39 Meredith. Confronto.

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39 Meredith
Confronto.








Raggiungo lentamente mio fratello.

Mi tremano le ginocchia, mi batte forte il cuore. Ho paura, ma allo stesso tempo sono anche ansiosa di avere questo confronto.

Voglio bene a mio fratello.

"Vuoi parlare? Eccomi qui."

Lui inclina la testa da un lato.

"Non qui. Ci ammaleremo. Andiamo da qualche parte. C'è una tavola calda qui vicino."

Annuisco e lascio che mi faccia strada. Andiamo nella direzione opposta a quella presa da Logan. Mi chiedo che cosa si siano detti. Sono curiosa di sapere a che punto è la loro amicizia, perché l'ultima cosa che desideravo era rovinarla.

Camminiamo per qualche minuto in silenzio fino ad arrivare al piccolo ristorante. Da fuori sembra davvero un posto caldo. Le luci inondano la strada attraverso le ampie vetrate e si vede una vecchia signora, con il grembiule da cameriera, che va avanti e indietro con un bricco di caffè.

Attraversiamo la strada, stranamente quasi deserta e la porta tintinna, quando mio fratello la apre e si sposta di lato per farmi entrare per prima.

Forse teme che mi dia alla fuga.

Lo precedo a testa alta, per nulla intenzionata a dargliela vinta.

Ignoro il bancone di legno con gli sgabelli alla mia sinistra e percorro a lunghi passi lo stretto corridoio con le pianelle a scacchiera, andandomi a sedere nel tavolino in fondo, il più lontano possibile dagli altri avventori.

Ryan mi segue, lo sento.

Mi siedo dando le spalle alla porta d'ingresso, lasciando a mio fratello il posto di fronte al mio.

La cameriera arriva immediatamente.

Ha un aspetto gioviale, con i capelli biondi raccolti in uno chignon, gli occhi scuri sorridenti e il viso   dai lineamenti dolci.

Mi ricorda una di quelle nonnine delle pubblicità, quelle dall'aspetto bonario che danno la paghetta ai nipoti come se fosse un segreto.

"Che cosa vi porto cari?"

Le sorrido, perché davvero mi piace molto questa signora.

"Per me una cioccolata calda."

Ryan prende un caffè e la signora ci lascia da soli.

Ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi, nessuno dei due deciso a  cedere.

"Mi dispiace per ieri. Sono stato preso alla sprovvista."

È lui a parlare per primo e mi guarda come si aspettasse di essere perdonato solo perché ha chiesto scusa, ma non sono intenzionata ad essere così clemente. 

Ciò che è successo ieri mi ha fatto davvero molto male.

Forse lui se ne rende conto, perché sospira, si passa una mano tra i capelli e riprende a parlare.

"Ovviamente non avevo la più pallida idea che ci fosse qualcosa tra di voi, anche se avrei dovuto capirlo. Se ora ci penso, eri troppo sconvolta quando Logan ha avuto l'incidente e da quel momento non sei più stata la stessa. Ho pensato che fosse una sorta di shock post traumatico, ma la verità è che stavi soffrendo e come un idiota non me ne sono accorto. Per questo, mi dispiace da morire. Hai sentito di non poterti confidare con me ed è tutta colpa mia. Sono andato via da Glenwood Springs che non avevi nemmeno quindici anni e per me il tempo si è fermato. Ero convinto che tutto a casa fosse rimasto uguale e invece tu sei cresciuta e la mamma ha smesso di soffrire per papà senza che nemmeno me ne rendessi conto."

Amanti in Segreto. The Colorado Series #3. COMPLETA / REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora