CAPITOLO SEDICI

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Il vento tra i capelli e il sole in faccia, ma in testa soltanto tu.

La luce irrompeva fastidiosamente dalle finestre aperte, insistente, obbligandomi ad alzarmi dal letto. Jona spostò il lenzuolo leggero dai nostri corpi e si incamminò verso la finestra, chiuse le tendine e risprofondò nel letto accanto a me.

Le tendine blu oscuravano i raggi di sole, illuminando debolmente la stanza di una qualche sfumatura di azzurro. Ero ormai sveglia, avevo provato più volte ad addormentarmi, ma non c'era stato verso, così avevo deciso di scendere al piano di sotto.

-Buongiorno Principessa- la sua voce. Non la sentivo da ieri notte, era bellissima, soprattutto quando si riferiva a me con un tono così dolce. Sei ossessionata da lui, mi fai quasi paura.

Che coscienza antipatica. Sarai simpatica tu.

Non ricambiai nemmeno il saluto, proseguii per la mia strada verso la cucina con la speranza di non incontrare più la sua presenza. Vi trovai Jane, indaffarata con qualche strano e profumatissimo piatto.

-Buongiorno- dissi allegra, mostrandole un sorriso sincero quando si voltò verso di me.

-Buongiorno cara- sorrise anche lei. -che cosa ti posso preparare?-

-Niente, figurati. Mangerò qualche gocciola, così poi posso andare subito in spiaggia-

Aprii l'anta dei biscotti, posizionandoli su di un vassoio, presi un bicchiere e lo riempii con il mio amato te. Poi feci per uscire dalla cucina e andare in sala da pranzo.

-Aspetta Marta, ti spiace portare questo a Marco?- disse porgendomi un altro vassoio più piccolo sul quale vi erano alcuni pancakes. Si, mi spiace e tanto. No, dai povera lei non può sapere quel che succede tra me e suo figlio. O forse si. Maledetta coscienza, sempre a mettermi dubbi in testa.

-Sai, io sto uscendo e non vorrei dover passare per il salotto inutilmente- dice già con la borsa in mano. Ma perché tutte a me? 

-Certo, nessun problema- dico sorridendo e poi mi avvio verso il salotto. Sento la porta di casa chiudersi, segno che lei ormai è uscita.

Attraverso il soggiorno e raggiungo i due divani, lui è lì, dannatamente bello. 

Cavolo, non mi ero accorta che fosse senza maglia. Non guardarlo Marta! Perché no? Tanto lui non lo saprà mai, è così attento a guardare la tv che non noterà nemmeno la tua presenza.

Alla fine mi faccio convincere dalla mia coscienza, esamino il suo petto scolpito. Scendo con lo sguardo sugli addominali e sulla V. è così bello. Si, bello e impossibile cara! Smettila di rovinarmi la festa coscienza, lasciami sognare. Ti devo ricordare la tua conversazione con Gaia? Okay, svegliami prima la prossima volta.

Mentre penso e discuto con la mia coscienza il mio sguardo brucia ancora sul suo corpo, e forse è proprio così, perché lui si gira nella mia direzione come scottato.

Non me ne accorgo nemmeno, il mio sguardo continua ad indugiare sul suo corpo da invidia. Si schiarisce la gola e mi fa sentire la sua fantastica voce. Cavolo Marta, placa gli ormoni!

-Hai intenzione di fare la bella statuina o vuoi venire a farmi compagnia?- Arrogante.

-In realtà ti ho portato questo da parte di tua madre che è uscita. Io vado a mangiare da qualche altra parte, senza nessuno di così tanto irritante- Ma a chi la vuoi dare a bere?

-Infatti fino a due secondi fa non mi stavi mangiando con gli occhi- Sbruffone che non è altro! Ora si sta avvicinando e non so cosa mi prenda oggi, ma ho i brividi. Voglio che mi sfiori e che mi baci come solo lui sa fare. Ma che? Calmati ragazza! Sarà il ciclo, di solito non sono mai così.

-Non ho mai detto che tu non sia attraente- dico soffermandomi un po' troppo con lo sguardo sul suo corpo. Distogli lo sguardo stupida! -Ho solo sottolineato il fatto che in quanto a carattere, caro mio, sei proprio messo maluccio- 

Il sorriso vittorioso che aveva sul viso prima viene sostituito da uno di quei suoi soliti ghigni e tutto ciò non promette nulla di buono.

-Non ho mai detto che tu non sia bella, se non di più- dice scimmiottando la mia voce e facendo scorrere lo sguardo sul mio corpo. Brividi. -ma sei talmente insopportabile che preferirei starti lontano- Sa le mie debolezze e tutte le volte le centra in pieno.

-Infatti nessuno ti ha chiesto di starmi vicino, quindi non sei tenuto a farlo- tiro un sospiro -non mi pare di avertelo mai domandato, quindi ciao- dico acida e spero tanto che abbia capito il concetto, perché non so se avrei le forze di ridirglielo fingendo ancora indifferenza, se non odio.

-Invece si, me lo ha chiesto il mio cuore- le gambe tremano e mi sembrano sul punto di cedere. Perché devo essere così debole davanti a lui?

-Smettila di dire cagate, lo sai anche tu che non è vero- e ancora una volta non mi fa finire la frase. Mi zittisce con le sue labbra, con il suo sapore e con il suo amore. E devo smetterla di assecondarlo, perché così mi faccio solo male da sola.

-Ascolta Marco- dico dopo averlo respinto con le mani, le labbra a pochi centimetri di distanza, respiro contro respiro. -Basta, ci facciamo male da soli. è inutile tutta questa storia-

La luce sul suo viso scompare e con essa anche il suo sorriso.

-Non dico che sia impossibile, ma prima dobbiamo imparare a conoscerci. è successo tutto troppo in fretta, non sappiamo nulla l'uno dell'altra. è una cosa stupida continuare così, ci facciamo solo del male-

-okay, quindi che facciamo?- dice con tono dispiaciuto e ingenuo. è così carino che vorrei stringergli le guance che sono diventate tutte rosse e dargli un bacio. Marta modalità nonnetta on.

-possiamo essere due che si vogliono conoscere- 

-come due che si frequentano?-

-no, come due...- cerco la parola giusta e quando la trovo so che farà male ad entrambi -come due amici, okay?-

-uhm, okay- la delusione che leggo sul suo viso è immensa.

Mi butto sul divano affianco a lui, appoggio la testa sul suo petto e lui avvicina le labbra alle mie. 'AMICI' gli mimo con la bocca e lui poggia la sua sulla mia fronte. Facciamo colazione e passiamo una mattina tranquilla, la prima a non litigare.

-Ti va se oggi facciamo un giro in paese solo io e te?- chiede mentre pranziamo, Jona non si è ancora fatto vedere, che sia scappato dalla finestra?

-Solo noi due?- dire la parola noi suscita una reazione indescrivibile nella mia pancia e penso che dovrei fare qualcosa per queste stupide farfalle.

-Tranquilla, intendo senza gli altri di mezzo. Solo noi due come amici- fa fatica a pronunciare quella parola.

Per un attimo avevo sperato che a quella stupida proposta dell'essere amici mi urlasse contro che mi amava, che mi baciasse e che mi dicesse che ci saremmo conosciuti meglio stando insieme. E invece no, eccoci qua come due buoni amici.

Fanculo, non voglio uscire con lui come una semplice amica.

-Si certo, non vedo l'ora-

BEEEEH

Che dire, la nostra Marta si è messa nella friendzone da sola... ottima mossa! 

Spero che vi piaccia questo capitolo, l'ho scritto un po' di fretta perché domani ho versione di latino, ma non avevo una gran voglia di ripassare, quindi mi sono messa a scrivere, per farmi perdonare per questo week end.

Spero che vi sia piaciuto.

kiss kiss Gossip Girl

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