VOLUME 1: la lunga strada verso casa - CAPITOLO 9

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"Quell'idiota di mio fratello è stato accoltellato per aver fregato la ragazza di qualcun altro. Non so se sia già morto ma, ti prego, aiutami: vai da lui e tienilo d'occhio."

Il primo pensiero che mi passò per la testa fu che stava scherzando. "Co- cosa vuoi dire?!"

"Lu Feng Ah, mio fratello, si è azzuffato con qualcuno ed è stato accoltellato. Si trova in quel piccolo albergo accanto all'istituto. Siccome ha paura di ricevere altre note di demerito, non osa andare all'ospedale o tornare a scuola. Non ho tempo di preoccuparmi per lui, quindi aiutami andando a trovarlo. Ah, giusto! Non lasciare mai che mio padre lo scopra, oppure taglierà le gambe a quell'idiota e..."

Chiesi a Xiao Shan di aiutarmi a prendermi il pomeriggio libero e, senza neanche il tempo di spiegare, uscii di corsa con il mio portafoglio.

Io e Lu Feng frequentavamo abitualmente quell'albergo. Quando c'era qualcosa da festeggiare, per esempio quando mi piazzavo primo in una materia, suo padre gli mandava dei soldi, quindi andavamo insieme lì a mangiare; uno di noi ordinava del vino da bere, mentre l'altro del succo, e stavamo lì a chiacchierare.

Questo è il motivo per cui eravamo anche amici del proprietario, il quale, appena mi vide, annuì in segno di saluto. "Lu Feng è al secondo piano, stanza 3."

Mi calmai leggermente, pensando che la ferita di Lu Feng non doveva essere così brutta. Se stava sanguinando copiosamente, il proprietario non sarebbe stato così crudele da abbandonare un corpo nella stanza degli ospiti!

La porta non era chiusa a chiave, solo chiusa senza mandate. Il mio cuore stava martellando; avevo paura di vedere Lu Feng coperto di sangue, steso sul letto senza nessuna traccia del suo solito spirito.

"... Lu Feng..." Spinsi la porta e chiamai nervosamente a bassa voce.

"Mmmh?"

... Quel tipo, che era stato accoltellato e che doveva star sanguinando e gridando come in punto di morte, era tranquillamente steso sul letto con le gambe sollevate a guardare la televisione.

"..." Diventai immediatamente tranquillo come un agnellino, ma dentro di me avrei voluto pugnalarlo con un coltello per poi andarmene in silenzio.

"Xiao Chen?!" Era rimasto un po' sorpreso dalla mia apparizione.

Iniziai a sentire caldo sotto il colletto. "Tua sorella mi ha detto che eri rimasto ferito e mi ha chiesto di venire a darti un'occhiata, ma sembra che tu stia scoppiando di salute. Quel coltello era forse grosso come uno spillo?" Come ho potuto non pensare che il coltello poteva essere uno di quelli piccoli, che usiamo per appuntare i lapis? Maledizione...

"Oh, il coltello." Lu Feng sorrise e iniziò a gesticolare. "Era un coltello da cocomeri, lungo così."

"Finiscila con le assurdità." Mi stavo di nuovo agitando.

Lu Feng sbatté gli occhi. "Non sto mentendo." Si girò e mi mostrò il braccio destro. In effetti c'era una grossa garza con vaghe tracce di sangue. "È solo che non mi ha preso al petto. Quel maledetto culo grasso ha provato ad attaccarmi da dietro, quindi non ho avuto tempo di evitarlo e ho dovuto usare il braccio per fermarlo."

Tirai un sospiro di sollievo, anche se ero sempre un po' preoccupato. "La- la ferita è profonda?"

"Va tutto bene, non è arrivato all'osso." Dette un'occhiata al suo braccio, poi guardò la mia faccia pallida e sorrise. "Non ti preoccupare, starò bene in pochi giorni, non è niente di serio. Solo, non posso tornare a scuola per un po'. Posso permettermi solo punizioni, non altre note. Mio padre mi ucciderebbe."

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