22 Logan. Mi trasformo in un tubetto di colla a presa rapida.

8.3K 402 14
                                    




22 Logan.
Mi trasformo in un tubetto di colla a presa rapida.







Qualcosa non va. Non so cosa sia, ma i brevi e coincisi messaggi che mi sono scambiato con Meredith mi hanno messo in ansia.

Ho fatto di tutto per cercare di nascondere la mia preoccupazione a Benjamin, ma se anche se n'è accorto, non mi ha detto niente e mi ha lasciato sguazzare nell'ansia.

È domenica sera e sono atterrato da meno di un ora. Le ho mandato un messaggio, perché ho bisogno di vederla, di assicurarmi che stia bene, ma mi ha detto di non raggiungerla, è stata categorica.

Un comportamento a dir poco strano e che non mi fa stare per nulla tranquillo, per questo ho chiamato Ryan con la scusa di aggiornarlo sugli ultimi avvenimenti.

Il mio amico è molto interessato a Benjamin O'Rourke e, fin dal primo viaggio, ha voluto che gli raccontassi ogni cosa.

Sono quasi arrivato al condominio, quando Ryan mi racconta una cosa assurda.

Il padre di Chelsea le ha messo le mani addosso e Meredith se ne è presa cura.

Da come lo dice, sembra quasi un comportamento inaspettato da parte della sorella,  ma a me non sembra così strano.

Meredith è una ragazza che, quando vuole bene a qualcuno, lo fa con tutto il cuore. Il fatto che sia disposta a mettere da parte la propria felicità, per il benessere delle altre persone, ne è la prova.

Questo però Ryan non lo sa e, mentre premo più forte il piede sull'acceleratore, lo sento lodare la ragazza, come se fosse ancora piccola e non avesse diciannove anni.

Vorrei zittirlo, dirgli di darci un taglio, che Meredith ormai è cresciuta e non è più una bambina, ma non lo faccio.

Primo, perché solleverebbe domande scomode a cui non potrei dare una risposta che non mi metta nella merda, secondo, perché ora la mia priorità è raggiungerla.

Avevo ragione a pensare che qualcosa non andasse. Se la conosco bene e, dopo quello che mi ha detto, posso esserne abbastanza certo, in questo preciso istante, lei si starà tormentando, addossandosi tutta la colpa.

In cinque minuti sono sotto il condominio e cerco di comportarmi normalmente, di entrare dal portone senza insospettire qualcuno, ma per qualche assurdo motivo, vorrei solo fare i gradini a due a due e raggiungere la sua stanza.

Perché mi importi così tanto, non lo so, ma si una cosa sono certo. In questo momento, non si può appoggiare a nessuno, perché nessuno sa che cosa le passi per la testa.

Nessuno a parte me ed è per questo che, probabilmente, non voleva che venissi qui.

Non ho idea di quale sia o a che piano si trovi, ma il portiere notturno di turno è lo stesso dell'altro giorno, quando le ho portato la scatola di cioccolatini.

È un uomo sulla trentina, ben piazzato e molto serio, ma forse ha capito che non sono una minaccia, perché mi dice senza problemi qual è la stanza della signorina O'Connel. Mi ha fatto capire che, in teoria, non potrebbe dare certi tipi di informazioni e di non fargliene pentire.

Non ne ho nessuna intenzione.

Arrivo alla sua stanza in pochi minuti e  busso con forza. Dall'altra parte c'è silenzio, così sbatto nuovamente le nocche contro il freddo legno della porta.

"Arrivo, arrivo!"

La sua voce smorzata mi raggiunge e pochi istanti dopo la serratura scatta e la porta si apre.

Amanti in Segreto. The Colorado Series #3. COMPLETA / REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora