Questo capitolo sarà un po' diverso dal solito, voglio provare a farvi leggere il punto di vista di Gaia, perché nonostante tutto è un personaggio che mi piace molto ed ispirato ad una mia amica a cui tengo tanto, ovviamente lei non ha fatto quello che sto per raccontarvi, ma è molto simile a questo personaggio sia fisicamente che caratterialmente.
GAIA
Le nostre mani incrociate, i piedi nella sabbia e la testa tra le nuvole.
Avevo cinque anni, quando un ragazzino dagli occhi verde smeraldo mi si era avvicinato, mi aveva chiesto cosa ci facessi ferma sull'altalena e poi si era offerto di spingermi.
Mi ricordo ancora il vento tra i capelli, mi sembrava di volare da quanto mi spingeva forte e in alto. Non gli avevo chiesto di rallentare, come facevo con gli altri, perché con lui mi ero subito sentita protetta, mi aveva incantato dal primo momento in cui l'avevo visto.
Era proprio un bel bambino, quegli occhioni verdi e i capelli nero pece. Mi aveva trascinato giù dall'altalena e dritta in acqua, si spostava i capelli bagnati dal viso e mi guardava assorto.
-non ho mai avuto un'amichetta femmina- disse in modo così innocente -nessuna così carina-
Era già un abile rimorchiatore a cinque anni, così tanto che già dal primo giorno me ne ero innamorata e non me ne sarei dimenticata mai. Infatti eccomi qui, ormai sedicenne, che ancora gli muoio dietro, senza nemmeno che lui mi abbia mai considerata in quel modo.
Sin da quel momento io ci sono stata per lui, ero l'unico punto fisso nella sua vita e fino alle medie anche l'unica ragazza. Alle scuole medie aveva conosciuto Federico e Riccardo, che l'avevano trascinato nel gruppo di popolari, dove le ragazze non mancavano.
Mi trattava ancora come la sua unica amica, ma appunto amica. Io non ero niente di più, mentre nella sua vita cominciarono ad entrare ed uscire almeno un migliaio di ragazze diverse, nessuna durava un granché e comunque io ero sempre più importante, ma loro lo avevano in quel senso.
Era stato terribile, dover stare zitta, fare finta di niente. Ogni giorno avevamo una nuova amichetta in mezzo alle scatole, volevo allontanarmi per smettere di soffrire, ma era inutile, lui non me l'avrebbe mai permesso, io non l'avrei mai permesso.
Ci tenevo troppo a lui, nonostante tutto. Loro sarebbero passate, tutte quante, se ne sarebbero andate, mentre io sarei rimasta. Alla fine avrebbe scelto me, lo sapevo sotto sotto, io ci ero sempre stata. Non avrebbe mai preferito una apparsa all'improvviso.
E invece era successo proprio così, era arrivata lei, Marta, dal nulla e se lo era preso. Lui era completamente perso, non era neanche più lo stesso. Mi trascurava e questo non era mai successo con le altre, io ero sempre stata più importante, aveva sempre fatto attenzione a me e ai miei sentimenti, capiva sempre tutto al volo e cercava di fermarsi sempre prima di ferirmi.
Con lei era diverso, l'avevo capito già da subito. Quando era tornato la prima volta, dopo aver ripreso la palla, era pensieroso e si vedeva che pensava a lei. Non ero stata l'unica a notarlo, ma al contrario mio Fede e Ricky non se lo erano tenuti dentro, dando aria alla loro boccaccia e confermando i miei dubbi e paure.
Vedevo la mia speranza sfumare pian piano, mentre pensavo di averla già tra le mani. Ogni giorno avevo la consapevolezza di avere meno chance di quello prima, ormai ne ero sicura. Quando tutto sembrava andare per il peggio, si risollevò un nebbione e tutto sparì, un nebbione chiamato Maria.
Lei era il diversivo perfetto, peccato che non fosse solo questo. Era diventato il rimpiazzo di Marta, lui stava con le altre ragazze e poi tornava da lei. Era ancora peggio, aveva ancora meno tempo per me e io ci stavo malissimo.
Quel giorno in spiaggia era arrivato un po' più tardi, tra le nuvole. Maria non c'era e io avevo colto la mia occasione, trucidando con lo sguardo qualsiasi troietta osasse anche solo avvicinarsi a lui. Era al sicuro e tutto per me.
Era un atteggiamento egoista da parte mia, ma era tutto ciò che volevo. Dovevo lottare contro tutti per lui, ma non avrei rinunciato, era più importante di chiunque altro. Lo era sempre stato e lo sarebbe rimasto.
Avevamo passato una bellissima giornata, gran parte del tempo l'uno stretto all'altra, a coccolarci e curarci le ferite, come solo noi sapevamo fare. Più volte aveva fatto incontrare le nostre labbra e ogni volta io partivo per un altro universo.
Era la cosa migliore che mi fosse capitata, ma anche la peggiore. Creava dipendenza, mi dava sicurezza e poi mi abbandonava, lasciandomi un vuoto incolmabile.
* * *
L'avevo vista nei suoi occhi, la delusione. Era distrutta e sapevo che era tutta colpa mia, ero l'ultima persona dalla quale si aspettava un colpo così basso, ma quella era la mia ultima possibilità. Alla fine dell'estate Marco si sarebbe trasferito definitivamente a Milano, lasciandomi da sola a Firenze. Dovevo prendermelo in quel momento, per forza.
Avevo bisogno di sentirlo accanto a me, in qualsiasi caso, anche a chilometri di distanza.
Non l'avevo seguita, avevo preferito l'amore all'amicizia, anche nel suo caso, preferivo che fosse qualcosa di più, da sempre. Ero rimasta con lui, tra le sue braccia, con le sue labbra sulle mie.
Ma era stato un errore, un gigantesco errore. Lui guardava me ma vedeva lei, baciava me ma pensava a lei. Era ovunque e soprattutto nei suoi pensieri, nella sua mente e nel suo cuore, anche se non lo avrebbe mai ammesso a nessuno.
Quando eravamo tornati nel cerchio aveva subito cercato il suo sguardo, anche quando mi ero seduta sulle sue gambe e avevo poggiato le labbra sulle sue, aveva guardato solo lei.
Il mio cuore era a pezzi, ero scesa in campo per giocare ma ero stata battuta in partenza. Lei se ne era andata e lui l'aveva seguita, mi aveva spostato dalle sue gambe, come se nulla fosse e si era alzato, per correre dietro a lei.
La vita faceva proprio schifo, tutto ciò che amavo apparteneva ad un'altra ragazza, quasi sconosciuta. Come aveva potuto preferire un'estranea a colei che lo conosceva meglio di chiunque altro?
Ma non sarebbe stato semplice per loro, questo lo avevo promesso a me stessa. L'avrebbe pagata per avermi rubato l'unico uomo che aveva fatto parte della mia vita.
Non sapeva quel che l'aspettava.
BEEEH
Sono partita con un proposito e ho concluso con un altro. Mi sento così cattiva, volevo far calmare le acque e invece ho complicato ancora di più la questione.
Il prossimo capitolo dovrebbe tornare dalla parte della nostra amata protagonista, salvo qualche mia pazza idea venuta sul momento. Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Mi sento così cattiva, ditemi almeno che vi è piaciuto.
kiss kiss Gossip Girl
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Fiksi Remaja"E me ne ero innamorata sin da subito, da quando i suoi occhi si erano affacciati nella mia vita e l'avevano sconvolta, da cima a fondo." dal capitolo 18: "D'altronde dopo il nostro discorso glielo dovevo, Gaia mi aveva confessato tutto quello che...