Adrien lanciava distrattamente sassolini contro un ramo dell'albero dov'era seduto, contando mentalmente quante volte di fila faceva centro. Il giorno dopo la Piccola Miss sarebbe partita per Tanbarun e lui poteva già pregustare la calma e la tranquillità che sarebbe riuscito ad avere per quei dieci giorni. Niente gite improponibili, niente lupi assetati di sangue, niente esplorazioni in lungo e in largo a palazzo alla ricerca di Shadow. Nonostante il ricordo spiacevole, il biondo sorrise. La sua protetta era davvero, davvero sbadata...
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Adrien vide la mora correre verso di lui con un'espressione preoccupata in viso.
"Sento puzza di guai..." pensò posando a terra il rametto che stava intagliando con uno dei suoi coltelli. "Che hai, Piccola Miss? Sembra quasi che ti abbia visto un fantasma." commentò alzandosi in piedi. Lei deglutì, il viso rosso e il petto che si alzava e abbassava in fretta a causa del fiatone.
"Shadow... Shadow è scappato." mormorò la mora con gli occhi lucidi. La reazione di Adrien fu istantanea. Sbiancò di colpo, irrigidendosi.
"Come sarebbe a dire che Shadow è scappato?! Come?" chiese concitato, portando le mani sulle spalle della sua protetta.
"Ho aperto la porta della sua stanza e... lui è uscito. Gli ho detto di rientrare, ma non mi ha ascoltato ed è corso via... non so dove." spiegò Marinette. Il biondo la guardò negli occhi, deciso.
"Calmati, Piccola Miss. È qui, da qualche parte. Lo troveremo." sussurrò, asciugandole una piccola lacrima che le scorreva solitaria lungo la guancia. "Okay?" aggiunse facendo un piccolo sorriso di incoraggiamento. Lei ricambiò il sorriso, annuendo piano.
"Okay." rispose infine.
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"Ma chi voglio prendere in giro?" sussurrò Adrien e lanciò l'ultimo sassolino, sbuffando. La sua protetta gli sarebbe mancata. E non poco. Era troppo abituato alla sua presenza per immaginare dieci giorni senza di lei. Ma perlomeno non avrebbe più rivisto Dylan. Era la persona più arrogante e saccente che Adrien avesse mai conosciuto. E lui aveva conosciuto molte persone. Alla fine era stato lui a trovare Shadow. Per caso, per di più. Eppure la Piccola Miss non smetteva di lodarlo e ringraziarlo, come se quel principe da quattro soldi avesse salvato il cucciolo da morte certa.
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"Non sei mai stata una ribelle, Mari." le aveva detto Dylan, guardandola stringere al petto Shadow. "E adesso scopro che tieni a palazzo un animale clandestino?" chiese con tono divertito. Il cucciolo guardò il castano e rizzò il pelo, guardandolo male, così da far provare ad Adrien un moto d'affetto nei suoi confronti. Per lo meno non era l'unico a non sopportare Dylan.
"Non farla tanto tragica... è solo un cucciolo. Adrien ha ucciso la sua mamma per difendere me, se lo avessi lasciato nel bosco sarebbe morto..." spiegò la ragazza. "E poi Shadow è bravo. Non è vero piccolino?" mormorò con una vocetta infantile. Lo sguardo di Dylan incrociò quello del biondo e i due si fissarono intensamente.
"Dovresti portare Shadow nella sua stanza, Piccola Miss." mormorò Adrien, senza distogliere lo sguardo dal principe. La ragazza annuì sorridendo e si allontanò, facendo attenzione a non essere vista.
"Abbastanza crudele uccidere un animale a sangue freddo, non trovi?" chiese retorico il principe, poggiandosi di schiena contro un albero.
"Uccido a sangue freddo chiunque provi a fare del male alla principessa." rispose serio il biondo, assottigliando gli occhi da felino. "Io prendo molto sul serio il mio compito, Altezza." aggiunse col tono più gelido che conosceva.
"Marinette è solo questo per te, vero? Un semplice compito come un altro..." sussurrò Dylan giocando con uno dei gemelli della sua camicia. Adrien restò in silenzio senza sapere cosa rispondere. Quel principe era imprevedibile. "Non rispondi?" domandò alzando lo sguardo dalla manica della camicia.
"Cosa volete che vi dica?" ribatté il biondo, facendo scoppiare a ridere il castano.
"Sei una persona furba. Sai cosa voglio che tu dica." rispose avvicinandosi a lui. "Non scordare chi sei e da che classe sociale provieni. Sei una guardia e lo sarai sempre. Voglio che tu ricordi che Marinette per te sarà sempre e solo un compito. Sono stato chiaro?" sussurrò nel suo orecchio. Adrien prese un respiro profondo, costringendosi a non colpire il ragazzo e strinse i pugni.
"Cristallino." disse infine.
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Adrien sbuffò, forse per l'ennesima volta in pochi minuti e guardò il cielo stellato sopra la sua testa. Marinette per lui non era un "semplice compito". Non lo era mai stata, sin da quando, undici anni prima l'aveva trovata in quello stesso cortile a leggere un libro di favole. Lui aveva dieci anni all'epoca, ma era bastato uno sguardo a farlo intestardire, a fargli decidere che, una volta cresciuto, sarebbe stato la sua guardia. Eppure, nonostante l'obiettivo che si era prefissato, era riuscito a prendere una strada del tutto opposta nella sua vita. Era diventato un sicario e aveva ucciso tante persone per soldi. Si vergognava molto delle azioni che aveva compiuto prima di diventare la guardia della principessa, ma non se ne pentiva. Ogni singolo incarico l'aveva reso quello che era.
Il vento soffiò gentilmente, facendo svolazzare le estremità della sua sciarpa. Era una sera bellissima. Il cielo era pulito e il vento era fresco e piacevole sulla pelle. Ad Adrien le notti così erano sempre piaciute.
"Quante volte devo dirle di non lasciare la finestra spalancata?" pensò il ragazzo, notando solo in quel momento la finestra della stanza della sua protetta aperta. Con un sospiro si alzò e saltò sul ramo più in alto dell'albero, così da avvicinarsi sempre più alla finestra di Marinette. Con un ultimo salto si appollaiò sul davanzale e si prese qualche secondo per guardare la ragazza. Dormiva stesa su un fianco, con le coperte rimboccate fino alle spalle, con un'espressione pacifica sul viso e le labbra leggermente schiuse. Era quanto di più bello che Adrien avesse mai visto. Eppure aveva conosciuto tanta gente, aveva amato molte ragazze e molte ragazze avevano amato lui. Ma nessuna gli aveva mai provocato quella sensazione alla bocca dello stomaco che le faceva provare la sua Piccola Miss. Nessuna.
Ironico il destino, quando ti fa provare sentimenti per la tua protetta, la ragazza che non ti amerà mai e non potrai mai avere... erano questi i pensieri del biondo quando, in silenzio, entrò nella stanza e chiuse la finestra, per poi avvicinarsi al letto.
"Io ci sarò, Piccola Miss. Fin quando lo vorrai, io sarò al tuo fianco." sussurrò e le rimboccò le coperte, per poi chinarsi e sfiorarle la fronte con le labbra. Marinette mugolò nel sonno, abbozzando un sorriso felice. Chissà cosa sognava, la sua piccola e ingenua principessa... il biondo sorrise, passandosi una mano tra i capelli e uscì dalla stanza, chiudendo silenziosamente la porta. Alla fine quale importanza aveva essere ricambiato? Poter proteggere la sua Piccola Miss gli bastava. Starle vicino era già più di quanto potesse volere.
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Little Miss || Miraculous Ladybug - Adrienette
FanfictionSTORIA COMPLETATA "Lui è Adrien e vostro padre è certo che non esista persona più adatta a cui affidare la vostra sicurezza, principessa." --- "Quando eri piccola avevi i capelli più lunghi..." "Perché tanto interesse per i miei capelli?" "Mi piacc...