INCONTRO INASPETTATO AL LAGO NERO [✔]

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Era appena uscita dall'aula di pozioni, il passo svelto, il libro tra le braccia, la morte in viso

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Era appena uscita dall'aula di pozioni, il passo svelto, il libro tra le braccia, la morte in viso.

C'era qualcosa che poteva andare per il verso giusto, in quella maledettissima giornata?

Durante le due ore di lezione, Alexis non aveva fatto altre che pensare a quel dannato di un Malfoy, ai suoi occhi di ghiaccio infuriati senza motivo e al suo ghigno scomparso nel nulla.

Ma che diavolo gli è preso, tutto d'un tratto? Che vuole da me? Perché non mi lascia un po' in pace?

Non riusciva proprio a spiegarselo e quel comportamento ambiguo l'aveva costretta a non seguire una singola parola del professor Piton che, sorpresala con la testa fra le nuvole, l'aveva rimproverata e aveva tolto dieci punti alla sua casa; come se non bastasse, le aveva rifilato una punizione: avrebbe dovuto consegnargli, entro il giorno dopo, un tema sulla "Pozione Drizzacapelli".

Le cose vanno di bene in meglio, Alexis. Qualcuno lassù ti sta punendo.

Era ora di pranzo, ma stranamente non aveva voglia di mangiare: l'abbondante colazione di cui si era servita le si era rivoltata nello stomaco per l'ansia e la frustrazione, così, si era diretta in biblioteca.

La grande sala, contenente centinaia di stretti corridoi creati da librerie stracolme di volumi di magia, era silenziosa e solo qualche pigro sfogliare di pagine riempiva la quiete.

Alexis si avvicinò al bancone, dietro il quale una signora dall'aspetto arcigno stava scribacchiando su un vecchio taccuino. «Ehm... mi scusi?» bisbigliò educatamente. La donna alzò gli occhi dall'agenda e la fissò da dietro un paio di lenti spesse come fondi di bottiglia. «Saprebbe indicarmi dove posso trovare i libri di pozione?»

La donna indicò con la testa un reparto alla sua sinistra, senza proferir parola. Alexis ringraziò con un cenno del capo e si avviò dove le era stato indicato. Imbracciò tre volumi piuttosto pesanti e a fatica si diresse verso il bancone, per la registrazione.

«È sicura di farcela?» domandò la bibliotecaria, parlando per la prima volta: Alexis non le sembrava in grado di fare un altro passo senza crollare.

«Sì, non si preoccupi» rispose però la ragazza, «prometto di riportarli entro questa sera.» Le diede il suo nominativo, che Madama Pince appuntò (con una certa velata curiosità, al sentire il cognome Black) su una delle colonne libere di una griglia segnata su una pergamena, quindi uscì con quell'enorme peso dalla biblioteca.

Stava attraversando i corridoi del terzo piano, diretta verso le scale che l'avrebbero condotta al seminterrato e quindi alla Sala Comune di Serpeverde, doveva aveva intenzione di studiare, quando la sua attenzione venne catturata dall'esterno del castello. Si avvicinò a una delle molteplici finestre e scorse l'immenso parco che circondava Hogwarts e le rive di un lago cristallino, illuminate dai raggi del sole di fine estate. Decise che studiare all'aria aperta, piuttosto che in quel freddo sotterraneo, fosse un'idea decisamente migliore.

𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora