Capitolo IX - Respiro di Albicocca

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Era passato un mese dall'inizio della scuola.

Alexis si era finalmente ambientata e non aveva più avuto forti crisi per la mancanza di Sirius.

Questo perché lui aveva trovato un modo sicuro per risponderle alle lettere.

A notte fonda, quando tutto il castello dormiva beatamente, lui compariva nel camino della Sala Comune di Serpeverde e loro si facevano una bella chiacchierata. Lei si metteva ai piedi del divano, vicina al piccolo fuoco, per scaldarsi, e lui la guardava, da Grimmould Place, con quello sguardo profondo che riusciva a tranquillizzarla. Ogni giorno gli raccontava delle sue piccole avventure. Delle lezioni. Delle nuove amicizie. Ma soprattutto, gli parlava di Harry. Gli diceva che era uguale a James, fatta eccezione per quegli occhi di smeraldo, identici a quelli di Lily – e ai propri. Gli raccontava dei pomeriggi passati sulle rive del lago, a ridere, scherzare, rincorrersi. Gli confidava che, molte volte, doveva trattenersi dal rivelargli la verità e che, alcune volte, ci era andata molto vicina, ma si era sempre ripresa in tempo. Tutto sommato, non era male, il loro rapporto. Erano molto più che amici e passavano quasi tutti i pomeriggi insieme – lezioni, compiti e altri impegni permettendo.

Sirius era stato orgoglioso del suo figlioccio, quando Alexis gli aveva rivelato che era entrato a far parte della squadra di Quidditch, l'anno precedente, ed era diventato un ottimo cercatore, alla pari di suo padre, e che aveva fatto vincere la coppa del Quidditch alla sua squadra.

Si sentiva serena quando era con Harry e il fatto di poter vedere Sirius ogni sera le rendeva il suo soggiorno ad Hogwarts ancora più piacevole di quanto già non fosse.

Le cose, finalmente, cominciavano ad andare bene.

Anche il rapporto con Draco si era stabilizzato. Puntualmente, ogni giorno, il bel Malfoy la sottoponeva a qualche scherzetto impertinente o a qualche angheria e ormai lei ci aveva fatto l'abitudine. Aveva persino stretto amicizia con Blaise Zabini, il migliore amico del ragazzo, che sembrava divertirsi a prendere le difese della giovane Black, mandando Draco su tutte le furie.

Tra i corridoi di Hogwarts, ormai, quei tre camminavano sempre assieme – con grande invidia della popolazione femminile, che non vedeva di buon occhio la piccola erede dei Black. A Draco non piaceva lasciare Alexis – era incredibilmente geloso, nonostante loro non avessero alcun tipo di rapporto sentimentale – e Blaise si trovava bene con lei – era così minuta e fragile, che avvertiva un inusuale senso di protezione verso di lei. Per quanto riguardava la ragazza, se dapprima le era sembrato tutto solo una grande scocciatura, alla fine aveva dovuto ammettere che si trovava a suo agio, con quei ragazzi. Draco aveva imparato a diventare meno violento e dominatore e, a volte, riusciva persino ad esserle simpatico. Blaise, d'altro canto, riusciva a farla sorridere anche nelle giornate più buie.

Tutto sembrava andare per il meglio.

C'era solo un piccolo particolare che rovinava quella tanto agognata tranquillità.

L'amicizia di Alexis con il più coraggioso dei Grifondoro: Harry Potter.

Perché, ogni volta che Draco Malfoy scorgeva Alexandra Black e il Protettore degli Sfigati parlare, ridere e scherzare insieme, diventava di nuovo violento e aggressivo e torturava la povera ragazza, con quei metodi che la spaventavano e al tempo stesso le facevano battere inspiegabilmente il cuore nel petto.

Gli improvvisi sbalzi d'umore di Malfoy le facevano venire il sangue alla testa.

Un secondo prima la trattava quasi con normalità. Il minuto dopo si divertiva a vederla tremare tra le sue braccia e le sue carezze sensuali, accompagnate da quel ghigno disarmante e quegli occhi perfidi.

𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora