Il rumore dei passi era svanito come era arrivato. Senza che sapessi da dove provenissero, né dove fossero diretti.
Lasciai che le lacrime scorressero sul mio viso, perché avevo bisogno di sfogarmi, di buttare tutto fuori o sarei esplosa. Con le lacrime lasciai che uscissero anche i pensieri, li urlai a gran voce contro le pareti della grotta. Almeno lei non poteva giudicarmi.
-Perché me lo hai fatto incontrare se poi ci hai voluti separare?- gridai in un ultimo sospiro alle pareti rocciose dopo aver spiegato la mia versione dei fatti.
-Perché mi hai fatto innamorare di lui se non era davvero quello giusto? Perché ti diverti a farmi soffrire, a darmi qualcosa, a farmici affezionare e poi a togliermela?- strillai esasperata rivolta alle pietre lucenti del fondo della vasca naturale.
Le lacrime ricominciarono a scendere ancora di più, mi sentivo così stupida. Sentivo l'eco delle mie stupide domande, mi vedevo da fuori continuare ad affliggermi per qualcuno a cui non importava assolutamente nulla di me.
-Sono solo una cretina- dissi tra un singhiozzo e l'altro.
-Sono io che non sono giusta per lui, ci credo che mi abbia abbandonato così, non sono abbastanza, non valgo nulla, mentre lui è tutto- dissi in un sospiro, cercando di convincermi che ciò che avevo detto non fosse vero, ma invece lo era.
E sapevo che lo era perché appena si era liberato di me era corso dalla perfezione fatta a persona, la ragazza nuova era tutto ciò che lui merita. Erano perfetti da soli e lo sarebbero stati ancora di più insieme. Avevo perso e dovevo accettarlo, anzi no avevo nemmeno fatto in tempo a difendermi che l'avversario aveva attaccato e aveva vinto.
-Ti odio Maria, perché sei tutto quello che vorrei essere, ma che non sarò mai. Ti odio perché tu hai lui e io non l'ho potuto avere nemmeno per quei fantastici quattro giorni. Ti odio perché sono passati sei giorni da quando ha abbandonato me e di te non si è ancora stufato- non avevo più voce e pensavo che non avrei mai avuto la forza di alzarmi di lì.
Quando qualcuno si sedette al mio fianco e sobbalzai.
VORREI FINIRE QUA IL CAPITOLO PER LASCIARVI IN SUSPANCE E CON L'ANSIA, MA VI VOGLIO BENE E SOPRATTUTTO MI FATE PAURA, QUINDI CONTINUERO'.
-Non dovresti essere invidiosa di me- il suo tono sincero mi sconvolse, non l'avevo mai sentita parlare se non per lanciare frecciatine a qualcuno, per dire la verità non ci eravamo mai rivolte la parola prima d'ora.
-Perché non dovrei? Sei tutto ciò che non potrò mai essere, hai tutto ciò che non potrà mai più essere mio, non vedo perché non dovrei invidiarti- le confessai, questo luogo mi faceva essere più spontanea, mi dava la forza di dire ciò che mi tenevo dentro da sempre e che non avevo mai avuto il coraggio di rivelare a nessuno.
-Perché non sono chi pensate che sia- disse per poi aggiungere -e non ho mai avuto niente che prima era tuo, è sempre stato tuo, Marta- non so se rimasi più a bocca aperta per ciò che aveva detto o per il fatto che conoscesse il mio nome.
-E chi saresti allora?- chiesi incuriosita da lei, cercando di non illudermi troppo con la seconda parte del suo discorso.
-Nessuno mi conosce davvero, ho sempre indossato una maschera e non l'ho mai tolta. Non so neanche perché ti sto raccontando queste cose- disse sussurrando anche lei incredula di ciò che stava uscendo dalla sua bocca.
-Non so il perché ma questa grotta mi infonde sicurezza. Forse anche a te ed è per questo che mi stai raccontando le tue cose, se vuoi io ti ascolto- dico sperando che parli e non mi lasci di nuovo sola con i miei pensieri. Non ce la farei.
-Perché ti interessa?- chiede perplessa.
Insomma, dieci minuti fa gridavo che la odiavo, che ero invidiosa, perché tutta questa curiosità Marta? Non lo so coscienza, solo che lo voglio sapere.
-Non lo so, forse ascoltarti mi distrarrà dai miei pensieri ed è proprio quello di cui ho bisogno perché non posso sopportare di nuovo di piangere per lui, per noi-
-Okay- sospira e poi comincia a raccontare -Un po' di tempo fa non ero così, mi mostravo a tutti per quella che ero, ma nessuno sapeva apprezzarlo, mi criticavano e passavano il loror tempo a prendersi gioco di me, dandomi attenzioni e poi lasciandomi lì come una cretina, da sola a piangermi addosso-
-Mi ricorda qualcuno- dissi alludendo alla storia di me e Marco, lei mi guardò con tenerezza e poi proseguì.
-Ero arrivata al punto di non riuscire a guardarmi allo specchio per quanto mi vergognavo di me stessa, non mi fidavo più di nessuno per paura che mi ferisse e trattavo tutti male, anche chi non se lo meritava. Ero stanca di essere così e quindi sono cambiata. Ho messo su una maschera e mi sono finta qualcuno che non ero, inizialmente era difficile, la mia parte nascosta veniva fuori spesso, ma con il tempo ho imparato a celarla bene-
La guardo sconvolta, non l'avrei mai pensato. Improvvisamente una lacrima mi solca il viso, mi sento una persona orribile, per averla giudicata una strega e aver detto di tutto senza nemmeno conoscerla. Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi, anch'essi pieni di lacrime. L'abbraccio e sento che non potrò più fare finta di nulla, è una bella persona in fondo.
Quando ci stacchiamo dall'abbraccio mi sorride e sono così felice di aver scoperto questo lato di lei, così grata che abbia voluto confidarsi proprio con me.
-Ora ti invidio ancora di più. Tu sei riuscita a fare quello che non avrei mai il coraggio di fare, sei una persona diversa adesso, più forte-
-Non è vero, questa è la mia maschera. Io sono ancora la stessa ragazzina di due anni fa-
Rimaniamo per un po' in silenzio, poi lei lo rompe dicendo qualcosa che mi lascia a bocca aperta. Non ci posso credere e il mio cervello fa fatica ad elaborare le sue parole.
-Scusa puoi ripetere?- chiedo confusa, pensando di aver sentito male. Pensando di aver appena avuto una visione, un miraggio o che altro.
-Certo ...
BEEEH
SCUSATE, ma la tentazione di lasciarvi così era troppa.
Dovrete aspettare il prossimo capitolo per sapere che cosa dice Maria. La "ragazza nuova" si è rivelata tutto fuorché un'arpia, forse Marta e Gaia si erano sbagliate sul suo conto. E che cosa le dirà?
Beh dai, almeno ho aggiornato subito... Vedrò quando aggiornare la prossima volta, anche perché oggi non ho fatto nulla per scrivere il capitolo.
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Teen Fiction"E me ne ero innamorata sin da subito, da quando i suoi occhi si erano affacciati nella mia vita e l'avevano sconvolta, da cima a fondo." dal capitolo 18: "D'altronde dopo il nostro discorso glielo dovevo, Gaia mi aveva confessato tutto quello che...