Capitolo XXIII - Tutte Le Volte Che Ci Sfioriamo

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Nulla.

Non vedeva più nulla.

Appena aveva preso la mano di Draco, questo l'aveva fatta voltare e le aveva legato una benda sugli occhi per nasconderle anche il percorso verso la sua sopresa. Alexis si era limitata a sorridere, capendo solo allora il perché di quella domanda.

Ti fidi di me?

Sì, si fidava di lui, con tutta se stessa.

«Tranquilla, non ti faccio andare a sbattere. Vieni avanti.» le diceva Draco di tanto in tanto, mentre la guidava lungo i corridoi bui del castello.

Alexis lo seguiva, stringendogli una mano con entrambe le sue. Faceva passi piccoli e instabili (sia per il fatto di essere praticamente cieca, sia per il fatto che indossava un paio di scarpe tutt'altro che comode. Oh, mannaggia a Diamond: non aveva decoultè verdi con il tacco meno alto?).

Mentre camminava, con il cuore in gola per l'emozione, si ritrovò a pensare che non aveva mai notato come, senza la vista, gli altri sensi fossero nettamente più forti: riusciva a sentire chiaramente il calore e la morbidezza della mano di Draco o il suo profumo di pioggia fresca che la stordiva appena.

Così, non riuscì ad impedirsi di sobbalzare quando un rumore, come di una pietra che scivolava sul pavimento, a pochi centimetri da lei, si diffuse nel silenzio. Avrebbe gridato spaventata, se Draco non le avesse premuto la mano sulla bocca e non l'avesse stretta a sé, cullandola appena.

«Ssssh... è tutto apposto, sono stato io.» le sussurrò in un orecchio, sfiorandole una guancia con le labbra.

Alexis sorrise, nervosa. «E' difficile, con questa benda.» si giustificò.

Draco le riprese la mano, riiniziando a guidarla. «Fidati di me.» ripetè ancora, mentre un freddo vento li accoglieva, sorprendendola.

«Dove siamo?» Alexis corrugò le fine sopracciglia, fermandosi titubante.

«Vieni.» si limitò a rispondere Draco, mentre la trascinava di nuovo, gentilmente. Lei fece qualche altro passo incerto. «Attenta ora, scendiamo dei gradini.» la avvertì, mentre le si metteva di fianco e le circondava la vita con un braccio, aiutandola.

Alla fine della scalinata, Alexis era ormai sicura di trovarsi fuori da Hogwarts, ma da quale parte fossero usciti non avrebbe saputo dirlo: forse, era anche per quello che aveva voluto bendarla.

Mentre avanzavano nel freddo della notte, col vento che le sferzava il viso e i fili d'erba umida che le sfioravano le caviglie nude, un dubbio la assalì, costringendola a fermarsi.

Draco si voltò verso di lei, preoccupato. «Qualcosa non va?».

Alexis rimase in silenzio, a mordersi le labbra. Aveva lasciato andare la mano del ragazzo e ora si torturava le sue in grembo. «Tu ti fidi di me?» Fu lei a domandarglielo, questa volta. Se non avesse avuto gli occhi bendati, probabilmente avrebbe abbassato lo sguardo, nervosa. Invece, si limitò a torturarsi un ricciolo sfuggito all'acconciatura.

Draco sospirò e le si avvicinò, avvolgendola in un abbraccio che la fece sussultare per la sorpresa. Le sfiorò una guancia con la sua, avvicinando le labbra all'orecchio. «Certo che mi fido di te, mia bella Black.» Il tono intenso con cui aveva proferito quelle parole le fece scorrere un brivido lungo tutta la schiena.

Dio, ora che era così vicino, il suo profumo fresco la ubriacava quasi.

«E allora perché mi hai bendata? Non volevi che vedessi quale strada avremmo fatto per uscire dal castello?» Non riuscì a trattenersi e le due domande uscirono veloci e confuse.

𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora