Non vi era niente di più rilassante del suono di quella maledettissima sveglia che suonava alle 6.30 decisa a buttarmi giù dal letto a qualunque costo. Perché dovevo andare a scuola? E, cosa molto più importante, perché la scuola doveva cominciare così presto?
Non sarebbe stato meglio per tutti se la scuola fosse iniziata alle 11 di mattina con la pausa pranzo in mezzo e poi lezioni fino alle 3? Ma no, perché è divertente rovinare la vita a dei poveri studenti innocenti.
Per di più oggi era martedì, il mio giorno preferito proprio, da due anni avevo sempre avuto le prime due ore del martedì con quell'angioletto della mia adorata prof di latino e prevedevo che quest'anno non sarebbe stato diverso.
Ieri non era stato già un granché e non l'avevo nemmeno incrociata per i corridoi, figurarsi oggi.
Mi vestii in fretta, con i miei soliti jeans neri e una maglietta larga bianca con su scritto a caratteri cubitali neri "Game Over", pensavo il messaggio fosse chiaro.
Mi misi un po' di mascara sugli occhi e il mio amato rossetto fucsia sulle labbra, passai in cucina rubando una fetta di pane e nutella, salutando la mamma e Jona con un bacio volante, e poi uscii di casa. Cominciai a farmi la strada a piedi, perché sapevo che a quell'ora l'autobus era già passato e il prossimo sarebbe arrivato tra 10 minuti, quindi ci mettevo di meno a farmela a piedi.
Infilai le mie cuffie e accesi la musica, mi incamminai sulle note di "if I were a boy" di Beyoncé e raggiunsi l'angolo tra la mia via e quella parallela alla scuola, svoltai ed intravidi il ragazzo più bello di sempre che si infilava il casco per partire con la sua moto.
Tolsi un auricolare e gridai il suo nome, lui si girò verso di me e mi fece cenno di avvicinarmi, così attraversai la strada e arrivai da lui.
Mi porse il casco e montai in sella dietro di lui, cingendo i suoi fianchi con le mie braccia. Non c'era niente di più rilassante dello stringersi a lui, perché il suo profumo ti inebriava e ti rassicurava come nient'altro.
Arrivammo a scuola in un batter d'occhio e mi maledissi perché, dentro di me, speravo fosse più lungo il viaggio così da poterlo stringere a me con una scusa qualsiasi.
-Mi devi un pranzo- disse mentre si sfilava il casco e lasciava che i suoi capelli ribelli svolazzassero liberi, ringraziai che non avesse messo il gel, perché così gli stavano davvero benissimo.
-ehi bella addormentata, ci sei? oggi mi sembri più svampita del solito- lasciai che continuasse a prendermi in giro e sorrisi con lui.
-dicevo che mi devi ancora un pranzo perché ieri alla fine hai voluto che ti portassi subito a casa e poi non ti sei più fatta sentire, speravo almeno di portarti fuori per cena, ma non mi hai degnato nemmeno di una risposta- non capii di cosa stava parlando, perché a me non era arrivato proprio un bel niente.
Poi mi ricordai che probabilmente il mio telefono era ancora tra le grinfie di quella pazza di Fede, chissà cosa ci aveva fatto. Aiuto!
-Scusami devo proprio andare, grazie del passaggio. Per oggi a pranzo ne parliamo all'intervallo okay?- non aspettai nemmeno una sua risposta, corsi in classe alla ricerca di Federica, questa si che me l'avrebbe pagata cara quella lì.
Entrai in classe come una furia e Fede mi consegnò il telefono ancora prima che potessi aprire la bocca.
-Ti scrive un po' troppo quel ragazzo per essere solo un amico e per avere la ragazza- tutta la classe si girò verso di me e maledissi Federica mentalmente. Perché non poteva starsene zitta o almeno abbassare il tono della voce?
Mi ripresi il telefono e guardai l'orologio, mancavano ancora 20 minuti prima del suono della campanella, così decisi di andare in cerca di quello sciagurato.
Non era stato molto cortese da parte mia lasciarlo lì in quel modo, ma avevo paura di quello che avrebbe potuto fare Fede con il mio telefono nelle mani ancora per un minuto. Con lei niente era al sicuro, era capace davvero di tutto e lo si capiva sia a parole che a fatti.
Girai verso il suo corridoio ed entrai in classe sua, lo intravidi accanto alla finestra, con una bionda ossigenata a fianco che lo ascoltava mentre parlava e sbatteva le ciglia. Hai un tic forse? Leva quegli occhi dal mio principe, sudicia!
Per una volta io e la mia coscienza eravamo d'accordo, l'avrei voluta strangolare con le mie stesse mani e portarla via da lui. Tossii leggermente, attirando verso di me la sua attenzione e non solo, anche quella di tutta la sua classe.
Mi raggiunse piantando lì la biondina. Eh ci mancava solo che non lo facesse.
Gli allacciai le braccia al collo e gli lasciai un bacio sulla guancia, trascinandolo poi fuori dalla sua classe per mano.
-ehi principessa, volevi forse dare spettacolo?-
-ma no, figurati... volevo solo fare capire a chi appartenessi- gli sorrisi e vidi nella sua espressione un po' di stupore, mi accorsi di quel che avevo detto e cercai di correggermi senza fargli capire che in realtà era proprio quello ciò che intendevo -cioè, ehm...-
-tranquilla piccola ho capito cosa volevi dire- mi sorride e non posso fare a meno che incantarmi a guardarlo mentre la sua bocca si apre in uno di quei fantastici sorrisi mozzafiato che riserva solo a me. Smettila Marta!
-per oggi a pranzo va bene, basta che poi non mi lasci lì e mi riporti a casa-
-come faccio ad abbandonarti?- mi attira di nuovo a sé e mi lascia un bacio sul collo mentre io gli cingo il suo con le braccia. Non è proprio un tipico atteggiamento da amici questo, lo sai cara? -però avrei un'altra idea io- aggiunge mentre la scia di baci continua
-mm e cioè?- chiedo curiosa mentre lui mi sta torturando, lo so che è terribilmente sbagliato nei confronti Gaia e non solo, anche nei miei, che continuo a crederci e ad innamorarmene di più ogni giorno che passa.
-ti va se poi vieni da me? ti posso sempre aiutare a finire quelle versioni di latino che non hai fatto durante l'estate-
-ero impegnata, non potevo mica perdere tempo dietro una lingua morta!- esclamo e per la seconda volta in una mattinata mi pento di quello che lascio uscire dalla mia bocca, perché cavolo non penso prima di aprire questa maledettissima fogna?!
-certo, eri impegnata con qualcuno di molto più interessante- alza un sopracciglio e scoppio a ridere, quanto mi piace. ah ah, l'hai detto. No cioè io non intendevo quello.. Se se, ci crediamo tutti. Quanto odio la mia coscienza.
-mi sembri Federica in questo momento- mi sorride dolcemente e io arrossisco -a proposito, ho un conto in sospeso con lei, quindi se permetti io me ne vado-
-ma come di già?! significa che avrò più tempo per divertirmi con la biondina che mi aspetta in classe da quando mi hai trascinato via da lei-
-ah ah, ti ricordo che sei fidanzato e non puoi più spassartela con le altre-
-certo mamma, ci vediamo all'intervallo- mi lascia un bacio veloce sulla fronte e poi scappa dentro l'aula, sorrido come un ebete e mi avvio verso l'inferno.
Il cellulare suona e vedo che mi sono arrivati due messaggi proprio da Gaia.
-Ti prego tienimelo d'occhio, non mi fido delle ragazze di lì.
-Vorrei chiederti un altro favore: un giorno di questi vorrei prendere il treno e venirvi a trovare insieme a Riccardo, fammi sapere quando entrambi avete un buco così prendiamo i biglietti. Non fargli sospettare nulla, voglio che sia una sorpresa.
Non vedo l'ora di rivederli, mi mancano così tanto, anche se non ci vediamo da poco tempo e li conosco solo da quest'estate sono entrati entrambi nella mia vita e ora ne fanno parte e sono davvero molto importanti per me.
Ecco qui un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Fatemi sapere e al prossimo capitolo.
kiss kiss Gossip Girl
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Teen Fiction"E me ne ero innamorata sin da subito, da quando i suoi occhi si erano affacciati nella mia vita e l'avevano sconvolta, da cima a fondo." dal capitolo 18: "D'altronde dopo il nostro discorso glielo dovevo, Gaia mi aveva confessato tutto quello che...