Mi aveva fermata ed era lì davanti a me, con quello sguardo da arrabbiato ed era terribilmente bello. Avrei voluto avvicinarmi, lasciare che mi stringesse a sé, che mi baciasse con dolcezza, trasmettendomi tutto il suo amore, peccato che l'unica innamorata qui fossi io e forse Gaia.
Mi ero incantata di nuovo davanti a lui, avevo lasciato che i sentimenti che provavo per lui sovrastassero la ragione e il fatto che ero arrabbiata, anzi inferocita. Come poteva dire Maria che lui pensava sempre a me, se ogni volta che lo vedevo era tra le braccia di mille ragazze, ma non nelle mie e faceva di tutto per starmi lontano.
I pick my poison and it's you. Nothing can kill me like you do.
E avevano dannatamente ragione, io ne ero innamorata e lui lo usava a suo vantaggio, solo per distruggermi. Maledetto. La rabbia era tornata sovrana e non sarei riuscita a stargli davanti senza far nulla ancora per molto. Prima o poi avrei ceduto e gli avrei tirato uno schiaffo o lo avrei baciato, perché era quello che volevo da troppo tempo.
Ma basta, dovevo smettere di pensare a quanto lo volevo e farmi valere, perché non poteva giocare con i miei sentimenti, né con quelli di tutte quelle poverette che lui prendeva in giro dalla mattina alla sera illudendole.
-che vuoi?- il tono mi uscì più freddo di quello che avrei voluto e lo notai dal suo sguardo, prima sicuro di sé e poco dopo spiazzato. Ero riuscita nel mio intento, volevo che lui credesse che non mi importasse più nulla, lo volevo eppure non ero contenta. Perché?
-stai bene?-
-scherzi? sono sparita per quattro giorni e mi chiedi se sto bene?- mi scappò una risata amara.
-scusa, stavi male? avevi bisogno di staccarti da noi?- disse triste e mi fece arrabbiare ancora di più.
-avevo bisogno di allontanarmi da te, perché mi fai male- sentivo le lacrime, sapevo che sarebbero uscite presto, ma cercavo di contenerle perché non potevo piangere ancora per lui e davanti a lui.
-non è vero. Lo so che hai trovato qualcun altro, se no perché dopo avermi abbracciato sei scappata stamattina?- ma diceva sul serio? mi considerava così stronza da passare da un ragazzo all'altro esattamente come faceva lui con quelle poverette?
-si effettivamente è così, quindi se permetti ora torno da lui- ma sul serio? chi credevo di prendere in giro, lui o me stessa?
-è qua?- sentivo la rabbia montare dietro di lui e il suo tono di voce cambiare.
-si, ora se permetti lo raggiungo- non finì nemmeno di parlare che mi ritrovai le sue labbra sulle mie, in un modo che mi sconvolse. Mi baciò con fare aggressivo, possessivo. I nostri sapori si fondevano e così anche i nostri respiri.
Il suo cuore batteva a ritmo con il mio e le sue mani erano dappertutto, mi sfioravano come se avesse paura di rompermi, spezzarmi, farmi male. Fui trascinata in un turbinio di emozioni, sapevo che era sbagliato e che avrei dovuto fermarlo, in quel momento, ma non ce la facevo, era quello che sognavo da troppo tempo per interromperlo ora che potevo averlo.
La sua bocca lasciò la mia per continuare il suo percorso lungo il mio collo, mentre con le mani stringeva possessivo i miei fianchi. I suoi capelli scompigliati dalle mie mani gli davano un'aria trasandata così fantastica. Era dannatamente bello.
Tra un bacio e l'altro sussurrava che ero sua, sua e di nessun altro. Mi fece andare in bestia, pensava davvero di avermi in pugno, di avere il pieno controllo su di me? Lo allontanai con le braccia e quando feci per aprir bocca per urlargli contro le cose peggiori, le parole mi morirono in bocca, soffocate dalle sue labbra sulle mie.
Non c'è modo più romantico per tappare la bocca ad una ragazza se non con un bacio.
-dillo che sei mia, che non c'è nessun altro- sussurrò tra un bacio e l'altro.
Interruppi il contatto tra le nostre labbra e mentre le sue continuavano ad accarezzare il mio collo, le mie pronunciavano parole d'odio nei confronti del ragazzo che amavo.
Era questo il suo problema, il fatto che io non fossi persa per lui, che non gli stessi morendo dietro come tutte le altre, che non fossi dipendente da lui. Anche se questo era quello che cercavo di fargli credere, mentre io ero completamente pazza per lui.
-smettila, io non sono tua e mai lo sarò-
Si staccò dal mio collo e le mani sui fianchi si strinsero più forte avvicinandomi ancora di più a lui. Il suo profumo mi mandava in ecstasy. Dovevo concentrarmi, non pensare alle sue labbra carnose, gonfie dei miei baci, a pochi centimetri di distanza dalle mie. Basta Marta.
-su piccola, è inutile sostenere il contrario di qualcosa di così evidente- disse marcando l'ultima parola. Poi mi fece l'occhiolino e mi lasciò spiazzata, come sempre.
Che cosa voleva dire con quelle parole scusa? Che cos'era così evidente, il fatto che fossi innamorata persa di lui? Ecco, lo sapevo che l'aveva capito che non c'era nessun altro.
Mi rifugiai in bagno per calmarmi, mi poggiai alla porta e ricominciai a respirare normalmente, come faceva quel ragazzo a sconvolgermi sempre la vita? Mi guardai allo specchio, occhi lucidi, bocca rossa e gonfia e le guance arrossate. Spostai lo sguardo sul mio collo, sistemandomi il top di Maria e i pantaloncini, ravviai i capelli e scorsi una macchia sul collo.
No, no, no. Non ci credo, l'ha fatto davvero. Ma è così evidente, è lì che urla e chiede attenzione, come si fa a non notarlo, sono spacciata. Perché cavolo l'ha dovuto fare? Per farmi vergognare, se no perché, è quello il suo obbiettivo, mettermi in imbarazzo. Bene, allora me ne fregherò e lo mostrerò a tutti, facendogli capire che non sono così facile da battere.
Uscii dal bagno e tornai nel cerchio dei miei amici, tutti mi guardarono e scorsi gli occhi di tutti quanti fissarmi il succhiotto abbastanza evidente sul collo. I suoi occhi brillarono dal divertimento e mi fece sorridere il fatto che ancora non sapesse quel che lo aspettava.
Prima di tornare al falò mi ero fermata al bar per avere la forza di mettere in atto la mia vendetta. Il barista mi aveva ancora offerto da bere e insieme al bicchiere di qualche alcolico mi aveva consegnato anche un bigliettino con il numero di telefono, patetico.
-serata movimentata Evans?- disse Federico prendendomi in giro, mentre Alice si teneva stretta al suo braccio, le sorrisi e tornai a fissare il mio principe.
-non immagini quanto Fede- dissi e mi stupii del tono neutrale con cui l'avevo detto, nemmeno una traccia di imbarazzo. Wow, complimenti Evans.
Detto questo attraversai il cerchio dei miei amici e mi sedetti sulle sue gambe. Sussultò stupito, ma poi mi cinse i fianchi con le braccia. Gli lasciai un bacio veloce sulle labbra e poi mi girai verso gli altri che ci guardavano sconvolti.
Riccardo sorrideva sinceramente e Maria mi lanciava occhiate ammiccanti, Alice e Federico se la ridevano, mentre negli occhi degli altri riuscivo a scorgere solo stupore.
Non feci caso a lei, fino a quando non la vidi alzarsi e, con gli occhi lucidi che minacciavano lacrime, dirigersi lontano da noi. Sapevo quel che aveva fatto e quello che si meritava, ma mi sentivo terribilmente in colpa, magari non mi aveva proprio tradito. Ci speravo così tanto, mi ero affezionata a lei e non volevo perderla.
Le sue braccia mi strinsero più forti, ma gliele tolsi dai miei fianchi e mi alzai, rivolgendogli un dolce sorriso. Speravo solo di non trovarlo tra le braccia, o gambe, di un'altra al mio ritorno.
Accelerai il passo e raggiunsi Gaia, seduta su uno sgabello in disparte vicino al bancone, che ordinava qualcosa al solito barista di prima. Scorsi una lacrima scenderle lungo il viso, feci uno scatto e presi l'unico posto abbastanza vicino a lei, ordinai qualcosa e mi girai a guardarla.
Che male mi faceva vederla così, distrutta dall'amore che provava per un tale cretino e mi parve di riconoscere il sentimento e capii di essere l'unica che poteva comprendere quel che stava passando. Eravamo innamorate dello stesso ragazzo.
BEEEEH
Fine del capitolo girls, spero vi piaccia. Fatemi sapere eh.
kiss kiss Gossip Girl
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Opposti
Novela Juvenil"E me ne ero innamorata sin da subito, da quando i suoi occhi si erano affacciati nella mia vita e l'avevano sconvolta, da cima a fondo." dal capitolo 18: "D'altronde dopo il nostro discorso glielo dovevo, Gaia mi aveva confessato tutto quello che...