CAPITOLO SEI

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Siccome ho ricevuto qualche minaccia di morte dopo aver pubblicato lo scorso capitolo, eccomi qua con uno nuovo.

Stavo parlando con Marco, quando lui aveva preso e mi aveva lasciato lì, con le parole a mezz'aria.

Ci avevo messo un po' a metabolizzare quello che era successo, non si era nemmeno girato a guardare se ero ancora dietro di lui.

Poteva avermi preso uno stupratore e lui non se ne sarebbe né accorto né preoccupato.

Delle lacrime cominciarono a scorrere calde sul mio viso, ero consapevole di aver perso anche quegli ultimi giorni.

Mi aveva piantata in asso in mezzo ad una conversazione, per me era come se avesse messo la parola fine a tutto questo.

Non gli erano serviti quattro giorni, dopo due si era già stancato di me. E non riuscivo a smettere di piangere, consapevole che era tutta colpa mia.

Quando arrivai Riccardo e Gaia mi presero con loro, evitando che gli altri mi vedessero piangere per colpa di quel cretino.

Non aveva senso, in fondo, mi aveva baciato qualche volta, ma l'aveva fatto anche con Gaia, con Alice e con chissà quante altre.

Era stato così con loro e così era stato anche con me. Ed era solo colpa mia che mi ero illusa che potesse essere diverso perché ero io e non era una qualunque.

Ma chi ero io per lui? Quella a cui aveva tirato la pallonata addosso? Quella che aveva preso in giro dal primo giorno? Quella pazza che aveva incontrato il primo giorno?

O quella che aveva baciato due sere fa e alla quale aveva confessato i suoi sentimenti?

Beh ora ero sicura di essere meno di zero per lui. Ero sicura di non essere nessuno.

I miei amici avevano appena finito di consolarmi quando quella vipera di Alice comparve.

Si avvicinò e mi abbracciò sinceramente.
-L'abbiamo perso tutte e due- disse solamente e non capii fin quando non lo vidi avvinghiato ad una ragazza che non avevo mai visto prima.

Mi staccai dall'abbraccio di Alice e la guardai negli occhi, li aveva lucidi e anche a me si riappannó la vista.

-Sai, potevo sopportare che fosse stata una santarellina come te a portarmelo via, ma sicuramente non posso accettare che lo stia facendo una brutta copia di me- disse e a quel punto una lacrima le rigò la guancia.

Gliela asciugai e la abbracciai di nuovo.
Eravamo due vecchie compagne di guerra, sconfitte entrambe che ci lecca va mo le ferite a vicenda.

Non riuscivo a credere di aver consolato Alice, né di averla abbracciata, due volte.

Gaia mi guardava con la bocca aperta, mentre Ric stava fulminando con lo sguardo il suo amico, cercando di fargli capire qualcosa con un'occhiataccia da lontano.

-è inutile, é un cretino e lo sarà per sempre-
-no Marta, non è così-
-invece si e non ci posso fare nulla-

Ci avviammo verso il resto del gruppo, Marco era ancora avvinghiato a quella, che lo toccava e lo accarezzava come se si conoscessero da sempre, come se fosse suo.

E forse era anche così, ma mi diede fastidio lo stesso. Perché si lasciava sfiorare da lei? Perché non la fermava?

Lei gli sussurrò qualcosa all'orecchio e poi se ne andò, dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia.

Avevo addosso tanti di quegli istinti omicidi, ma che cavolo, perché sempre a me ste troie?

Era rimasto incantato, la guardava mentre andava via e la guardava come non aveva mai guardato me.

Un misto tra desiderio e non so che altro, sapevo solo che ero gelosa, come non so cosa. Perché la guardava in quel modo?

Mi sedetti affianco a lui, dove c'era l'unico posto vuoto e al mio fianco si mise Alice.
Anche lei aveva notato il suo sguardo su di lei e le erano tornati gli occhi lucidi.

Federico le si era messo a fianco e cercava di consolarla per qualcosa che neanche lui sapeva, ed era meglio così.

Io invece non avevo nessuno. Gaia si era seduta vicino a mio fratello e avevano cominciato a conversare. Mi fece sorridere lo sguardo che lei aveva per lui.

Ric si era messo dal lato opposto del cerchio, ma mi guardava per assicurarsi che fosse tutto apposto.

Si alzò e si sedette alle mie spalle, circondandomi i fianchi con le sue braccia muscolose.

-Levale le mani di dosso- disse mio fratello fulminando Riccardo e Marco sembrò risvegliarsi dal suo stato di tranche.

Speravo dicesse qualcosa, ma quando mi vide tra le braccia del suo amico fece spallucce e si alzò.

Che cosa voleva dire tutto ciò? Erano davvero finiti i miei "quattro giorni di tempo" che in realtà erano stati solo due?

Mi alzai anche io e mi venne un groppo in gola quando vidi che era diretto verso il bar dove era andata lei.

Feci uno scatto e lo fermai per un braccio, prima che potesse fare un'altro passo verso di lei e lontano da me.

Si girò e il suo sguardo era vuoto, non mi guardava, non mi vedeva e fu come una pugnalata al cuore.

-quindi sono già finiti i miei "quattro giorni"?- chiesi facendo le virgolette e con gli occhi ormai lucidi.

-che cazzo stai dicendo?- ma non mi vedeva.
-non mi guardi più, che cosa è cambiato da stamattina?- chiesi tra i singhiozzi, ormai avevo perso il controllo.

-ho capito delle cose- disse senza nessuna emozione, come faceva a rimanere impassibile? Insomma, stavo piangendo davanti a lui, per lui, ma non gli importava.

-che cose? Che cosa è cambiato non capisco- ero sconvolta, i singhiozzi avevano ormai preso il sopravvento e le lacrime scorrevano sulle mie guance senza ritegno.

-tu, io, noi. Tutto- fece per girarsi, ma lo trattenni ancora.
-vuoi dire che se faccio questo non provi nulla?- dissi prima di poggiare le mie labbra sulle sue.

Il contatto tra noi non durò abbastanza, si staccò da me e proseguì per il chioschetto del lido dove eravamo. Dove lo aspettava lei.

Non aveva mai rifiutato nessuna, aveva sempre permesso almeno un bacio ed era sempre andato più in fondo.

Ma invece mi aveva appena respinto, in mezzo alla spiaggia, davanti ai nostri amici, davanti a tutti i clienti del lido.

Mi aveva respinto, nonostante gli fossi corsa dietro, abbandonando tutto per lui, presentandomi in lacrime versate per lui.

Come aveva potuto umiliarli così, davanti a tutti? Come poteva respingermi dopo avermi detto che gli piacevo?

HO AGGIORNATO DUE VOLTE NELLO STESSO GIORNO, scusate l'ora..

MI UCCIDERAI COMUNQUE CARA LA MIA AC❤, ma dovevo farlo... Era tutto troppo rose e fiori.

Vi lascio così..
..al prossimo capitolo

Fatemi sapere che ne pensate😉

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