Capitolo XVIII - La Festa Di Halloween

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Hogwarts era sempre stata famosa per le sue splendide e magnifiche feste, sfarzose, eleganti, in una sola parola: perfette. Ma quella sera, molti studenti, entrando in Sala Grande, avevano pensato che quell'anno Albus Silente e tutto il corpo insegnanti avessero dato davvero il meglio di loro: la sala era stata sgomberata dai quattro tavoli, che erano stati sostituiti con dei banchetti addossati alle pareti, sui quali troneggiavano ogni sorta di leccornia, dolciumi, caramelle, pasticcini, bevande, biscotti...

Gli stendardi delle case erano scomparsi, lasciando la visuale al soffitto stregato, che mostrava una notte buia e nuvolosa, con una spettrale luna piena avvolta da una fitta nebbia rossiccia, che rendeva l'atmosfera tetra e inquietante.

Degna di Halloween.

Ogni tanto qualche fulmine improvviso squarciava il cielo incantato, illuminando a giorno la sala che, in penombra, era appena rischiarata dalle deboli fiammelle tremanti che si affacciavano da occhi minacciosi e bocche mostruose intagliate su quelle zucche enormi che fluttuavano allegre.

C'erano davvero tutti alla festa: gli studenti delle quattro case si mescolavano tra loro, scambiandosi occhiate, battute e risate, e altri ancora continuavano ad entrare affollando la Sala Grande, che sembrava sempre e comunque enorme.

Erano tutti mascherati, persino Albus Silente e Minerva McGranitt indossavano delle graziose mascherine che coprivano i loro volti, mentre osservavano soddisfatti il risultato del loro duro lavoro.

Erano persino riusciti ad ingaggiare una band: purtroppo, le Sorelle Stravagarie e Celestina Warbeck erano già impegnate, ma avevano trovato un simpatico gruppo di scheletri ballerini, che ora erano sul palco e stavano accordando i loro strumenti, vestiti di smoking eleganti e cilindri.

Per quanto riguardava gli studenti, beh, avevano dato fondo a tutta la loro fantasia: c'erano travestimenti di ogni tipo! Principi e principesse, lupi mannari e fantasmi, fate ed elfi, personaggi di fiabe e racconti –i più frequenti erano i personaggi di Beda il Bardo-, vampiri e troll e qualcuno si era persino vestito da Dissennatore.

Era tutto veramente fantastico.

Mancavano solo i fantasmi veri a girare tra gli studenti e ad infestare la sala, ma Harry, Ron ed Hermione – che stavano varcando le soglie della Sala Grande proprio in quel momento – sapevano bene dove si trovavano tutti: alla festa di complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa.

Dove, in effetti, avrebbero dovuto trovarsi anche loro.

«Non saremmo dovuti venire qui, Harry! Hai promesso a Nick che saremmo andati al suo cinquantesimo complemorte!» stava appunto ricordando Hermione, ma fu costretta a rimangiarsi le sue stesse parole di fronte alla magnificienza e alla sfarzosità della festa, che la lasciò letteralmente senza fiato. Gli occhi dorati brillarono dietro la maschera rosa che indossava, mentre si fermava a contemplare il cielo stregato, le zucche fluttuanti e la miriade di colori che danzavano in pista: non aveva mai partecipato ad una festa più bella.

Ron ed Harry si scambiarono un'occhiata divertita.

«Dicevi Herm?» la canzonò Weasley, dandole una leggera gomitata ad un braccio e, quando quegli occhi caldi si voltarono ad osservarlo, ancora dolcemente meravigliati, il ragazzo non potè impedirsi di balbettare qualcosa di poco comprensibile, mentre arrossiva evidentemente in zona orecchie: Hermione era bellissima, quella sera. Era questo che pensava, mentre si perdeva in quelle pozze dorate, che ora lo stavano osservando un po' confuse. Era vestita da ballerina, con un tutù rosa confetto che le fasciava perfettamente il corpo, aprendosi in una gonna pomposa e velata. I capelli erano stati raccolti in uno chignon e solo alcuni ricci le ricadevano davanti al viso, sfiorando la maschera che nascondeva parte del volto, ma non quegli occhi splendidi, in grado di scaldargli il petto.

𝐔𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐈𝐧 𝐏𝐢𝐮̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora