08 Meredith. Brividi...Brividi ovunque.

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08 Meredith.





Due giorni dopo aver visto l'allenamento disastroso, il Coach Pierce è venuto da me con un foglio firmato dalla direzione universitari.

La mia borsa di studio era stata ripristinata e cosi non ho più avuto nessuna scusa per negare a me stessa il desiderio di tornare a giocare.

In quelle interminabili ore, mi sono logorata, continuando a sperare che la mia richiesta venisse respinta, unico modo per poter continuare sulla strada presa.

Le mie preghiere non sono state ascoltate, oppure sono state prese in considerazione solo quelle che non potevo fare.

Il giorno stesso ho chiamato mia madre, che è stata più felice di quanto avrei mai immaginato.

Catarina Lynch non si è persa una sola delle mie partite e, a quanto pare, sapere che avrei smesso di giocare, le è dispiaciuto più di quanto non mi avesse fatto vedere.

Non per la questione del denaro, ma perché dice che il mio è un vero talento e che dovrei coltivarlo finche posso, non rinchiudermi a studiare.

Non avrei mai pensato che potesse dire una cosa del genere.

I genitori di Lizzy si sono infuriati quando hanno saputo che non avrebbe continuato gli studi, o almeno non quelli che avrebbero desiderato per la loro bambina.

Ha deciso che vuole imparare l'arte della modificazione del corpo, come l'ha elegantemente chiamata lei, che altro non è che saper fare piercing.

Non che ci veda qualcosa di male, ma le persone con cui si è messa a collaborare hanno una pessima fama ed è piuttosto noto che facciano uso di droghe.

Per questo ci siamo allontanate.  Non le è piaciuto che abbia dato ragione ai suoi genitori, giudicando le sua compagnie e, di riflesso, il lavoro che desidera fare.

Dopo quella discussione non ci siamo parlate per mesi e mi è dispiaciuto davvero molto, anche perché non era quello che intendevo.

Dopo  un paio di solitarie settimane, sono andata a cercarla sul posto dove stava facendo una specie di praticantato.

Mi ero chiesta se ci fossero davvero delle persone che andavano in quel posto e, nell'ora buona che l'ho aspettata, ho visto un sacco di gente entrare ed uscire.
quando finalmente mi ha raggiunta, era scura in volto, ancora arrabbiata.

In quelle settimane la mia amica aveva ambiato aspetto, adattandosi alla sua occupazione.

I capelli neri erano stati tagliati cortissimi e rimanevano in una strana posa solo grazie a non so quanto gel per capelli. Gli occhi castani erano pesantemente truccati di nero e un piercing al sopracciglio ancora in fase di guarigione.

Con tutto quel nero il suo colorito appariva ancora più pallido del solido, ma nonostante la rabbia, era chiaro come il sole che era felice.

Mi si è stretto lo stomaco in una morsa dolorosa quando mi sono resa conto che le nostre strade stavano andando per direzioni così diverse.

Parlarle non è stato semplice. Voleva solo delle scuse, che non mi sentivo di fare, perché non ero responsabile di quello che aveva capito lei, ma solo di quello che avevo detto. Alla fine, dopo una lunga e sofferta discussione, sono riuscita a farle capire che non è il suo lavoro che mi crea problemi, ma alcune persone con cui deve avere a che fare.

A malincuore ha ammesso che su quello non mi dava torto e che era partita prevenuta, capendo solo quello che voleva lei, perché era sicura che avrei disapprovato la sua scelta e avrei provato a convincerla a fare la cosa giusta.

Amanti in Segreto. The Colorado Series #3. COMPLETA / REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora