aveva appena detto?
Draco la guardò stranito, poi sbuffò e le lasciò andare le spalle, mentre sollevava le mani in segno di resa. «Va bene: ora controllo.» Si avvicinò piano alla porta e la fissò per qualche secondo, con indecisione. Poi, fulmineo, la spalancò, rivelando...
Solo il corridoio del dormitorio, completamente vuoto e inglobato da un'oscurità ferita solamente dalla luce tremula proveniente dalla sua stanza.
«Non c'è nessuno. Te l'avevo detto.» asserì con tono placido, chiudendo nuovamente la porta e girandosi lentamente ad osservare la ragazza.
Alexis, adesso bianca in viso, lo fissò per qualche istante, poi si afflosciò sul letto, mettendosi seduta e prendendosi la testa tra le mani.
Draco la studiò in silenzio poi, senza muoversi, parlò di nuovo: «Alexis, guardami».
Alexis scosse la testa e chiuse le dita davanti agli occhi. Lo sentì sospirare.
«Potresti ripetere quello che hai detto prima? Hai davvero detto... Sirius?» si informò guardingo, sperando in una risposta negativa che, lo sapeva, non sarebbe mai arrivata.
Alexis respirò lentamente, torturandosi il labbro inferiore. Poi, piano, come se non fosse più in grado di fare movimenti troppo bruschi, lasciò scivolare via le mani dal viso e sollevò il capo, andando a guardare Draco dritto negli occhi.
Sempre lentamente, annuì.
Malfoy la fissò ancora ma, diversamente da quello che si era aspettata, non appariva affatto arrabbiato. Sul suo volto poteva leggere solo una strana emozione di sofferenza, mista ad un conflitto del quale, però, non avrebbe saputo definire i combattenti.
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𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀
Fanfiction[𝐔𝐩𝐝𝐚𝐭𝐞 𝟐𝟑.𝟎𝟖.𝟐𝟏 - 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐟𝐚𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞] E se Harry Potter avesse avuto una sorella minore? E se Sirius Black non fosse stato catturato e portato ad Azkaban? Cosa sarebbe successo alla storia più amata di tu...