VOLUME 6: inquilino - CAPITOLO 7

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ATTENZIONE: contenuto esplicito.

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Quando lui era stato vicino al collasso, io ero rimasto calmo. Adesso che lui era così saldo e tranquillo, avevo automaticamente provato un momento di paura, mettendomi addirittura a piangere: "Non mentirmi... Non nascondermelo..."

Avevo paura che non fosse davvero così tranquillo, che non sarebbe vissuto a lungo, che un giorno sarebbe silenziosamente scomparso dal mio fianco. Avevo molta più paura di lui.

"Stupido." Rispose rapido. "Non ho mentito."

"Allora perché non sei felice?" Non poteva importarmi di meno di perdere la faccia, quindi lo accusai chiaro e tondo: "Una notizia così importante... Non è che devi saltare dalla gioia, basterebbe che fossi un po' eccitato, allora andrebbe bene. Avresti potuto anche prendere qualcosa da portare a casa per celebrare..."

"Ma io sono felice, non mi sento così contento da molti anni. So di poter restare con te senza preoccupazioni. Non so cosa è che dovrei fare." Mi asciugò goffamente il viso.

"Non mi aspettavo di essere così fortunato, dopo aver ottenuto i risultati mi ero persino scordato come si cammina... Volevo soltanto tornare a casa più rapidamente possibile per dirtelo... E per strada continuavo a pensare che avrei dovuto mostrati un'espressione di felicità assoluta, per tranquillizzarti, ma..."

Mi guardò un po' a disagio. "... è molto tempo che non sorrido, al punto che mi sono dimenticato come si fa."

Mi sentii salire le lacrime.

Solo quando disse quelle parole, mi ricordai quanto era solito stare da solo.

Di fronte alle persone si mostrava feroce, ma in realtà era terribilmente solitario.

"Va bene." Lo confortai e risi. "La prossima volta ti riuscirà meglio."

Lui annuì e sorrise rilassato. Poi la sua espressione si fece più seria, un po' triste.

Trattenendo il dolore, gli afferrai con decisione il viso e usai tutta la mia forza per baciarlo. "Continuerò per sempre a impegnarmi per renderti più felice."

All'improvviso si fece silenzioso, non parlò né sorrise più. Poi mi strinse le braccia intorno al punto che non riuscivo quasi più a respirare.

Avevo il viso affondato nel suo petto. Lui mi premeva molto forte col mento sulla testa. Così stretto tra le sue braccia mi era difficile respirare e mi sentivo come se mi stesse spezzando le ossa. Mi faceva male anche la testa nel punto dove mi premeva e mi strofinava con forza con il mento.

"Xiao Chen."

"Sì?"

"Ti voglio."

Io annuii e lo abbracciai. "Ok."

Aspettò un po', continuando solo a respirare pesantemente e ad accarezzarmi la schiena, senza fare altro.

"Che c'è?"

Il suo respiro si fece incerto. "Adesso... ti farei del male."

Feci un lungo sospiro. "Va bene."

Le nostre labbra si attaccarono naturalmente insieme. I baci furono fin dall'inizio fuori controllo, forti e pesanti. Mi succhiò la lingua fino a farmi perdere la sensibilità, sentivo i suoi denti duri, respiravo a fatica. Mi accarezzò la nuca fino a farmi provare dolore.

Nonostante quel modo brutale di toccare, riusciva a far sentire le persone al sicuro. Si era sforzato di trattenersi, ma nonostante tutto mi aveva quasi strappato completamente i vestiti di dosso, spaventandomi con quel rumore di tessuto lacerato. Prima di entrare, riuscì ad essere abbastanza paziente da lubrificare di più e chiedere vagamente: "Va bene se non uso il preservativo?"

A Round Trip to LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora