EXTRA: avido di gioia - CAPITOLO 4 [fine]

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ATTENZIONE: contenuto esplicito.

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"Tu! Cosa vuoi fare?" Mi ero rannicchiato nell'angolo del grosso letto e ingoiavo la mia stessa saliva.

"Cosa pensi?" Mio Dio, che sorriso diabolico...

Perché questa scena è così fastidiosa e noiosa?

"Ieri ho firmato un assegno, oggi voglio onorarlo."

"E' scaduto, non è già più valido."

"Stai scherzando?" La sua espressione era cambiata in una terribilmente spaventosa e inquietante. "Mi stai prendendo in giro?"

Avevo paura della sua forza diabolica. Mi aveva già inchiodato sul letto, sdraiato, con braccia e gambe aperte: non potevo muovermi. Un uomo così grosso e forte, quando si infilava tra le gambe, poteva davvero far avvertire fino in fondo il pericolo di quella posizione. "Loro... loro, qui nella stanza accanto, ci sentiranno." Gli ricordai intenzionalmente il fatto che il muro assorbiva ben poco i suoni.

"Oh." Sorrise, rivelando i denti bianchi e ordinati. "Allora devi stare attendo e cercare di non gemere troppo forte."

Non intendevo questo... Oooh...

Anche se c'erano stati dei piccoli intervalli di tempo, mentre mi strappava i vestiti di dosso, non ero riuscito a trovare l'occasione di scappare. Adesso le mie chance si erano ridotte a meno del 30%.

"Tu... non leccarlo..." Avevo perso tutte le forze. Lui lo stava chiaramente facendo apposta: usava la lingua per stuzzicare tutte le mie zone sensibili, facendomi uscire una voce strana, sempre più forte... Sicuramente dalla stanza accanto sarebbero riusciti a sentirmi...

"Quando siamo fuori non ti posso mettere le mani sulle spalle, davanti agli altri dobbiamo fingere di essere amici, Yi Chen è qui e quindi non ti posso toccare, dopo averlo fatto dobbiamo riposarci per un giorno, non possiamo farlo fuori da casa, quando lo facciamo dobbiamo usare il preservativo, non possiamo usare droghe, non posso leccarti... Ho veramente un sacco di restrizioni!"

... Si era tolto i pantaloni. Soltanto a vedere quella cosa tra le sue gambe, mi sentii così spaventato che la forza di imprecare mi aveva già abbandonato.

C'è qualcosa che non va? Ieri... ieri non ero riuscito a vederlo, perché gli davo la schiena. Ma... ma confrontato con la volta precedente...

È possibile che continui a crescere, persino a questa età?

Mentre ero in trance, aveva colto l'occasione per baciarmi dalla testa ai piedi, poi me lo aveva di nuovo leccato... Mmmh... Sento così tanto che non posso di nuovo controllare la mia voce.

La cosa più subdola fu che, dopo avermi afferrato lì, mentre mi stuzzicava in modo tale che nessun uomo normale sarebbe riuscito a resistere, iniziò a sussurrarmi: "Non gemere troppo forte."

Io... io lo calcerei davvero, se non sentissi le gambe così deboli.

Per fortuna, all'ultimo momento mi bloccò le labbra con le sue, quindi non gemetti. La sua lingua entrò nella mia bocca: colse l'occasione per leccarmi le gengive, poi si aggrovigliò strettamente alla mia lingua.

Mentre era così intrecciato a me e con una mano mi massaggiava il petto sensibile, con l'altra mi esplorava il didietro, fino a che non scivolò dentro con una delle sue dita snelle. Il mio corpo gelò all'istante e qualsiasi suono mi si bloccò in gola. Tutto quello che riuscii a fare fu piagnucolare, quando tirò via lentamente il dito: ero così teso da desiderare solo di scappare, eppure non riuscivo a farlo.

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