VOLUME 1: la lunga strada verso casa - CAPITOLO 18

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Mi lasciai andare per terra, e mi sedetti raggomitolandomi su me stesso come una palla.

Restai in quella posizione a lungo, fino a che qualcuno non mi scosse delicatamente.

"Fratello."

Mi lasciai prendere tra le sue braccia senza opporre resistenza.

Yi Chen usò le sue braccia per coprire la mia faccia rigata di lacrime. "Andiamo a casa."

Nascosi il volto nel suo petto. Non riusciva a capire la mia relazione con Lu Feng, ma comunque... mi amava lo stesso.

Alla fine mi trasferii in un'altra scuola. Tutte le volte che i ragazzi mi vedevano, soprattutto nei bagni o nelle docce, andavano a nascondersi esageratamente nel panico. Ogni volta che apparivo, scappavano in un minuto come uno stormo di uccelli. Avevano tutti paura di attirare il mio interesse. Quando succedeva, sogghignavo in segreto: noi omosessuali non ci innamoriamo di qualsiasi ragazzo che vediamo. Anche se si fossero mostrati interessati, non avrei comunque voluto cominciare niente con loro: se loro mi guardavano dall'alto in basso, certo io non li tenevo in alta considerazione.

Se non mi fossi trasferito in un momento del genere, sarebbe stato imbarazzante per tutti.

Mi trasferii in una scuola lontana. Anche se il tasso di iscritti non era così alto, non era quello il punto. Lì nessuno mi conosceva, quindi non dovevo sopportare nessuno sguardo. L'atmosfera a casa era sempre generalmente fredda. A parte i soldi per il mio sostentamento, non mi mandavano mai altre lettere. Solo Yi Chen mi scriveva o mi chiamava di nascosto.

Io continuai a scrivere a Lu Feng. Era stato Yi Chen a darmi l'indirizzo. Aveva ammesso di essere andato a scuola a cercare Lu Feng prima che partisse e lo aveva implorato di dargli il suo recapito per me. Quando Yi Chen mi passò quel sottile pezzo di carta, il suo giovane viso era pieno di sensi di colpa e tradimento. Questa colpa raggiunse l'apice, quasi distorcendo la sua espressione, quando mi promise che mi avrebbe aiutato portandomi di nascosto le lettere se Lu Feng mi avesse mai risposto. Quando arrivò a tollerare questo tipo di amore, capii che aveva raggiunto il limite. Cosa potevo chiedergli di più?

Comunque, non ricevetti mai una sola lettera da Lu Feng.

Insistetti a scrivergli fino a che non ricevetti una risposta.

Alla fine furono le mie lettere a ritornare, con un timbro che indicava che lui si era trasferito.

Quel giorno, abbracciai la mia posta e piansi tutta la notte.

Lo sapevo: Lu Feng non sarebbe mai più tornato.

Da allora, senza Lu Feng, posso facilmente riassumere gli anni successivi in poche frasi. Per essere sinceri, durante quegli anni non feci praticamente niente. Cheng Yi Chen tornò a essere Cheng Yi Chen, quello che prendeva buoni voti e si comportava bene, era alla mano e onesto.

Sapevo di aver perso qualcosa durante il percorso, ma non riuscivo ad identificare cosa.

Il mio rapporto con i miei genitori non migliorò finché non entrai in una buona università che era ancora più lontana da casa. Forse fu perché realizzarono che stavolta me ne stavo davvero andando molto lontano, o forse perché vedermi trascinare quel bagaglio pesante da solo mentre mi dirigevo alla stazione li aveva colpiti nel loro punto debole. Finalmente il mio severo padre mi chiamò, dicendomi di tornare a casa prima quando fossero cominciate le vacanze, e di non uscire con brutte compagnie.

Non mi mescolavo con nessuna delle brutte compagnie di cui parlava, ma non apparve mai neanche la fidanzata che loro tanto aspettavano. Durante le vacanze, quando arrivava una telefonata per me, erano sempre sul chi vive, come in passato. Solo che, adesso, se si trattava di un uomo restavano segretamente ad ascoltare, e sospiravano di sollievo solamente se sentivano una voce femminile.

Non nominai mai il nome di Lu Feng né mostrai nessun segno che ancora mi mancasse. Era come se quell'anno o poco più di sentimenti non fosse stato che uno scherzo che aveva passato il limite.

Solo io sapevo di quel piccolo anello d'argento che era appeso al mio collo con un filo di seta. Dal momento che non mi aveva mai lasciato, col passare del tempo aveva perso da molto la sua lucentezza: lo strato esterno si era ossidato ed era diventato nerastro.

Neanche io volevo ricordarlo: questo tipo di desiderio che non aveva né speranza, né futuro, né conclusione, mi avrebbe soltanto fatto soffrire.

È solo che io non potevo dimenticare.

Quando entrai al quarto anno, pure Yi Chen aveva iniziato l'università. Anche se non lo diceva, sapevo che era venuto fino in questa città per me. Rimase deluso quando non riuscì ad entrare all'università dove studiavo io, ma presto tornò ad entusiasmarsi quando scoprì che i nostri istituti erano separati solo da una strada.

Yi Chen era in realtà più ingenuo e infantile di me - ogni ragazzo che avesse attraversato quello che avevo passato io sarebbe sicuramente diventato più maturo, rispetto alla sua età - ma aveva sempre testardamente pensato che fossi io, quello che aveva bisogno di cure e protezione: la scena in cui mi inchinavo senza più energie davanti a lui e abbracciavo le sue gambe mentre lo imploravo, doveva aver lasciato un'impressione fin troppo profonda.

Nel mio cuore sapevo che aveva buone intenzioni, e anche io lo amavo. Dopotutto, un legame di sangue non era qualcosa che si potesse distruggere o sostituire; però il fatto non poi così meraviglioso che io ero un omosessuale diventò qualcosa che nessuno dei due voleva menzionare, ma che non potevamo neanche evitare, quindi riaffiorava di quando in quando interrompendo la pace.

Anche se ero vicino a Yi Chen, non eravamo così intimi come in passato. Questo è il motivo per cui, anche se avevo affittato una stanza, non volevo vivere con lui e lo forzai a prendere una stanza singola due edifici più in là. La distanza tra i palazzi non era molta, ma c'era.

Yi Chen cominciò ad assomigliarmi sempre di più, via via che cresceva: osservarlo mi faceva sentire come se mi stessi guardando allo specchio. I suoi occhi a mandorla con gli angoli leggermente all'insù, la stessa pelle liscia, lo stesso labbro superiore sottile e lo stesso labbro inferiore carnoso, lo stesso taglio di capelli; persino i nostri corpi erano simili, alti e slanciati. Naturalmente presentavamo anche delle differenze: lui era vivace; quanto a me, anche se forse un tempo ero stato allegro e spensierato, tutto ciò risaliva a tanti anni prima.

Ero entrato senza problemi al quarto anno e, anche se non ero molto attivo, i miei voti erano sempre eccezionali, quindi non temevo per il mio futuro. Per concludere, tutto era tranquillo; nessuno poteva notare la mia sessualità insolita, soprattutto perché mi mancavano sia l'interesse sia il coraggio di farmi amici uomini. Logicamente era impossibile affermare che un sano maschio di vent'anni non avesse desideri, ma li controllavo bene. Sospetto che soffrissi di un trauma psicologico.

Il nome di quel trauma era Lu Feng.

Il mio umore era particolarmente giù, quindi andai in un bar che frequentavo, per farmi alcuni drink. Di solito ordinavo qualche alcolico leggero e mi sedevo da solo in un angolo, bevendo in silenzio e fissando il vuoto, per poi uscire dopo qualche ora quando cominciavo a sentirmi ubriaco. Il giorno seguente, mi tiravo su di morale e ricominciavo, come Kong Yi Ji [1].

Pensavo che soltanto le giovani donne sole avrebbero potuto vivere l'esperienza di essere importunate, se ubriache, ma la società era inconsapevolmente cambiata: ora gli idioti non avrebbero lasciato in pace neanche un maschio solo e ubriaco. Quando quel gruppetto di malintenzionati si sedette accanto a me, sapevo già che c'era qualcosa che non andava.


NOTE

[1] Kong Yi Ji è il personaggio di un breve racconto cinese, in cui si narra di come lui fallisca gli esami per entrare a lavorare alla corte imperiale; di conseguenza, perde tutta la sua rispettabilità, diventa estremamente povero e finisce per diventare lo zimbello di clienti e proprietari di un bar dove si reca a bere per affogare i suoi dolori.

Qui c'è la traduzione in italiano del racconto:

http://www.poesieinversi.it/haiku/poesia-cinese/

Qui invece un riassunto, ma in inglese:

https://en.wikipedia.org/wiki/Kong_Yiji

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