CAPITOLO VENTITRÉ

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Non credevo di starci male, maledetto quel giorno al mare che ti ho visto passare.

Uscita da scuola avevo intravisto una chioma nera e dei bellissimi occhi verdi cercarmi tra la folla, quando aveva incrociato il mio sguardo il suo si era illuminato e mi aveva sorriso dolcemente.

Salutai Anna e Thomas con i quali stavo uscendo mentre chiacchieravano su non so quale argomento e mi diressi dal mio principe.

Infilai il casco che mi aveva porto e salii sulla sua moto stringendomi alla sua vita, poggiai la testa sulla sua schiena e sospirai.

-ti voglio bene-
-anche io piccola-

Sorrisi e mi persi nei miei pensieri, cullata dal vento e dal suo profumo, dalla nostra vicinanza e dal fatto che fossi così felice per tutto quello che mi stava succedendo.

Arrivati al MC mangiammo e Marco si mise a ridere parecchie volte, prendendomi in giro per quanto mangiavo.

-principessa non ti sembra di esagerare?-
-nah, sono un figurino... perché dovrei smettere di mangiare?-
-va bene, va bene-

Sorrisi automaticamente realizzando solo in quel momento che mi aveva chiamato principessa, allo stesso modo in cui lo chiamavo io nei miei pensieri.

Tornammo a casa sua e salimmo in camera, mi buttai sul letto e mi tolsi la felpa.

-se volevi questo bastava dirlo, non mi sarei nemmeno scomodato a prendere i libri- disse il cretino entrando nella camera con due libri in mano.

-ma che cosa stai dicendo scemo?- sorrisi e anche lui lo fece, il mondo mi sembrava quasi scomparso e niente poteva essere più perfetto.

Alzai la testa dal letto, appoggiandomi sui gomiti per poterlo guardare meglio.

-questo mi sembra un invito più che esplicito piccola- disse in un soffio guardandomi il corpo, lo feci anche io e notai che la mia maglietta si era alzata nel buttarmi sul letto.

La abbassai e non feci in tempo ad alzare lo sguardo che sentii la sua presenza vicino a me. Era così vicino e che non riuscivo a respirare, il cuore mi batteva a mille ed ero sempre più sicura che avessi preso la decisione giusta con Thomas.

Sorrisi perché ero così felice di averlo lì accanto a me e finalmente ammisi a me stessa che lo amavo davvero e questa volta non potevo farci nulla, ero davvero persa.

Il mio sorriso però si spense quando realizzai che ero innamorata del ragazzo sbagliato, lui era già fidanzato e aveva perso la testa per qualcun'altra che non ero io e se solo avesse perso l'interesse per lei non sarebbe venuto da me, perché io ero solo la sua amica, niente di più.

Sarebbe tornato di dominio pubblico e io non avrei potuto fare nulla per impedirlo, perché sapevo che non avrebbe mai preferito solo me a tutte le altre.

Gaia era fortunata ad averlo, non sapeva nemmeno quanto lo era.
Avrei pagato milioni per essere nella sua situazione, ma l'unica cosa che potevo fare era solo sognare che potesse accadermi qualcosa di lontanamente simile.

-piccola hai perso il sorriso, come mai?-
-niente, lascia stare- finsi di non pensarci, ma era davvero difficile.
-ora te lo faccio tornare io, perché sei bellissima quando ridi-

Non feci nemmeno in tempo a realizzare quel che aveva detto perché mi ero soffermata su quel piccolo e innocente complimento "bellissima".

Le sue mani furono sui miei fianchi e poi ovunque sul mio corpo, ma non ad accarezzarmi, bensì a farmi il solletico.

Mi contorcevo sotto il suo tocco e non riuscivo più a smettere di ridere. Allungai le braccia fino ad arrivare al suo cuscino, lo presi e glielo schiacciai in faccia ribaltando la situazione.

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